The Boys sta continuando la sua costruzione di una serie apocalittica, come le azioni di Billy Butcher dopo aver assunto il Composto V. Lo sta facendo da un lato con la capacità di massificare una saga prima nota solo ai lettori dei fumetti - e che invece adesso ha raggiunto lo status di mainstream - ma allo stesso modo lo sta facendo raccontando una sua versione dei fatti in grado di discostarsi da alcuni dei pilastri della narrazione originale. La serie di Eric Kripke sta provando a riscrivere la storia di The Boys, arrivando a confermarci, con la conclusione della terza stagione, che non avremo mai lo stesso finale dei fumetti. Vi spieghiamo perché snocciolando quelle che sono le macro-differenze emerse dagli ultimi otto episodi.
Nota: l'articolo contiene spoiler sugli episodi della serie fino alla terza stagione.
La storia d'amore tra Stalight e Hughie
Partiamo da quello che è stato il cliffhanger dell'ultima stagione, ossia quello che sarà il ruolo di Starlight/Annie nel corso delle prossime puntate. La fidanzatina d'America nel fumetto vive un rapporto d'amore molto intenso con Piccolo Hughie, proprio come accade nella serie televisiva, ma con una fondamentale differenza: nell'opera originale i due scoprono molto tardi le rispettive identità e nel momento in cui vengono notati da Butcher (nei numeri dal 39 al 43) il capo dei The Boys finisce per sospettare della posizione di Hughie, temendo possa essere in combutta con la Vought. Il rapporto vivrà, poi, una brusca interruzione nel momento in cui Hughie scoprirà la vera identità di Annie durante il Festival "Credo", nel quale la Vought fa scendere in campo la ragazza come rappresentante degli Eroi di Cristo. In definitiva, Starlight non entrerà mai nei Boys, pur essendo la storia d'amore con Hughie destinata al miglior esito, con qualche curva difficile da gestire nel mezzo.
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Il clone di Patriota nato per ucciderlo
Black Noir è tra le principali differenze che intercorrono tra la serie e i fumetti: nella terza stagione abbiamo avuto la possibilità di conoscere di più sul suo passato, di comprendere perché non parla mai e quali sono i problemi che lo affliggono. In una insistente tecnica mista, tra l'altro, riusciamo a conoscere i demoni della testa di Black Noir, fino al triste epilogo, quando Patriota deciderà di punirlo per avergli mentito sin dall'inizio. Nel momento in cui teme per il ritorno di Soldatino e vive la paura della morte, questa si palesa dinanzi ai suoi occhi per mano del Super che ha addestrato e preparato. Nel fumetto, invece, i due arrivano spalla a spalla fino alla fine dei loro giorni, ma con una natura ben diversa.
Black Noir, infatti, è un clone potenziato di Patriota, creato dalla Vought per poter, un giorno, fermare Homelander in caso di necessità. Nel tentativo di destabilizzarlo mentalmente per distruggere Patriota non fisicamente, ma psicologicamente, i due arrivano allo scontro che vede vincitore Black Noir nello scenario della sala ovale. La morte di Patriota, quindi, avvenuta per mano del clone che adempie al suo dovere, lascia Noir in vita fino all'arrivo di Butcher, che approfittando dello stato agonizzante del Super lo termina infilandogli un piede di porco nella testa, per poi strizzargli il cervello con le mani. Un finale che non è più percorribile in alcun modo essendo stato Patriota a uccidere Black Noir nella serie televisiva, un alleato che tra l'altro non era per niente un suo clone, ma nato in precedenza e facente parte del team guidato da Soldatino nel passato.
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Jensen Ackles, fusione di tre personaggi
La terza stagione di The Boys ha visto l'esordio - e probabilmente anche l'epilogo - di Solder Boy, in Italia adattato come Soldatino. Nel fumetto la storia del personaggio interpretato da Jensen Ackles è abbastanza diversa, spingendo la sua controparte televisiva a essere una fusione di tre elementi. Nel fumetto le versioni di Solder Boy sono due: ce n'è un primo che viene chiamato a combattere la Seconda Guerra Mondiale nella Squadra della Vendetta, finendo ucciso da Gregory Mallory (nel fumetto il Colonello è un uomo, non una donna come nella serie) dopo esser stato indebolito dai soldati tedeschi. Come nelle più classiche delle teorie del complotto, Soldatino viene sostituito da un sosia che, da impostore, finge di essere lo stesso della Seconda Guerra Mondiale sopravvissuto all'assalto dei Nazisti. Si arriva così alla seconda versione, leader dei Rappresaglia, vestito à la Captain America e desideroso di entrare nei Sette. Muore per mano di Butcher che, potenziato dal Composto V, gli strappa il naso con un morso e poi lo farà saltare in aria. Le due versioni sono praticamente state fuse per creare il Soldatino della serie che, rubando un elemento a Stormfront, si confessa padre di Patriota: nella serie Stormfront è una donna, ma nei fumetti è un uomo, leader dei Rappresaglia e - ancora una volta - collegato in qualche modo al Soldatino di Jensen Ackles, che finisce per essere un... miscuglio di composti, pur restando in qualche modo in vita, diversamente dal fumetto.
L'alleato di Patriota
Chiudiamo con il nuovo alleato di Patriota, il piccolo Ryan, assente nei fumetti. Un Superboy al seguito del Super più pericoloso rimasto in circolazione, con pochi a tenergli testa se non i Boys. Queen Maeve - ormai priva di poteri - ha deciso di scappare, mentre nel fumetto viene uccisa proprio da Homelander; Starlight non lo combatterà più dall'interno, ma con i Boys, che nel frattempo dovranno decidere se continuare sulla strada del Composto V o meno. Frenchie e Latte Materno continuano a far parte del gruppo, anche se non hanno mai fatto uso del Composto V, mentre nel fumetto anche loro sono legati a dei superpoteri, che tra l'altro giustificano il nome di Marvin: sin dalla nascita, infatti, è dotato di superforza, ma per mantenerla attiva ha bisogno di bere... latte materno. Chissà se in futuro anche lui cederà al lato oscuro della forza (è il caso di dirlo) e raggiungerà Butcher in quella che, come scoperto da Annie nella serie, è una corsa al massacro e che potrebbe, in qualche modo, accompagnarci a quella che nel fumetto è la vera fine di Butcher, il canto del cigno dell'intera saga. Non vi diciamo altro, però, per ora.