The Sandman: Il futuro di Morfeo e del regno dei Sogni

Scopriamo insieme cosa potrebbe regalarci in futuro The Sandman, con nuove stagioni, ma anche possibili spin-off separati dalla serie principale.

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The Sandman

The Sandman, la nuova serie Netflix di Neil Gaiman, Allan Heinberg e David S. Goyer, è la trasposizione dell'omonimo fumetto di Gaiman che ha segnato in maniera profonda il mondo dell'arte alla fine del secolo scorso. L'opera, apprezzata ampiamente dal pubblico e dalla critica perché riesce ad essere perfettamente fruibile sia per i cultori della versione cartacea, sia per i neofiti, è un prodotto dal grande potenziale e ambizione, tenendo conto della vastità e complessità della saga fumettistica di partenza. Considerando che la prima stagione è la risultante di solo due volumi, ovvero Preludi e Notturni e La casa di bambola, è chiaro che prossimamente lo show potrebbe espandersi enormemente, sempre se Netflix darà fiducia al progetto. Partendo dal finale della prima stagione, possiamo provare a tracciare quello che sarà il futuro dell'opera televisiva, basandoci non solo su quanto abbiamo visto all'interno dei 10 episodi, ma anche appoggiandoci al materiale originale. Nota: l'articolo contiene spoiler su The Sandman.

Tante strade aperte

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The Sandman: una scena della serie

Prima di cominciare, è opportuno chiarire che lo scenario che andremo a descrivere è quello più ottimistico perché prevede, alla base, la possibilità che Netflix scelga di portare avanti questo prodotto seriale. Ad ora non abbiamo la conferma che la realizzazione proseguirà con altre stagioni, ma sicuramente la N rossa non può e non deve sottovalutare la calda accoglienza che ha ricevuto. Arrivati alla decima puntata di The Sandman, tre storylines rimangono in sospeso. La più clamorosa riguarda Lucifero e il dominio infernale con l'angelo caduto pronto ad una guerra contro Morfeo; mentre il figlio di Lyta Hall, concepito nelle Terre del Sogno, è nato in un regno sbagliato e questo l'Eterno lo sa benissimo. Infine, le trame meschine di Desiderio e Delirio sembra che siano solo all'inizio ora che il piano di distruggere il principe onirico con il vortice dei sogni è fallito miseramente. Tre direzioni da intraprendere, ma siamo realmente sicuri che la seconda stagione di The Sandman sia la diretta conseguenza di questi archi narrativi?

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Le terre del sogno

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The Sandman: Ferdinand Kingsley in una scena

Seguendo pedissequamente la sequenza cronologica del fumetto, infatti, il terzo volume, Le terre del sogno, è il primo testo della saga che ha l'esplicita funzione di intramezzo e digressione. Già in "Casa di bambola" erano presenti due storie indipendenti, con Uomini di buona sorte, che è stata integrata nella puntata 6 della serie, ma stavolta ci troviamo di fronte a tutte narrazioni totalmente estranee allo sviluppo della trama. Nello specifico, si tratta dei seguenti racconti: Calliope, Un Sogno di Mille Gatti, Sogno di una notte di mezza estate e Façade. Bisogna vedere se, a livello televisivo, un'intera stagione o parte della stessa dedicata interamente a filoni staccati dal principale può essere credibile. È chiaro che, perseguendo questa strada si rinuncia all'immediatezza e alla leggibilità che la prima stagione ha regalato al pubblico, ma, d'altro canto, darebbe la possibilità agli spettatori di conoscere il particolare linguaggio narrativo di Gaiman. L'autore spesso si avvale di storie staccate che vanno ad arricchire il background dell'universo e non la macro-storia classica che ha una prosecuzione episodio dopo episodio.

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La stagione delle nebbie, ma non solo

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The Sandman: Gwendoline Christie in una scena

Al contrario, The Sandman potrebbe invece andare diritto al punto e continuare la trama partendo da La stagione delle nebbie, il quarto volume del fumetto dove Lucifero, per creare scompiglio, lascia le chiavi dell'inferno a Morfeo, così costretto a gestire la lotta per il controllo di questo luogo di dannazione. Inoltre, all'interno di questo testo, Sogno libera Nadia, sua vecchia fiamma relegata all'Inferno che tra l'altro appare di sfuggita, forse volutamente, all'interno dell'Episodio 4, quando il protagonista va a recuperare il suo elmo. Ecco che quindi questo arco narrativo darebbe la possibilità allo show, in un'ipotetica seconda stagione, di portare a compimento la storyline di Lucifero, spiegando magari, più dettagliatamente, la storia d'amore tra l'Eterno e Nadia, ad ora suggerita in modo generico. Le conseguenze della nascita del figlio di Lyta Hall, invece, ha un'eco più ampio che non è detto possa incontrare un seguito o una risoluzione in un tempo così breve (nel fumetto questa narrazione viene ripresa solo nelle Eumenidi, il penultimo volume della saga) quindi potrebbe essere trattata successivamente.

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Il destino di Desiderio e Delirio

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The Sandman: un'immagine dalla serie

Riprendendo Desiderio e Delirio, che hanno atteggiamenti burrascosi e conflittuali nei confronti di Morfeo, ci possono essere due possibili direzioni all'interno della serie: o si segue la linea del fumetto o si tenta un approccio innovativo. Nel primo caso, è opportuno chiarire che, nella versione cartacea, questi due Eterni non hanno un ruolo antagonistico successivo a quanto visto ne La casa di bambola. Forse l'unica possibilità è da intravedere in uno show televisivo ad hoc che approfondisce i ruoli dei fratelli e sorelle di Sogno, magari partendo da storie indipendenti come Endless Night. Se invece la scelta di Gaimain ricade in una rilettura seriale della sua opera, non è da escludere che Desiderio e Delirio siano parte nuovamente della storia e che possano continuare a mettere i bastoni fra le ruote al protagonista, diventando dei veri e propri villain, cosa che nel fumetto originale non sono.

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Una libertà assoluta

The Sandman Jenna Coleman
The Sandman: un'immagine dalla serie Netflix

Quest'ultimo aspetto ci dà modo di affrontare un discorso per nulla banale su The Sandman: siamo di fronte ad una serie televisiva che, provenendo direttamente dallo stesso creatore del fumetto, può seguire strade insolite proprio perché Gaiman ha tutta la libertà necessaria di riscrivere e modificare la sua creatura di partenza. Anzi, conoscendo l'autore, è probabile che in futuro - sempre presupponendo che lo show potrà continuare senza intoppi - possa venire incontro a dei cambiamenti più drastici di quelli che abbiamo visto all'interno della prima stagione, prevalentemente motivati dal passaggio dal medium fumettistico a quello seriale che comporta inevitabilmente dei compromessi. Potremmo quindi conoscere nuovi volti, risoluzioni differenti dal solito o anche delle caratterizzazioni più approfondite di personaggi secondari che, all'interno della saga originale, hanno poco spazio di manovra. Per quanto è indubbio che lo spirito del fumetto è rimasto intatto, ciò non implica che avremo a che fare con delle novità inedite.

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Un universo in espansione

The Sandman Stephen Fry
The Sandman: un'immagine dalla serie Netflix

Considerando la gigantesca portata narrativa e contenutistica di Sandman, inoltre, c'è terreno fertile per la costruzione di nuovi show televisivi distaccati rispetto alla serie madre, come abbiamo anticipato nel paragrafo precedente. Già Gaiman si è detto entusiasta all'idea di lavorare ad un spin-off dedicato al personaggio di Johanna Costantine, ad esempio, ma questa figura non è la sola che meriterebbe un capitolo a parte. Se a questo aggiungiamo che, da qualche anno a questa parte, il mondo di questo fumetto si è ulteriormente ampliato con il Sandman Universe, potenzialmente Netflix ha tra le mani una miniera d'oro favolosa. L'unica accortezza che dovrebbe avere la company dello streaming è quella di dare ascolto all'autore stesso , anche scendendo a patti con lui, probabilmente perché è l'unico in grado di portare l'uomo dei sogni e l'universo ad esso collegato su binari giusti, senza scadere nella mera imitazione o in un progetto più mainstream.

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