Julian Fellowes è il re del period drama: premiato con l'Oscar per la sceneggiatura di Gosford Park, film del 2001 di Robert Altman, ha lavorato anche a La fiera della vanità di Mira Nair (2004), The Young Victoria di Jean-Marc Vallée (2009) e, sopratutto, è il creatore di una delle serie tv più amate di sempre, Downton Abbey (2010-2015).
La sua ultima fatica televisiva è The Gilded Age, ambientata, come suggerisce il titolo, durante la "Gilded Age", ovvero "L'età dell'oro", un periodo che va dal 1870 al 1901, negli Stati Uniti. La trama di The Gilded Age segue la storia di Marian Brook (Louisa Jacobson), figlia di un generale che, rimasta orfana, va a vivere con le zie a New York. Ad accompagnarla c'è Peggy Scott (Denée Benton), domestica afro-americana.
The Gilded Age 2 è su Sky dal 30 ottobre con otto nuovi episodi. Ne abbiamo parlato proprio con Julian Fellowes, che consiglia di seguire con attenzione l'arco narrativo di Peggy: "In questa stagione mi interessa molto l'evoluzione del personaggio di Peggy, interpretata magnificamente da Denée Benton: lei ridefinisce sempre il concetto di cosa sia possibile. Per molti di noi crescere significa scoprire cosa è possibile nell'arco di tempo che fa dai 15 ai 30 anni. Capiamo cosa possiamo fare, a cosa aspirare. Mi piace vedere questo in Peggy: lei ha una grande energia, divertente da guardare".
The Gilded Age 2: trama
La trama di The Gilded Age 2 vede sconvolti gli equilibri tra i personaggi, come dice lo stesso Fellowes: "In questa seconda stagione abbiamo cambiato la dinamica della relazione tra le due sorelle, Agnes e Ada, semplicemente dando i soldi all'una invece che all'altra. In questo modo la struttura del potere è stata alterata. Amo queste cose, perché rispecchiano la vita reale: le persone cambiano quando la loro vita cambia. Quando hanno successo, si sposano, o quando invece si sentono fallite. Tutto questo altera il loro comportamento e il mondo che le circonda".
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The Gilded Age: ci sarà una terza stagione?
Alla domanda se ci sarà una terza stagione di The Gilded Age Julian Fellowes risponde sibillino: "In questo campo non ci sono certezze: se vuoi sicurezza devi fare il commercialista. Viviamo sempre in bilico. Una terza stagione mi farebbe molto piacere, anche perché, visto che ci vuole molto tempo a scrivere una serie, per forza di cose cominci già a farlo. Senza però la certezza che il tuo lavoro vedrà la luce e che ti pagheranno. Sono sicuro che una terza non ci sarà se la seconda stagione non andrà bene. Ma io credo in The Gilded Age 2, penso che abbiamo fatto un buon lavoro. Credo che alle persone piacerà. Vivo in un mix di ottimismo e realismo".
The Gilded Age: ci sarà un film?
Visto che Downton Abbey, dopo sei stagioni televisive, ha avuto anche due film, Downton Abbey (2019) e Downton Abbey II - Una nuova era (2022), è lecito immaginare che anche The Gilded Age possa avere lo stesso destino. Su questa domanda però, ovvero se ci sarà un film di The Gilded Age, lo showrunner è ancora più enigmatico: "I film tratti da serie tv arrivano verso la fine del percorso: sono degli atti conclusivi. Alcuni sono successi, altri un disastro. Non c'è la certezza che se una serie è andata bene anche il film lo farà".
Il rapporto di Julian Fellowes con il passato
Julian Fellowes è chiaramente affascinato dal passato. Ma come è nata questa passione? Il suo nome completo è Julian Alexander Kitchener-Fellowes, barone Fellowes di West Stafford. Quindi le origini nobili sicuramente hanno contribuito. Ma, come ci ha detto, è stato sopratutto grazie a una zia che ha sviluppato questa curiosità: "Sono stato piuttosto fortunato: mi sono appassionato al passato da bambino. Andavo per le cucine e le stalle e mi immaginavo le vite delle persone che avevano vissuto lì prima di me. Chiedevo a mia zia Ada, nata nel 1880, di raccontarmi le storie di quando era giovane. Si era sposata molto prima della Grande Guerra. Nel 1898 ha conosciuto la regina Victoria. È morta quando avevo 21 anni. Lei è stata un collegamento straordinario con il passato: grazie a lei ho letto molti libri di storia".
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L'insegnamento del passato per l'autore è fondamentale: "Sono convinto che il passato possa insegnarci molto. Chi non lo conosce è destinato a ripetere gli stessi errori. Studiare il passato è molto importante per capire le decisioni dei politici".
Come è nata Lady Violet
Impossibile non chiedergli se, ogni volta che scrive, si chieda cosa direbbe Lady Violet, il leggendario personaggio di Downton Abbey interpretato da Maggie Smith. Nel rispondere Fellowes ci ha fatto il regalo di dire come è nato il personaggio di Lady Violet: "Violet è basata sulle donne che ho conosciuto nella mia vita. Sono cresciuto nel dopoguerra, nel 1949, in una Londra bombardata. In molte famiglie gli uomini erano andati a combattere al fronte e la gestione di tutto era rimasta nelle mani delle donne. Le mie nonne hanno dovuto occuparsi di tutto per diversi anni. Erano donne toste: con se stesse e con gli altri. Per me Violet è un esempio di questo: di quello spirito che fa andare avanti le cose. Erano piene di disciplina. La cosa bellissima di scrivere Violet è che, quando parlo con le persone che guardano la serie, mi dicono sempre che ricorda la zia Maude. Abbiamo creato una figura universale: persone di nazionalità differente e diversa estrazione sociale riconoscono quel personaggio. Tutti hanno nella loro vita una donna anziana che ha portato avanti la famiglia anche in tempi molto duri. Amo questa cosa, amo il fatto di aver creato un vero e proprio archetipo grazie a Violet. Ovviamente siamo stati immensamente fortunati ad avere un'attrice come Maggie Smith a interpretarla".