L'attesa è stata lunga, ma finalmente David Fincher è approdato a Venezia 2023 per presentare in Concorso The Killer, il suo nuovo film prodotto per Netflix che approderà al cinema, e poi sullo streamer, a dicembre. Assente per via dello sciopero degli attori, Michael Fassbender interpreta un glaciale e meticoloso serial killer che deve fare i conti con le conseguenze di una missione andata storia. Il thriller, diviso in capitoli, è tratto dalla graphic novel francese di Mats e Luc Jacamon.
Sorridente e rilassato, Fincher spiega cosa lo ha attratto nel progetto di The Killer dopo aver avuto a che fare spesso e volentieri con assassini nei suoi precedenti lavori: "Ho usato la voice over già in passato, mi piace come congegno narrativo perché dà accesso ai pensieri intimi di un personaggio, ma mi sono sempre chiesto 'Come facciamo a sapere se dice la verità?' Un sacco di persone mentono a se stesse. Stavolta mi piaceva l'idea di sentire la voce di un serial che differenzia ciò che fa da ciò che pensa. Volevo analizzare il suo codice di comportamento e come viene incrinato dai suoi bisogni e dalle sue necessità".
Michael Fassbender, il protagonista perfetto
Michael Fassbender è sempre stato la prima scelta per David Fincher fin da quando il progetto di The Killer gli è capitato tra le mani. "Non riesco a pensare a nessun altro per questo ruolo" ammette. "Michael ha un controllo incredibile delle espressioni del visto, è stato una scelta eccellente, lo trovo un mix tra Charlton Heston e Laurence Olivier, con qualcosa di un giovane Clint Eastwood. Può essere elegante, ha un'ampia gamma di abilità. Forse senza di lui il film non sarebbe stato fatto".
Più che assassin movie, David Fincher vede il suo The Killer come un revenge movie tutto incentrato sulle azioni del personaggio di Michael Fassbender: "I cadaveri che si lascia alle spalle non turbano minimamente il suo programma. L'empatia era l'ultima cosa che avevo in mente, volevamo qualcuno che non avesse bisogno di essere spaventoso per mettere a disagio e creare ansia. Volevo che chi vedesse il film si guardasse le spalle per vedere cosa fa quello in fila dietro di lui. Michael è entrato rapidamente in questa idea e l'ha interpretata al meglio".
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Il fascino del male
Avendo firmato una serie di enorme successo sui serial killer come Mindhunter (anche se nega con decisione che ci sarà un terza stagione), David Fincher si sofferma sui motivi della fascinazione del pubblico per gli assassini spiegando: "The Killer è una storia lineare, è semplice, parla di cose che tutti possono comprendere. Il killer colpisce l'immaginario, fa leva sulla curiosità morbosa del pubblico e il personaggio di Michael Fassbender è decisamente sociopatico". L'autore di Fight Club aggiunge poi scherzosamente: "Il mestiere del regista e quello del killer a contratto hanno varie cose in comune: la posta in gioco è alta, entrambi usano la tecnologia e hai la possibilità di essere ricordato o meno".
Naturalmente, vista la natura della storia, come rivela la nostra recensione di The Killer, non mancano scene e combattimenti spettacolari. Uno in particolare, che coinvolge Fassbender e un energumeno tatuato della Florida, cattura l'attenzione dello spettatore per svariati minuti. Commentandone la realizzazione, Fincher spiega: "La natura immersiva nel film sta anche nel fatto che entri nei pensieri del protagonista. Tutto è immerso nel suo mondo. In parte anche Fight Club aveva quel tipo di intensità, ma il combattimento notturno è stato concepito con un approccio diverso, meno astratto. Volevamo creare un effetto di intimità, volevamo dar vita a un combattimento letale, ma anche silenziosissimo. Volevamo che mappasse la geografia della casa, lo spazio che viene distrutto, tutto è concepito in modo molto sofisticato".
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Una colonna sonora sorprendente
The Killer gode di un'eccezionale colonna sonora che segna l'ennesima collaborazione tra David Fincher e la coppia da Oscar Trent Reznor-Atticus Ross, ma a sorpresa contiene numerosi brani degli Smiths. Scelta che il regista ammette essere fatta "in post-produzione. Sapevo fin dall'inizio di voler usare How Soon Is Now? come brano che il killer per alleviare l'ansia, mi piaceva che venisse usato come forma di meditazione. Non credo che esista una produzione più adatta per unire natura sardonica e intelligenza, mix che descrive perfettamente la personalità del killer". Il sound design ha un ruolo essenziale in The Killer, quando il personaggio sparisce lo stile registico e la musica cambiano, per esprimere la natura complessa del personaggio. "In questa direzione va anche il fatto che il killer ascolta la musica solo con l'orecchio destro, l'altro orecchio è libero per percepire un pericolo. Questo espediente crea ansia, ci fa entrare dentro la sua testa" conclude il regista.