The Disaster Artist: ovvero come James Franco ha trasformato il peggior film di sempre in un capolavoro

Nei panni di Tommy Wiseau, Franco fornisce una performance mimetica mutuando vezzi, accento e quella terrificante risata che accompagna le pubbliche manifestazioni del vampiresco aspirante attore.

"Non dobbiamo recitare bene, dobbiamo essere grandiosi"

The Disaster Artist: James Franco sul set del film
The Disaster Artist: James Franco sul set del film

L'amore di James Franco per la letteratura è cosa nota. Classici come Steinbeck e Faulkner hanno rappresentato la linfa vitale delle opere del James Franco regista mentre lui, artista instancabile a 360°, si costruiva una carriera accademica collezionando lauree e master in letteratura americana, inebriato da tali maestri. Ma è quando il divo ha accantonato i padri dal talento unanimemente riconosciuto per esplorare la storia di un eccentrico outsider che il suo cinema ha preso improvvisamente vita. Il risultato è The Disaster Artist, pellicola che di disastroso non ha proprio niente all'infuori del soggetto al centro della vicenda.

L'Ed Wood del XXI° secolo ha i capelli neri, lo sguardo di ghiaccio e un improbabile accento dell'est. Il suo nome è Tommy Wiseau, aspirante star, sceneggiatore e regista rigettato da Hollywood per lo scarso talento e la personalità a dir poco inquietante. La figura di Wiseau, circondata a tutt'oggi da un alone di mistero, non poteva non solleticare la fantasia di James Franco, che a più riprese ha dimostrato di nutrire una passione viscerale nei confronti della storia di Hollywood, soprattutto dei retroscena più scabrosi. Così il divo ha scelto di raccontare la storia di The Room, sgangherato dramma sentimentale scritto, diretto, interpretato e prodotto da Wiseau nel 2003 con l'aiuto dell'amico Greg Sestero, autore del libro che Franco ha usato per ricostruire la vicenda.

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Quando il sacro fuoco dell'arte scorre nelle vene

The Disaster Artist: James Franco e Seth Rogen in una scena del film
The Disaster Artist: James Franco e Seth Rogen in una scena del film

L'accostamento tra Tommy Wiseau e Ed Wood è tutt'altro che causale. Entrambi i "cineasti", nella visione dei loro biografi, si sono gettati a capofitto nella settima arte più per la necessità di soddisfare un loro bisogno interiore che per una reale vocazione artistica, entrambi hanno realizzato opere di rara bruttezza trasformatesi in seguito - complice un entusiasmo che sfiora l'inconsapevolezza - in cult, ed entrambi hanno ispirato autori come Tim Burton, per l'appunto, e James Franco a realizzare parabole metacinematografiche ispirate e originali che guardano con affetto all'imperfezione dei loro soggetti.

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The Disaster Artist: James Franco in una scena del film
The Disaster Artist: James Franco in una scena del film

The Disaster Artist offre a James Franco la possibilità di scrollarsi di dosso quell'immagine da bravo ragazzo dal sorriso sornione che lo perseguita. Nei panni di Tommy Wiseau, Franco fornisce una performance mimetica mutuando vezzi, accento e quella terrificante risata che accompagna le pubbliche manifestazioni del vampiresco aspirante attore. Il suo one man show si trasforma in un affare di famiglia visto che a interpretare Greg 'Babyface' Sestero è il fratello minore del regista, Dave Franco. All'inizio della vicenda Greg è un aspirante attore diciannovenne di San Francisco paralizzato dalla timidezza. L'incontro con Wiseau a un corso di recitazione è la molla che lo spinge a liberarsi delle sue inibizioni e a trasferirsi a Los Angeles con l'amico per costruirsi una carriera nel cinema.

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Tutti devono poter realizzare il proprio sogno

The Disaster Artist: Sharon Stone e Dave Franco in una scena del film
The Disaster Artist: Sharon Stone e Dave Franco in una scena del film

Dopo un incontro fortuito al ristorante col vero Judd Apatow, che gela ogni sua aspirazione recitativa, Tommy Wiseau realizza che l'unico modo per farsi accettare dalla Mecca del Cinema è realizzare il proprio film da solo. La seconda metà di The Disaster Artist è così occupata dalla genesi e lavorazione di The Room, le cui tappe sono scandite da momenti esilaranti. In passato anche la carriera di James Franco ha vissuto momento di stanca, così l'artista ha sublimato le proprie insicurezze nelle pene di Tommy Wiseau, afflitto da una mancanza cronica di talento e dall'incapacità di comunicare con gli altri. Questo, però, non gli impedisce di ironizzare sui ridicoli comportamenti del suo alter ego grazie alla complicità dei colleghi Seth Rogen, Jacki Weaver, Melanie Griffith, Zac Efron, Sharon Stone e Bryan Cranston, che compaiono in gustosi cameo.

The Disaster Artist: Paul Scheer e Seth Rogen in una scena del film
The Disaster Artist: Paul Scheer e Seth Rogen in una scena del film

Man mano che le riprese avanzano Greg, a cui è affidato il punto di vista della storia, realizza con orrore che le promesse dell'amico rischiano di non concretizzarsi e che il film che lo vede coinvolto potrebbe non essere buono. L'incapacità di recitare di Tommy, le sue scaramucce col resto della troupe, il suo devastante narcisismo e il potere distruttivo vengono puntualmente ricostruiti mentre il "Quarto potere dei film brutti" si forma, scena dopo scena, sotto gli occhi dello spettatore. Nello sguardo del regista non vi è critica né biasimo, ma solo divertita partecipazione alla genesi di un'opera sconnessa, ma sincera, a cui James Franco rende un sentito omaggio. Naturale coronamento di questo lavoro ricco di empatia e passione - senza dubbio il migliore del Franco regista ad oggi - sono gli irresistibili titoli di coda in cui, in split screen, le scene del vero The Room vengono messe a confronto con quelle riprodotte da James Franco, sottolineandone così l'accuratezza nella ricostruzione. The Disaster Artist si rivela un'opera ricca e sfaccettata, ma la lezione più duratura che possiamo trarre dal finale è che per quanto un film sia brutto, se trova la via per relazionarsi con il pubblico, qualcosa di buono lo deve pur avere.

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Movieplayer.it

4.0/5