The Falcon and The Winter Soldier, la recensione del terzo episodio: nuovi posti e vecchi personaggi

La recensione del terzo episodio di The Falcon and The Winter Soldier, la serie action thriller targata Marvel Studios e disponibile su Disney+.

The Falcon And The Winter Soldier Anthony Mackie Sebastian Stan
The Falcon And The Winter Soldier: Anthony Mackie e Sebastian Stan in una immagine della serie

Come potremmo iniziare la nostra recensione del terzo episodio di The Falcon and The Winter Soldier se non scrivendo di quanto siamo, per l'ennesima volta, sorpresi dall'incredibile capacità dei Marvel Studios nel costruire storie che, nello stesso momento, sanno reggersi in piedi da sole e si inseriscono in maniera così precisa nell'enorme quadro narrativo iniziato nel 2008? Ormai rischiamo di ripeterci, settimana dopo settimana, ma ad ogni nuovo episodio di questa serie disponibile su Disney+ non si può fare a meno che arrivare ai titoli di coda soddisfatti, per più motivi. Il primo, più banale, è proprio nell'intrattenimento così ben dosato che questi cinquanta minuti sono riusciti a offrirci; il secondo è nel percepire una chiarezza d'intenti narrativi: non sappiamo come si concluderà la serie eppure il tutto sembra pensato nei minimi dettagli, anche in relazione ai successivi prodotti del Marvel Cinematic Universe; infine, pur replicando un tono più adulto già visto per la prima volta in Captain America: The Winter Soldier, la serie riesce a dare un senso di novità, diverso da WandaVision, ma in ogni caso dal sapore fresco. Una vittoria su più fronti, quindi, per una serie che era partita come un diesel, un po' in sordina e con un primo episodio non completamente convincente e troppo introduttivo, ma che arrivata al suo giro di boa ha catturato la nostra attenzione spingendo non solo il pedale del ritmo, ma pure quello del lore cinematografico. Come sempre, potete proseguire serenamente nella lettura: la recensione non contiene il minimo spoiler.

La trama che corre

Falcon Winter Soldier Serietv Disney Zemo
The Falcon and the Winter Soldier: Zemo con indosso la maschera viola

Arrivato a metà stagione, con il terzo episodio su sei previsti, The Falcon and The Winter Soldier sceglie la via più rischiosa, ma sicuramente più divertente: decide di correre. Sembrava una serie da altri tempi, più spy story con una forte componente di approfondimento psicologico sui personaggi, e invece la scelta già intrapresa nello scorso episodio ma qui ampiamente confermata è quella di un thriller dove l'azione regna sovrana. Usiamo il termine "azione" non a caso, perché per quanto combattimenti e momenti in cui bisogna sparare o fuggire non manchino, è proprio attraverso il movimento costante, il viaggio intorno al mondo, attraverso luoghi, città e ambienti diversi, attraverso i corpi che agiscono, che avviene quell'introspezione. Lo svolgimento della trama, qui veramente senza un attimo di pausa, coincide con un'analisi psicologica dei personaggi capaci (forse) di compiere un'evoluzione e arrivare a una nuova epifania ed è capace pure di sviscerare in maniera coerente e non troppo didascalica i temi portanti del racconto: il significato dei simboli, la forza delle icone, il valore di un'identità. E proprio sulle identità che l'episodio si concentra di più, con una missione che avrà a che fare con la recitazione e l'impersonare qualcun altro. The Falcon and The Winter Soldier sembra voler sottolineare il conflitto interiore che anima questi supereroi, divisi tra un nome umano e un nome celebre, tra un'identità sincera e una che sono costretti a impersonare. Dove finisce il confine di separazione?

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Nuove ambientazioni e vecchi personaggi

The Falcon And The Winter Soldier Anthony Mackie Sebastian Stan Emily Vancamp
The Falcon And The Winter Soldier: Anthony Mackie, Sebastian Stan ed Emily VanCamp in una scena d'azione sul set della serie tv

Alla fine dello scorso episodio tornava a farsi sentire un nome che non veniva pronunciato da tempo, quello del barone Zemo, interpretato da Daniel Brühl, visto l'ultima volta in Captain America: Civil War. Con un colpo da maestro, un perfetto cortometraggio d'apertura per scrittura, ritmo e montaggio, la serie di Malcolm Spellman decide di chiudere subito in pochi minuti ciò che normalmente avrebbe occupato un episodio intero. Ed è così che quando compare il titolo della serie, l'episodio è già ben avviato e non si può fare altro che divertirsi. I personaggi ci porteranno a Madripoor, nuova città dal sapore futuristico che i fan dei fumetti riconosceranno per appartenere al mondo degli X-Men. Gran parte dell'episodio è ambientato in questo luogo che, se per immaginario collettivo richiama qualcosa di già noto e comune nelle storie distopiche ambientate nel futuro, è una novità per il mondo del Marvel Cinematic Universe. La sensazione è quella di trovarsi di fronte all'ennesima novità per l'universo dei supereroi, una novità diversa da quella che si trovava in WandaVision (lì più incentrata sulla struttura e sulle modalità del racconto), sottolineata anche dalla crudezza - senza esagerazioni - delle scene d'azione. C'è una dimensione più realistica nei colpi dati e nel mettere in scena le uccisioni, che la camera a mano evidenzia con i suoi movimenti sgraziati e imperfetti. Il tono scelto è proprio quello di un thriller di lusso, ennesima dimostrazione di come sotto la voce cinecomics possiamo in realtà ritrovare molto del cinema di genere in base alla storia raccontata. I fan saranno felici di ritrovare, inoltre, molti personaggi secondari che qui sembrano contribuire a ritrovare le fila narrative, unendo ancora di più film e serie televisive sotto un unico progetto coeso.

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Gioia per i fan, sforzo per gli spettatori

The Falcon And The Winter Soldier Sebastian Stan
The Falcon And The Winter Soldier: un'immagine di Sebastian Stan in motocicletta

Proprio su quest'ultimo aspetto vogliamo soffermarci un po' di più, perché paradossalmente questo diventa il rischio maggiore che, col passare della distribuzione di nuovi titoli (sia al cinema che su Disney+), potrà solo che farsi sempre più presente. Dopo 23 film ufficiali e arrivati alla seconda serie tv, i legami tra le storie e i personaggi si fanno sempre maggiori tanto che la stessa Disney/Marvel ha deciso di distribuire, in concomitanza con i nuovi prodotti, una serie dal titolo Marvel Legends che riassume brevemente la storia dei personaggi principali che fanno la loro comparsa in questi nuovi prodotti originali. Un regalo abbastanza gradito, specie per lo spettatore più casuale, appassionato in misura minore. Perché questo terzo episodio di The Falcon and The Winter Soldier mette a dura prova la memoria del proprio pubblico, andando a ripescare personaggi e pezzi di trama che non comparivano sullo schermo da anni e lavorando sulla mitologia del Marvel Cinematic Universe così a fondo da ottenere un effetto opposto. Il rischio è quello di perdersi tra nomi, riferimenti, ricordi di storie che si incastrano negli anni, perdendo un piacere più primigenio nella visione. Nulla di troppo problematico (così come alcuni momenti che vogliono stemperare la tensione con il risultato però di depotenziare il flusso emotivo), se non che persino nel finale la forza di quell'ultima inquadratura potrebbe esaltare i fan, ma lasciare confuso lo spettatore.

Conclusioni

Concludiamo la nostra recensione di The Falcon and The Winter Soldier promuovendo con piacere questo terzo episodio. Arrivato a metà del suo racconto, il nuovo prodotto originale targato Marvel Studios dimostra una volta di più l’attenzione nel costruire opere appartenenti allo stesso universo narrativo, a volte esagerando con i riferimenti e il ritorno di certi personaggi poco presenti che potrebbero spaesare lo spettatore meno appassionato. Tuttavia, la serie riesce a divertire grazie a un ritmo indiavolato che non annoia mai, ottime sequenze d’azione e un’attenzione al movimento come motore trainante sia narrativo che tematico. Il ritorno di qualche volto e le nuove ambientazioni sono la ciliegina sulla torta di una serie che era partita lentamente, ma che promette fuochi d’artificio nella sua seconda metà.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.1/5

Perché ci piace

  • La scrittura brillante, capace di intrattenere e inserire la serie nel grande universo Marvel.
  • Il ritmo altissimo non permette un secondo di pausa.
  • Le nuove ambientazioni e il ritorno di alcuni personaggi secondari contribuiscono a donare un senso di novità necessario per la Fase Quattro del progetto.

Cosa non va

  • I legami così presenti con le altre opere del MCU potrebbero lasciare confusi gli spettatori meno appassionati.