Prendete Dottor Jekyll e Mr. Hyde, aggiungete buone dosi di sarcasmo, gusto per l'eccentrico, riti voodoo e frustrazione, metteteli nel frullatore, e avrete la vostra dose di The Mask. La folle commedia capace di consacrare il talento multiforme di Jim Carrey non ha perso un briciolo del suo smalto, confermando ancora oggi il suo stile bizzarro, eccentrico, assieme a una comicità fiera di essere fuori dai canoni del buon gusto e del buon senso. Pieno zeppo di allusioni sessuali e di doppi sensi, il film di Charles Russell è davvero una mosca bianca (o meglio, verde) all'interno delle commedie americane anni Novanta.
Superpoteri e maschera, ma mai vicino al concetto di eroe, The Mask è un personaggio bizzarro, sui generis, fonte di un'inesauribile gioia di vivere. Contagioso anche con i suoi avversari (la sequenza con la polizia che balla rimane un cult assoluto) ma soprattutto con il pubblico, The Mask usciva nelle sale di tutto il mondo nel 1994. Oggi, in occasione dei suoi 25 anni e del suo arrivo su Infinity TV, cercheremo di andare dietro quella sorridente maschera verde per scoprire 10 curiosità su The Mask, questo tormentone dal sorriso smagliante e dal successo non ancora smagliato dal tempo.
Fatta eccezione per le derive demenziali dei fratelli Farrelly, The Mask è una delle poche comedy riuscite nella stramba impresa di piacere a bambini e famiglie nonostante i suoi ammiccamenti continui. Garbato nonostante il pulsante desiderio di rivalsa del suo protagonista, mascherato da film innocuo nonostante il tono corrosivo delle sue battute argute, The Mask - da zero a mito diverte, conquista, ammalia. Tanto del merito va all'impetuoso talento del camaleontico Carrey che prima ci mette subito dalla parte di Stanley, impiegato sfigato e messo ai margini, e poi ci trascina nel vorticoso carnevale della sua versione mascherata.
1. Tratto da un fumetto cruento
Strano a dirsi, ma The Mask è a tutti gli effetti un cinecomic. Il personaggio La Maschera, infatti, è apparso per la prima volta in una serie a fumetti pubblicata nel 1989 all'interno di una testata Dark Horse (la stessa casa editrice di Hellboy). Nelle tavole del fumetto, però, il protagonista Stanley Ipkiss è descritto come un paranoico depresso, per cui una volta indossata la maschera si trasforma in un criminale violento, spietato e particolarmente sadico. Non a caso gli autori hanno ammesso di essersi ispirati al Joker per delineare la psicologia instabile e l'aspetto pittoresco del personaggio. Altra piccola curiosità su The Mask: prima che il film sdoganasse il personaggio in tutto il mondo, la Maschera era chiamata Testone (Big Head).
2. Nessun sequel...
Il clamoroso successo del film, capace di incassare ben 343 milioni di dollari in tutto il mondo, incoraggiò la produzione a mettere subito in cantiere un sequel. Il regista si era detto disponibile, cambiando persino la trama del primo film in modo da agevolare la scrittura di un secondo capitolo. Purtroppo, però, per colpa di Ace Ventura - Missione Africa non se ne fece più nulla. Perché? Il secondo capitolo dell'altro fortunato brand cinematografico fece capire a Jim Carrey di non trovare stimolante tornare nei panni di un personaggio già vestito in passato. A nulla servì la generosa proposta di 10 milioni di dollari per tornare mettersi la maschera. Dunque niente Jim Carrey, niente sequel. Scelta saggia.
Leggi anche: Jim Carrey - 10 momenti di follia per un'incontenibile maschera comica
3. ...Anzi no, facciamolo!
Come non detto. Undici anni dopo il successo di The Mask, qualcuno ha la brillante idea di ridestare dal lungo sonno l'icona verde con un sequel stand-alone, ovvero del tutto indipendente dal primo film. Il risultato è The Mask 2 (in originale Son of the Mask) un disastroso miscuglio di comicità dozzinale, rara inutilità e mitologia che scomodava persino il dio norreno Loki, in quanto creatore della maschera magica. Il film, privo di tutti i personaggi del suo predecessore, fu un tonfo clamoroso capace di guadagnare soltanto "prestigiose" candidature agli impietosi Razzies Awards del 2005. Dispiace soprattutto per il grande Bob Hoskins.
4. Concorso a vuoto
Esiste un curioso aneddoto strettamente legato alla mancata produzione del (vero) sequel di The Mask. Nei mesi successivi all'uscita del film, una rivista Nintendo, dando per scontata la prossima uscita di The Mask 2 con Jim Carrey, aveva indetto un concorso per i suoi lettori. Il premio? Un cameo nel film in cui l'estratto sarebbe apparso in una sequenza. Il contest ebbe un discreto successo con molti partecipanti che inviarono la propria candidatura, e infine fu anche eletto un povero vincitore, ovvero il fortunato-sfortunato Nathan Runk. Nel novembre del 1996 il lettore ricevette una beffarda lettera da parte dei redattori della rivista in cui si scusavano per la cancellazione del film.
5. Spumeggiante ...ah, no!
Negli ultimi anni la cosa è diventata nota grazie ai social, sfatando miti e distruggendo per sempre gloriosi tormentoni infantili e adolescenziali. Sì, perché per oltre due decenni molti fan di The Mask hanno ripetuto a menadito una delle battute più iconiche del film cadendo in errore. La celebre espressione soddisfatta di The Mask, infatti, non è spumeggiante, ma "sfumeggiante", coerente traduzione della battuta originale "smokin'". A far crollare ogni certezza è stato il doppiatore italiano di Carrey, Pino Quartullo, che ha svelato il grande equivoco.
6. Lasciate stare quei denti
Il talento irrequieto e imprevedibile di Jim Carrey ci ha messo molto del suo per il bene del film. In completa simbiosi con un personaggio scritto pensando solo e soltanto a lui (lo ha confermato il regista Russell), Carrey ha improvvisato molto durante le riprese. Tra le sequenze estemporanee lasciate nel montaggio finale ci sono molti siparietti tra il protagonista e il cane Milo e la scena in cui The Mask tira fuori dalla tasca un preservativo usato dicendo: "Ops, ho sbagliato tasca!". Ogni volta che doveva trasformarsi in The Mask, Carrey si sottoponeva a quattro ore di trucco e volle mantenere l'enorme dentiera nella sua bocca (inizialmente prevista solo per i momenti privi di dialoghi) per esasperare il grottesco effetto comico. A confermare la sovrapposizione tra Carrey e il personaggio anche il celebre abito giallo del film, indossato dal buon Jim durante i suoi esordi da stand-up comedian.
7. Immancabili appendici: videogame e cartone animato
Se poco fa abbiamo scomodato una rivista Nintendo, non è stato certo per caso. Nel 1995, infatti, fu pubblicato anche l'immancabile videogioco omonimo. Uscito soltanto su Super Nintendo, The Mask era un dimenticabile platform action che non fece breccia nel cuore dei videogiocatori. Nello stesso anno esordì anche la serie animata tratta dal film. Arrivata in Italia nel 1996 all'interno di Bim Bum Bam su Canale 5 (con sigla cantata dall'immancabile Cristina D'Avena), il cartone animato era composto da 54 episodi suddivisi in tre stagioni. Altra piccola e intrigante curiosità su The Mask: all'interno della serie avviene un crossover tra The Mask e Ace Ventura. Chissà come mai...
8. Gommosi risparmi
Bocche enormi, occhi fuori dalle orbite, lingue che diventano lunghe scale. The Mask è un film pieno zeppo di effetti speciali e visivi, il che aveva messo a budget molti milioni di dollari per la buona riuscita del film. Però, quando Jim Carrey entrò a far parte del cast, molte di queste non furono affatto necessarie perché la mimica dell'attore era talmente gommosa ed elastica da non rendere necessario l'intervento di trucchi digitali. Ovvero quando il talento rende soffice un portafoglio.
9. Da mito a zero: la sfortuna di Charles Chuck Russell
Molta sventura nella carriera del regista Charles Russell per il quale The Mask ha rappresentato tante eccezioni. Prima di tutto si tratta dell'unico film comico all'interno della sua sfortunata filmografia. Però, quello che rende davvero rara questa regia è il successo del film, perché dopo The Mask la carriera di Russell è stata una collezione di flop e film anonimi. Nel 1996 dirige il deludente action movie L'eliminatore, nel 2000 il pessimo thriller La mossa del diavolo, mentre nel 2002 si avventura nel poco ispirato spin-off de La Mummia con Il re scorpione. La sua ultima fatica risale al 2016, ma purtroppo Io sono vendetta non invertirà la sua triste rotta.
10. Credere in Diaz
Oggi la definiremmo "illegale", ma venticinque anni fa la Cameron Diaz vista in The Mask era semplicemente "mozzafiato". La sua entrata in scena al rallenty ne esaltava le forme e il carisma, con l'intero film che ne glorificava tutto il tempo il travolgente sex appeal. Eppure, per la bellissima attrice californiana non fu facile ottenere la parte. The Mask fu l'esordio sul grande schermo di un ex modella che non convinceva molto la produzione. Per ottenere il ruolo di Tina, per il quale erano in lizza anche Anna Nicole Smith e Vanessa Williams, Diaz dovette affrontare ben 12 provini. La sua scelta fu così combattuta che l'attrice ebbe la conferma della sua assunzione soltanto una settimana prima dell'inizio delle riprese.