Il plot
Sono passati quasi trent'anni dall'omicidio di Eli Stein, magnate israeliano dell'industria delle armi, ucciso davanti agli occhi dei suoi due figli, Nessa ed Ephra. Ora Nessa è a capo del Gruppo Stein e si sta impegnando strenuamente per utilizzare le risorse finanziare della propria famiglia allo scopo di creare una rete di collaborazione fra Israele e la Palestina. Nessa, che per le proprie attività filantropiche è stata appena nominata Baronessa di Tilbury, annuncia in pubblico l'accordo stipulato dal Gruppo Stein con il palestinese Samir Meshal, il quale però viene ritrovato morto il giorno stesso, in un presunto suicidio.
Nessa e suo fratello Ephra temono che dietro la tragica fine di Meshal possa nascondersi qualcos'altro. Lo stesso sospetto sfiora anche la mente di Sir Hugh Hayden-Hoyle, un agente dell'MI6 sulla soglia della pensione e deciso ad andare fino in fondo alla vicenda; inoltre, il caso Meshal non tarda ad attirare pure l'attenzione della direttrice dell'MI6, Julia Walsh. Nel frattempo, Nessa, Ephra, sua moglie Rachel con i loro figli e la bambinaia, Atika Halibi, sono invitati ad un concerto di musica classica; ma proprio all'inizio del concerto il teatro piomba nell'oscurità e, nella confusione, un uomo sequestra il figlio di Atika, Kasim. Nessa e la sua guardia del corpo, Nathaniel Bloom, tentano di inseguirlo, ma i rapinatori sparano a Nathaniel e portano via il bambino...
"Who do you trust?"
"Di chi puoi fidarti?". Sono le prime parole pronunciate in voice over da Nessa Stein, mentre la scena si apre su un lussuoso ristorante di Londra, in cui l'industriale Eli Stein sta pranzando serenamente con i suoi due figli, Ephra e Nessa. Un cameriere di origine araba si avvicina al loro tavolo con un vassoio, ma all'improvviso estrae un pugnale e lo conficca nella gola di Eli. Nel ristorante scoppia il caos, il tavolo viene macchiato da un lago di sangue e i bodyguard di Stein, colti di sorpresa, sparano al cameriere. I due bambini rimangono seduti al loro posto, immobili e silenziosi, con occhi vitrei che sembrano celare un orrore inesprimibile. È l'agghiacciante sequenza d'apertura di The Honourable Woman, miniserie in otto episodi creata e sceneggiata da uno dei più apprezzati autori televisivi della Gran Bretagna, Hugo Blick (autore nel 2011 di The Shadow Line), trasmessa questa estate dalla BBC e presentata all'edizione 2014 del Roma Fiction Fest con la proiezione delle prime due puntate, The Empty Chair e The Unfaithful Husband.
Negli ultimi tre anni, una delle serie di culto del panorama televisivo mondiale, Homeland, ha saputo costruire un magistrale intreccio di suspense ispirandosi alla drammatica attualità della "guerra al terrorismo", tema ripreso e rielaborato all'interno di una narrazione tesa e coinvolgente. The Honourable Woman si inserisce all'interno del medesimo filone, con una trama strettamente legata (con un tempismo di tragica inappuntabilità) all'eterna rivalità fra Israele e Palestina, scenario di una vicenda in cui gli elementi dello spy thriller si combinano con l'indagine sui torbidi segreti che congiungono i vari personaggi, in maniera spesso misteriosa o inattesa. Ma The Honourable Woman non costituisce semplicemente una docu-fiction sul conflitto israelo-palestinese (così come Homeland non si propone come una mera cronaca delle attività della CIA nell'ambito della sicurezza nazionale).
La miniserie di Hugo Blick, come dimostrano già i primi due episodi, è innanzitutto un formidabile meccanismo di suspense, in cui il sapiente "gioco a incastri" fra i tasselli di un presunto intrigo internazionale e i flashback relativi al passato di Nessa e della sua amica Atika Halibi fungono da veicolo per l'esplorazione di una varietà di tematiche che trascendono l'attualità o la ricostruzione storica: dall'eredità di un senso di colpa che procede di pari passo con una spaventosa scia di sangue (a partire dalla "sedia vuota" del titolo della prima puntata) al peso di una responsabilità morale vissuta come un fardello gravoso ma necessario; dall'impossibilità di trovare una persona in cui riporre una reale e completa fiducia all'esigenza di indossare delle maschere in grado di celare al mondo il nostro vero essere. Come dichiara Nessa nell'incipit del primo episodio, con lucida consapevolezza sulla natura umana: "We all have secrets. And we all tell lies".
Il cast
A prestare il volto al ruolo principale, la Baronessa Nessa Stein, è l'attrice americana Maggie Gyllenhaal (Il cavaliere oscuro, Crazy Heart), la quale restituisce con efficacia le sottili ambiguità della sua protagonista. Nessa si rivela fin da subito una donna estremamente carismatica, in grado di tenere in pugno l'attenzione di un'intera platea e di soffocare le proprie inquietudini dietro un'apparente disinvoltura. Assai meno irruenta e istintiva della Carrie Mathison di Homeland, anche Nessa tuttavia lascia trapelare fragilità e 'lati oscuri', con un passato che a tratti riaffiora a tormentarla. L'inglese Andrew Buchan interpreta invece Ephra, l'impenetrabile fratello di Nessa, mentre Lubna Azabal è Atika Halibi, intima amica e confidente di Nessa, con la quale condivide più di un segreto.
Ma il cast di The Honourable Woman include altri validissimi elementi: a partire dal grande Stephen Rea, il protagonista de La moglie del soldato, qui nella parte dell'agente segreto Sir Hugh Hayden-Hoyle. Una figura per certi versi 'crepuscolare', quella di Sir Hugh, la cui determinazione nell'indagine sulla morte di Samir Meshal si accompagna alla serafica ironia con la quale l'uomo fronteggia ogni situazione. La magnifica Lindsay Duncan compare nel primo episodio in un breve ma intenso cameo nel ruolo di Anjelica, l'ex moglie di Hugh, mentre Janet McTeer conferisce il proprio magnetismo al personaggio di Julia Walsh, la direttrice dell'MI6.
Conclusioni
I primi episodi di The Honourable Woman fondono mirabilmente la suspense di uno spy thriller congegnato alla perfezione (si vedano le sequenze della fuga di Rebecca Lantham, la donna coinvolta nel caso Meshal, in The Unfaithful Husband) con una galleria di personaggi complessi e ricchi di sfumature, a partire da Nessa Stein, la honourable woman al cuore della trama. La miniserie di Hugo Blick si presenta dunque come uno dei prodotti più solidi, fascinosi ed intriganti dell'attuale stagione televisiva.
Movieplayer.it
4.0/5