The Lost City, la recensione: alla ricerca dell’ironia perduta

La recensione di The Lost City, commedia avventurosa con Sandra Bullock e Channing Tatum all'insegna dell'autoironia.

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The Lost City: Sandra Bullock e Channing Tatum in una scena

Questa recensione di The Lost City, che arriva nelle sale italiane dopo Pasqua, non può che iniziare con la constatazione che la Paramount, fino a qualche anno fa la major maggiormente in crisi nel tentativo di trovare il giusto equilibrio fra blockbuster e titoli più piccoli (con i secondi venduti a Netflix e Amazon Prime Video durante la pandemia), si stia imponendo come lo studio da tenere d'occhio nel 2022: dall'inizio dell'anno continua a mietere successi, con nuovi capitoli di franchise di un certo peso e ora con questa simpatica avventura dallo stampo molto classico, che riconferma anche lo statuto speciale della protagonista Sandra Bullock come una delle poche presenze cinematografiche in grado di attirare il pubblico in associazione con il materiale giusto. E lo fa, ironia della sorte, con un film che mette alla berlina una parte di ciò che gli spettatori hanno maggiormente voglia di vedere al cinema.

L'autrice e l'avventura

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The Lost City: Daniel Radcliffe e Sandra Bullock durante una scena

The Lost City è la storia di Loretta Sage (Sandra Bullock), autrice di una popolare serie di romanzi d'avventura ad alto contenuto sessuale, apprezzati anche per le copertine dove il protagonista maschile Dash McMahon ha le fattezze del modello Alan Caprison (Channing Tatum). Loretta vuole passare ad altro, come lascia intendere senza troppi giri di parole all'inizio di una disastrosa tournée promozionale dove è accompagnata da Alan. Sconfortata, si ritrova ad essere contattata dall'eccentrico miliardario inglese Abigail Fairfax (Daniel Radcliffe). Questi è convinto che la città perduta descritta nei romanzi si trovi su un'isola che lui ha acquistato, e vuole che lei lo aiuti a trovare il tesoro ivi custodito. Lei non ne vuole sapere, al che Fairfax assicura la sua partecipazione con la forza. Alan, che ha parzialmente assistito al sequestro, decide di salvarla, dimostrando così di essere all'altezza del personaggio che ha impersonato per anni nelle foto. Ad aiutarlo c'è Jack Trainer (Brad Pitt), specializzato in operazioni di salvataggio, ma la giungla contiene diverse sorprese per entrambi, e anche per Loretta, che deve fare i conti con un'avventura non dissimile da quelle che è solita limitarsi a mettere su carta.

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The Lost City: Sandra Bullock e Channing Tatum durante una scena

C'è un piccolo paradosso al centro del film, che da un lato è un sentito omaggio a opere come All'inseguimento della pietra verde (il nome del personaggio di Pitt viene da lì), e dall'altro vuole prendere in giro tutto quel filone, il che spiega anche perché per il ruolo di Tatum fosse stato inizialmente contattato Ryan Reynolds, un attore che nelle avventure meta ci sguazza allegramente. Ma non sa mai esattamente dove schierarsi, e così rimane nel mezzo, con sparute gag che condiscono saltuariamente un intreccio avventuroso molto classico e schematico, che diverte il giusto senza mai veramente spingersi oltre (esclusa la performance di Radcliffe, l'unico a cogliere pienamente la dimensione autoreferenziale). E bloccato nel mezzo è anche l'elemento romantico, che vorrebbe applicare un filtro più adulto (da cui l'intera idea del contenuto erotico nei romanzi di Loretta) ma rimane timidamente ancorato alle logiche di un mercato dove il visto PG-13 la fa da padrone e bisogna tenere conto di un pubblico che però in teoria è fuori target, dati i riferimenti cinefili che - spiace ammetterlo - i giovani di oggi non conoscono per forza (anche se il film di Robert Zemeckis è facilmente reperibile su Disney+). È un viaggio che si ferma quasi a metà, salvo poi arrivare a destinazione con il sorriso sulle labbra, per quanto segnato da un certo effetto da minimo indispensabile. Ma va detto che, di questi tempi, anche il minimo indispensabile può risultare piacevolmente efficace nel buio della sala.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di The Lost City, sottolineando come si tratti di un simpatico ma elementare viaggio alla ricerca di civiltà perdute che omaggia e al contempo prende in giro il genere.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.5/5

Perché ci piace

  • Sandra Bullock e Channing Tatum hanno la giusta intesa.
  • Brad Pitt si mette in gioco con simpatia.
  • Daniel Radcliffe è un villain esilarante.

Cosa non va

  • Il film è abbastanza indeciso tra sincerità e parodia.