Formula che vince non si cambia. Fino a oggi il film più costoso mai realizzato da Netflix era Red Notice. Azione, tre tra le star più amate e seguite su Instagram - Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds - chiamate essenzialmente a fare una versione più spericolata di se stesse e ritmo frenetico, che non dà tempo di pensare. Il cocktail perfetto per realizzare un successo streaming: Red Notice, con gli oltre 300 milioni di spettatori, è diventato il film più visto di Netflix. Almeno fino a ora. La piattaforma continua su questa strada: con il nuovo film dei fratelli Russo punta ancora più in alto. A partire dalle star: sempre di più, sempre più belle. Lo star power sarà la costante di questa recensione di The Gray Man, dal 22 luglio disponibile su Netflix.
Fin dal suo annuncio, il film è stato accolto come uno dei titoli dal cast con il più alto tasso di avvenenza. Ispirato alla serie di romanzi di Mark Greaney, The Gray Man è la storia di Court Gentry, nome in codice Sierra Six. A interpretarlo è il nuovo "strong and silent type" di Hollywood, Ryan Gosling. Mercenario reclutato dalla CIA, ha un passato burrascoso. A toglierlo di prigione è l'agente Donald Fitzroy (Billy Bob Thornton), che lo trasforma in una macchina da guerra. Quando il suo mentore perde potere, superato dalla nuova leva Denny Carmichael (Regé-Jean Page, il Duca in Bridgerton), Sierra Six cade in disgrazia. Lo mandano a eliminare un suo predecessore, Sierra Four, che, prima di morire, gli dà una chiavetta USB con informazioni compromettenti proprio su Carmichael. È caccia all'uomo. Per stanarlo viene chiamato un ex mercenario espulso dalla CIA per la sua follia, Lloyd Hansen (Chris Evans). Ad aiutare Sierra Six è solo Dani Miranda (Ana de Armas), agente che non crede al suo tradimento.
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Ricapitoliamo: Ryan Gosling, Chris Evans, Regé-Jean Page, Ana de Armas. In ruoli secondari Jessica Henwick (Bugs in Matrix Resurrections), Wagner Moura (Pablo Escobar nella serie Narcos) e la super star di Bollywood Dhanush. Alfre Woodard e Billy Bob Thornton a fare da veterani. I fratelli Russo, dopo Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame ci hanno preso gusto con i cast composti da infiniti divi. E se proprio bisogna discutere su chi vinca la gara di fascino in The Gray Man, vi togliamo il dubbio: ovviamente Ana de Armas.
The Gray Man: polvere di stelle
The Gray Man non ci prova nemmeno a essere originale o a incamminarsi sulla via dei colpi di scena. Non gli interessa essere un thriller sorprendente. Dopo una prima parte introduttiva, in cui conosciamo i vari personaggi, si spinge subito sull'acceleratore dell'azione. Le spiegazioni non servono quando puoi far menare un cast così bello. Nonostante siano tutti allenati ed esperti quando si tratta di scene di combattimento, Ryan Gosling, Chris Evans e Ana de Armas non sono chiamati a impegnarsi in mirabolanti coreografie: l'unico che ne ha di davvero efficaci è Dhanush, il cui personaggio è quasi muto. I tre divi sembrano infatti perennemente ripresi come se stessero posando per un servizio fotografico. O in un Reel di Instagram.
The Gray Man su Netflix: nel cast c'è Ana de Armas, la nuova star di Hollywood
La formula funziona: tutto è talmente patinato e bello in The Gray Man che non si ha il tempo di farsi delle domande. E probabilmente è proprio questo l'effetto desiderato: un racconto che permetta di spegnere il cervello e di godersi tutta la fisicità degli attori. Dovendo mantenersi nei limiti del PG-13 c'è anche pochissimo sangue: una formula in pieno stile Marvel, che Anthony e Joe Russo conoscono molto bene. Ana de Armas purtroppo è sacrificata rispetto ai colleghi uomini (non vediamo l'ora di vederla finalmente protagonista in Ballerina, spin-off di John Wick), Ryan Gosling mette su la sua faccia impenetrabile, quella resa famosa da Nicolas Winding Refn in Drive e Solo Dio Perdona. Quello che si diverte di più forse è proprio Chris Evans nel ruolo del villain: dopo tanti anni nei panni (e scudo) del precisino Captain America, non sta perdendo un'occasione di passare al Lato Oscuro. Anche se qualcuno dovrebbe dirgli che non bastano dei baffi a fare un personaggio.
The Gray Man: è l'inizio di una saga?
Il materiale per una serie di film di The Gray Man c'è: i romanzi di Mark Greaney sono 12. E i fratelli Russo hanno già detto di stare pensando a un sequel e a un prequel dedicato al personaggio di Chris Evans. Adesso la prova sta al pubblico: se lo star power di questo cast valorizzato da luci e abiti di scena farà, come pensiamo, breccia nel cuore degli abbonati Netflix, magari non si arriverà a 12 film, ma prevediamo già una lunga serie di storie dedicate a Sierra Six e ai suoi. E in fondo è giusto così: non si può vivere di soli nutrienti sani. Ogni tanto ci vuole anche una bella fetta di torta per concedersi un piccolo piacere senza impegno.
The Gray Man: Chris Evans e Ryan Gosling nell'action movie più figo dell'estate
Certo, per attori come Ryan Gosling e Ana de Armas, che performano benissimo anche in film d'autore, si può alzare l'asticella: in futuro si potrebbe pensare anche a qualche dialogo che non sia basato semplicemente su frasi a effetto, molte delle quali nemmeno memorabili. Staremo a vedere: anche perché il finale, apertissimo, fa pensare a infinite possibilità per questi personaggi.
Conclusioni
Come scritto nella recensione di The Gray Man, il film dei fratelli Russo non ci prova nemmeno a essere un thriller sorprendente: tutto è affidato allo star power dei suoi bellissimi protagonisti, chiamati soprattutto a mostrare il loro fascino. Ai dialoghi si preferiscono combattimenti ed esplosioni, che si susseguono a ritmo frenetico. Non c'è tempo di pensare. È la formula perfetta per un pop corn movie che potrebbe essere il capostipite di una lunga serie di film.
Perché ci piace
- Ana de Armas, che migliora tutto ciò che tocca.
- La gara di fascino tra Ryan Gosling e Chris Evans.
- Il ritmo veloce.
Cosa non va
- La mancanza di originalità.
- I dialoghi fatti di frasi a effetto poco memorabili.