The Night Agent vs The Recruit: ma chi è il miglior eroe action tra Gabriel Basso e Noah Centineo?

Su Netflix, ad una settimana di distanza, sono tornati due eroi per caso: chi avrà rappresentato meglio la categoria? Ve lo spieghiamo noi. Ma occhio agli spoiler!

Gabriel Basso di The Night Agent vs Noah Centineo di The Recruit.

Gli eroi action sono oramai una categoria a parte su molti servizi streaming. Anche su Netflix dove, dopo una fortuita coincidenza - o più probabile una strategica mossa di marketing - due di essi, Gabriel Basso e Noah Centineo sono tornati con le rispettive seconde stagioni a pochi giorni di distanza. Entrambe le serie sono ovviamente salite rapidamente ai primi posti della Top 10, ma quale è meglio tra The Night Agent vs The Recruit?

The Night Agent: la fermezza di Peter

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Il protagonista nel ciclo inaugurale

Le trame delle due serie Netflix si assomigliano in una certa misura. Protagonista della prima, creata da Shawn Ryan adattando l'omonimo romanzo di Matthew Quirk, è Peter Sutherland, un'agente dell'FBI incaricato solamente di rispondere al telefono in uno scantinato della Casa Bianca per dar supporto logistico ai night agent in difficoltà, parte di un programma super segreto della CIA. Rispondendo alla chiamata di Rose Larkin (Luciane Buchanan), un'esperta programmatrice i cui zii sono appena stati brutalmente uccisi ma ignara della loro identità di agenti, si ritrova al centro di una cospirazione governativa volta ad uccidere la Presidente degli Stati Uniti Travers.

La sua missione in The Night Agent diventa così trovare la talpa all'interno della catena di comando e nel frattempo provare a scoprire la verità sul padre, presunto traditore verso gli Stati Uniti. Una terza stagione è già in produzione e la seconda ha visto il protagonista ritrovare Rose per provare a fermare un possibile attacco batteriologico che sfrutta la Missione Iraniana presso le Nazioni Unite a New York. Un ragazzo tutto d'un pezzo, molto serio e controllato, che si è avvicinato così tanto alla ragazza che doveva proteggere da iniziare una relazione con lei: sono gli unici di cui si fidano reciprocamente e questo crea un legame indissolubile che può diventare tossico, quando in gioco c'è il destino del mondo intero.

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The Recruit: l'ingenuità di Owen

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La coppia impossibile della prima stagione

Owen Hendricks è giovane proprio come la sua età anagrafica vorrebbe, nonostante la sua vicinanza a Sutherland. Lui "non è un agente, ma un avvocato" come ripete continuamente nel serial, creato da Alexi Hawley e di cui non è ancora stato confermato un terzo ciclo di episodi. Il suo primo incarico dopo la laurea è essere reclutato dalla CIA per quello che pensava potesse essere il lavoro dei sogni. Scopre ben presto che si tratta invece di un covo di serpi dove ognuno è disposto a tutto pur di emergere e allo stesso tempo è pronto a fare da scarica-barile verso gli altri con le assegnazioni più ingrate. La morale sembra essere che, una volta dentro, non puoi più uscirne per via dei segreti di cui vieni inevitabilmente a conoscenza.

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La costante nella vita di Owen

Proprio come accade a lui quando riceve una lettera di minaccia da un'ex risorsa americana su suolo russo, Max Meladze (Laura Haddock), con la quale inizia un gioco del gatto col topo e una strana attrazione sessuale perché ognuno può distruggere l'altro vicendevolmente. Nella seconda stagione, deve affrontare la figlia di lei, Nichka (Maddie Hasson), mentre un'altra minaccia di esporre i segreti dell'agenzia arriva questa volta da Seoul.

Un altro tipo di partner in crime, ovvero l'agente del NIS Jang Kyu (Teo Yoo), a cui è stata rapita la moglie su suolo russo. La vita personale del protagonista qui è molto più preponderante: nell'equazione ci sono anche l'ex fidanzata ed ex coinquilina Hannah (Fivel Stewart), con la quale non sembra mai finita per davvero, e la collega Amelia Salazar, che frequenta per un breve periodo ma è lei ad interrompere la relazione perché lo considera troppo immaturo.

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Gabriel Basso e Noah Centineo: chi ha fatto meglio?

Entrambi gli show mettono insieme tanto la componente rocambolesca quanto quella umana, ma se il primo utilizza qualcosa di più lineare come una missione per ogni stagione, il secondo è più caotico proprio come il suo protagonista. Come il tono narrativo di Hawley e il carattere di Hendricks, che attira nel proprio buco nero chiunque gli stia intorno. A questo punto viene da chiedersi chi sia il miglior eroe action tra i due interpreti.

The Night Agent Gabriel Basso Luciane Buchanan Scena Seconda Stagione Serie Tv Netflix
Peter & Rose

Gabriel Basso conferisce calma e rigore a Peter, qualcuno di cui ti fidi istintivamente e che sai farà la cosa giusta anche quando sembrerà quella sbagliata (vedi l'episodio incentrato sulla new entry Noor) ma è sicuramente il carisma di Noah Centineo ad emergere. Quest'ultimo è spigliato, e un eroe per caso per davvero: improvvisa nei combattimenti come nelle questioni sentimentali, è egoista ed egocentrico ma allo stesso tempo ha un grande cuore. Semplicemente, impossibile resistergli. Proprio come non gli resiste Hannah.

The Recruit Noah Centineo Immagine Seconda Stagione Serie Tv Netflix
Owen in Corea del Sud

Merito anche della scrittura diversa alle spalle dei due serial: più sbarazzina e ritmata (soprattutto nelle nuove puntate) quella di The Recruit, che può stancare per il disastro continuo in cui il personaggio titolare si trova in mezzo ma è anche ciò che attrae di lui; più asciutta e seriosa quella di The Night Agent. Un codice morale però accomuna i personaggi: anche Owen, soprattutto professionalmente ed umanamente, vuole fare "la cosa giusta" e non diventare "morto dentro" come i propri colleghi cinici e senza scrupoli.