The Last of Us, la nuova serie ideata da Craig Mazin (Chernobyl, Una notte da Leoni 3), sta per concludersi, segnando inevitabilmente una rivoluzione negli adattamenti videoludici. Lo show è riuscito nel difficile compito di bilanciare tradizione e innovazione, introducendo agli spettatori l'affascinante mondo post-apocalittico che fa da sfondo alle avventure dei due protagonisti, Joel ed Ellie, rispettivamente interpretati da Pedro Pascal e Bella Ramsey. Come abbiamo notato all'interno dei vari episodi di The Last of Us, l'approccio narrativo è atipico perché, a differenza del videogame dove la coppia di sopravvissuti è sempre al centro della trama (tranne rare eccezioni) con i comprimari a supporto, ogni puntata è una storia a sé, intrecciando la vita e il background di diversi personaggi, come l'episodio 3, dove Joel ed Ellie sono marginali rispetto all'amore tra Bill (Nick Offerman) e Frank (Murray Bartlett). Con l'ufficialità della seconda stagione della serie, che probabilmente adatterà il videogame The Last of Us Parte II, è opportuno chiedersi se ci saranno altri progetti paralleli all'orizzonte.
Spin-off sui personaggi
Come abbiamo appena visto, nella serie di The Last of Us i personaggi rivestono un ruolo di prim'ordine muovendo le fila dell'intera narrazione, ancor prima dell'ambientazione. È attraverso di loro, infatti, che conosciamo, a poco a poco, porzioni della storia, andando a costruire nel corso degli episodi il quadro completo degli avvenimenti. Pensando al mercato seriale odierno, dove nel mondo di Star Wars sono state lanciate tre serie tv dedicate a Cassian Andor, Boba Fett ed Obi-Wan Kenobi e, cambiando totalmente piattaforma, su Netflix è in arrivo uno show dedicato a Berlino (Pedro Alonso), uno dei ladri più affascinanti de La Casa di Carta, è evidente che una possibilità simile potrebbe solleticare i palati dei creatori di The Last of Us. Questo approccio, chiaramente, potrebbe funzionare solo con figure secondarie, ancor meglio con personaggi che non abbiamo visto nel titolo madre e che così potrebbero fare da raccordo ai vari primari e comprimari che vediamo nello show principale. Per fare un esempio, il fratello di Kathleen (Melanie Lynskey), che viene più volte menzionato, si potrebbe prestare a tale scopo.
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Lancio parallelo del videogioco
Ricordiamo che, ancor prima che una serie televisiva, The Last of Us è nato come videogame creato dalle sapienti mani di Naughty Dog, che nel 2020 dopo diversi rinvii ha lanciato per PlayStation 4 The Last of Us Parte II, che verrà trasposto con la seconda stagione. Ora, per quanto Neil Druckmann, il creatore del videogame, si ostini a negare lo sviluppo di un terzo capitolo, tutta questa attenzione mediatica, arrivata anche con la serie tv, non può che essere canalizzata in un sequel. Tra l'altro, con lo show HBO che oramai è stato trasmesso ufficialmente, ci potrebbe essere in futuro un'occasione ghiotta da non lasciarsi sfuggire. Unire le forze per far uscire, nello stesso giorno o quasi in parallelo, l'ipotetica terza stagione e The Last of Us Parte III, cosa che potrebbe raddoppiare il successo del videogioco e del prodotto del piccolo schermo, con i giocatori che potrebbero vedere contemporaneamente il titolo televisivo e il pubblico che recupererebbe l'opera principale. Una scommessa che sicuramente non è da sottovalutare o prendere sottogamba.
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Un prequel animato
Un'altra tendenza del mercato televisivo e cinematografico odierno è quella di concentrarsi sugli antefatti, sul raccontare gli eventi che portano ad un contesto di nostra conoscenza: con House of the Dragon, ad esempio, dove a 190 anni di distanza dal Trono di Spade si racconta il periodo di massimo splendore dei Targaryen o, per spostarci nel mondo di Harry Potter, con la trilogia di Animali Fantastici, che si colloca temporalmente circa 60 anni prima delle avventure del maghetto occhialuto. Prendendo ispirazione da prodotti come The Witcher: Nightmare of the Wolf, film animato prequel di intermezzo tra la prima e la seconda stagione di The Witcher, o anche dalla serie Cyberpunk: Edgerunners che anticipa la trama del videogame Cyberpunk 2077, anche The Last of Us potrebbe raccontare, più nel dettaglio, come si è arrivati ad un mondo totalmente impotente di fronte al virus e ad un controllo gerarchico marcato. L'approccio animato, per quanto non indispensabile, potrebbe favorire la diffusione del progetto così come la scelta di un medium differente, magari un lungometraggio, mediometraggio o cortometraggio.
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Un'espansione indipendente
Fino ad ora (e a quanto pare anche nel prossimo futuro), The Last of Us si è mossa di pari passo con il videogame, non rappresentando un'espansione, ma un modo alternativo per raccontare la stessa storia. Dopo l'uscita della seconda stagione, è probabile che, inversamente a quanto abbiamo detto prima, la serie possa continuare il suo corso senza dover necessariamente appoggiarsi all'opera Naughty Dog anche perché, con la mancanza di un terzo capitolo del videogame, se HBO avrà intenzione di andare avanti dovrà per forza staccarsi dal materiale originale. Purtroppo Il Trono di Spade è un perfetto esempio di come la reinvenzione e la totale libertà creativa al di fuori della fonte di partenza siano elementi da dosare con molta intelligenza e lungimiranza, sennò si rischia di andare in direzioni totalmente sbagliate. Nonostante ciò, un salto del genere consentirebbe alla serie di The Last of Us di emanciparsi e proporre qualcosa di nuovo agli spettatori senza essere vincolata ad un universo narrativo già preesistente.
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In mancanza di una pianificazione
Chiaramente, tutte queste riflessioni sul futuro potenziale di The Last of Us sono scaturite perché, ad ora, non è stata confermata nessuna pianificazione in merito, anche perché la prima stagione deve ancora finire e HBO sta ancora raccogliendo i dati necessari per capire come proseguire le avventure di Joel ed Ellie e al contempo proporre qualcosa di nuovo. Siamo certi che, con il termine della prima stagione e con l'analisi di mercato finale che seguirà, avremo sicuramente delle nuove informazioni. Non dimentichiamoci, inoltre, che la company dovrà tenere sottotraccia anche i risultati degli altri prodotti di licenza Playstation che sono arrivati (Uncharted) o che arriveranno (Horizon: Zero Dawn, God of War, Ghost of Tsushima). Probabilmente, quando avrà un quadro completo in tal senso, per HBO sarà più semplice gestire il futuro di The Last of Us, riuscendo a comprendere in quale direzione spingere ed, eventualmente, allargare l'universo dell'opera con eventuali spin-off, prequel o altro ancora.