The Equalizer, la recensione della serie crime con Queen Latifah

La recensione dei primi due episodi di The Equalizer, nuovo reboot della serie cult degli anni '80 Un giustiziere a New York, con protagonista Queen Latifah nei panni dell'eroina McCall.

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The Equalizer: Queen Latifah in una scena

Fa uno strano effetto trovarsi di fronte a una serie crime-action come questa con protagonista Queen Latifah. Come avremo modo di approfondire nella nostra recensione di The Equalizer, di cui abbiamo visto i primi due episodi in anteprima, la sensazione è quella di trovarsi di fronte a un tipo di serialità che oramai sembra sempre più raro. Trasmessa in America su CBS e in Italia dall'1 ottobre, due episodi ogni venerdì, su Sky Investigation e NOW, questo nuovo reboot della serie cult degli anni '80, poi trasposta in un adattamento cinematografico con due film interpretati da Denzel Washington, cerca in tutti i modi di ammodernare un mito e inserirlo in un contesto contemporaneo, ma il risultato sembra provenire da un passato televisivo ormai antiquato.

McCall, Robyn McCall.

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The Equalizer: un'immagine della serie

L'eroe diventa un'eroina, ma la sostanza non cambia. Siamo in una New York contemporanea e Robyn McCall è, durante il giorno, madre single di un'adolescente un po' ribelle. Di notte, invece, è una vigilante che lotta per la giustizia. In passato Robyn era un'agente di The Company, un'organizzazione che si affiancava alla CIA che operava al confine della legalità, ma aveva deciso di cambiare vita e dedicarsi alla figlia Delilah. Ma il crimine più sporco di New York la costringe a tornare operativa. Aiutata da vecchi amici, Melody e Harry, e protetta da William Bishop, il suo vecchio superiore, interpretato da Chris Noth (il Mr. Big di Sex & The City), Robyn diventerà una luce di speranza per tutte quelle persone in difficoltà, un angelo custode pronto a menare le mani. Attraverso una trama verticale, ogni episodio racconterà uno di questi casi che la protagonista dovrà risolvere ponendosi ai limiti di quanto consentito dalla legge.

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Aggiornarsi rimanendo tradizionalisti

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The Equalizer: Queen Latifah in un'immagine della serie

Essere moderni e ben inseriti nella contemporaneità. Sembrano essere queste le linee guida che dovrebbero stimolare una visione soddisfacente e interessante a The Equalizer. Da un certo punto di vista, la serie creta da Andrew E. Marlow e Terri Edda Miller tenta di essere di forte richiamo per il pubblico della tv generalista: una protagonista femminile appartenente alla minoranza, un'estetica moderna, l'utilizzo di tecnologie e una certa dose di autoironia. Eppure, almeno da quanto potuto vedere in questi primi due episodi che presentano egregiamente la serie, il tutto sembra provenire da una televisione sembra più obsoleta. Passi la natura episodica della serie, che riesce in ogni caso, in soli 40 minuti a raccontare una storia che, ad un pubblico con poche pretese, potrà intrattenere senza colpo ferire. Il vero problema di The Equalizer è la mancanza di una messa in scena che non sembri datata. La struttura narrativa di ogni "caso della settimana" rispecchia sin troppo e senza particolari sorprese quella di ogni serie episodica. Lo stesso montaggio, a tratti frenetico e rapido, ricorda sin troppo alcuni stilemi modaioli di inizi anni Duemila. Nonostante il tentativo di aggiornarsi, The Equalizer è una serie sin troppo legata alla tradizione, non basandosi su ciò che funziona, ma tentando di replicarla.

Un'ottima protagonista per sufficiente intrattenimento

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The Equalizer: una foto di scena

Chi spicca, alla fine, è proprio lei: Queen Latifah. Dotata di innato carisma, la sua Robyn McCall funziona sia nei momenti più leggeri che in quelli più action, catalizzando l'attenzione dello spettatore e instaurando con lui, sin da quando compare in scena nel primo episodio, un piacevole senso di complicità. Quasi fosse un one woman show il resto del cast non spicca quanto lei, anche se, nel limite delle loro funzioni, troppo legati ad alcuni stereotipi seriali, i personaggi svolgono il lavoro richiesto. Poco interessato a dare vita a un nuovo cult, come la serie degli anni Ottanta, o semplicemente spiccare in un panorama come quello televisivo sempre più concorrenziale, questo nuovo reboot di The Equalizer offre un intrattenimento basilare che potrebbe, in egual misura, accontentare un pubblico senza pretese e volonteroso di seguire le vicende di un'eroina carismatica quanto allontanare quegli spettatori che, di contro, ormai hanno bisogno di qualcosa in più per appassionarsi a un nuovo personaggio e fidelizzarsi a una nuova serie.

Conclusioni

A conclusione della nostra recensione di The Equalizer non possiamo non notare come, nonostante il tentativo di ammodernamento, la serie offra una formula sin troppo consolidata nel panorama televisivo seriale, troppo ancorata a un vecchio modello, soprattutto in fase di scrittura e di definizione dei personaggi. Quasi fuori tempo massimo, la serie vince, però, sulla scelta della protagonista Queen Latifah, molto carismatica. Il semplice intrattenimento, con un caso da risolvere a ogni puntata, potrebbe accontentare un pubblico senza pretese, quanto allontanare chi ricerca qualcosa di più nella serialità del 2021.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.6/5

Perché ci piace

  • Queen Latifah è una protagonista carismatica che sa farsi amare dallo spettatore.
  • La serie offre semplice intrattenimento che potrebbe accontentare un pubblico senza pretese…

Cosa non va

  • …quanto allontanare chi ricerca qualcosa in più.
  • Nonostante i tentativi di ammodernamento, la serie è troppo legata a un modello seriale ormai invecchiato.