Terrore è arrivato. I fan del fumetto di Garth Ennis già conoscevano il cane di Billy Butcher e con il quinto episodio di The Boys 2 l'hanno incontrato anche gli spettatori della serie Amazon. Non poteva che partire da lì la nostra conversazione con Karl Urban e Laz Alonso, interpreti rispettivamente del padrone di Terror e di Latte Materno, due dei ragazzi che si oppongono ai Super del mondo alternativo della serie, la sua seconda stagione è disponibile su Prime Video a partire dal 4 settembre nell'anomala modalità di un episodio a settimana dopo i primi tre (una scelta che ha causato molte polemiche tra i fan di The Boys).
Un nuovo attore sul set
Nella seconda stagione è stato introdotto Terrore, il cane di Billy Butcher. Com'è stato lavorare con lui sul set?
Karl Urban: Se conosci i fumetti saprai che Terrore ha la particolare, spiacevole abitudine di montare tutti e tutto quello che gli capita a tiro. I produttori hanno trovato un cane che poteva farlo, ma il primo giorno sul set ha avuto una specie di ansia da prestazione. Jack Quaid ha preso un suo peluche cercando di farlo giocare, ma il suo addestratore gli ha detto "ehm, quello è il giocattolo sessuale di Bentley..." e Jack è rimasto con questo giochino di pezza con cui il cane era solito fornicare tra le mani senza sapere che fare. Ecco, quello è stato un giorno divertente al lavoro!
Laz Alonso: Non lo teneva solo in mano, lo strofinava di qua e di là, giocava a tira e molla col cane, se l'è passato in faccia per giocarci insieme! Nello script doveva essere un passerotto, ma al cane non piaceva questo passerotto e hanno portato la sua fidanzatina, il maialino che a lui piaceva montare.
Una delle mie scene preferite fin qui è quella della balena. Ci raccontate qualcosa del dietro le quinte di quella scena?
Karl Urban: Una sequenza divertentissima da girare. A differenza di tante serie che oggi ricorrono al digitale, la nostra produzione si è affidata alla vecchia scuola. Tutto il cast è stato su questo motoscafo correndo sull'acqua, saltando onde e terrorizzando Jack Quaid. Penso che il ragazzo avrà paura a vita delle avventure acquatiche! Hanno costruito questo animatronic di una balena di 150 metri e l'ha messo su una spiaggia. Ed era tutto funzionante dento la balena, che sputava sangue. Per due settimane siamo stati coperti di sangue dentro una balena. Un divertimento pazzesco!
Laz Alonso: però era tutto appiccicoso dentro quella balena!
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Il cammino dei personaggi in The Boys 2
Cosa ci potete raccontare riguardo l'evoluzione dei vostri personaggi nel corso della seconda stagione?
Laz Alonso: Per quanto riguarda l'evolution di Latte Materno, posso dire che scopriamo un po' di più sul suo passato ed è importante per capire il suo presente e dove è diretto per il futuro. È importante conoscere da dove si proviene per comprendere bene qualcuno e qui lo facciamo in alcuni piccoli momenti della stagione 2, in cui ci permette di entrare nel suo mondo, scoprire della sua famiglia, cosa prova per il padre e perché sia direttamente collegato al perché fa parte dei The Boys.
Karl Urban: In The Boys 2 si lavora sull'umanizzare Billy Butcher per far sì che si capisca chi sia e come è diventato quel che è. La sua attenzione principale è nel ritrovare la moglie e in questo percorso è costretto a trovarsi faccia a faccia con gli aspetti più cupi della sua personalità. È un viaggio esistenziale di scoperta di se stesso, con l'obiettivo di abbattere Vought e Homelander, ma senza perdere di vista la ricerca della moglie.
Come cambiano le dinamiche tra Butcher e Hughie nella seconda stagione, ora che lui non è più la recluta del gruppo?
Karl Urban: Adoro lavorare con Jack Quaid e le dinamiche tra Hughie e Billy Butcher. L'unica cosa è che per lavorare con Jack bisogna essere molto pazienti, perché tende ad andare tantissimo al bagno. Riesci ad avere dieci minuti di lavoro sul set prima che corra di nuovo al bagno. È un orologio! Quindi devi lavorare più veloce possibile, come una squadra, e sfruttare ogni momento. Ma lavorare al nostro rapporto è fantastico, Hughie e Billy sono molto uniti per ciò che è accaduto nella prima stagione e fanno insieme un percorso che, senza anticipare molto, porta a una comprensione e accettazione l'uno dell'altro.
Da questo punto di vista, Hughie è un po' la guida morale di Billy, ma può valere anche al contrario? In The Boys 2 può essere anche Billy e non far diventare sempre più cupo Hughie?
Karl Urban: È una delle principali ragioni per cui Billy Butcher lo recluta, perché sa che ha bisogno di qualcuno che sia la personificazione della sua coscienza e moralità, perché Butcher ha questo demone dentro di lui che viene fuori quando è spinto troppo oltre e fa succedere cose brutte. Tutti i membri del gruppo contribuiscono con le loro caratteristiche uniche, ma Hughie serve come voce della ragione e della coscienza di Billy Butcher.
E che ne pensate del rapporto tra i membri dei Boys. Li definireste una famiglia per le dinamiche che si creano?
Laz Alonso: Al cento per cento, e lavoriamo molto su questo aspetto nella stagione 2, su queste dinamiche da famiglia disfunzionale che deve imparare ad accettare ogni suo membro con le sue particolarità. All'inizio di The Boys 2 Billy Butcher è il padre assente che torna a casa e vuole dare ordini a dei ragazzi che sono cresciuti senza di lui e si chiedono se debbano ascoltarlo o meno. Il mio personaggio è l'anziano che si è occupato di loro e si può vedere una dinamica da poliziotto buono e poliziotto cattivo. Mi piace molto lo sviluppo di questi rapporti nel corso della stagione e quello che ogni personaggio impara degli altri e che aiuta a superare molti problemi.
Alzare l'asticella
Ho letto che molti lettori dei fumetti si lamentano perché la serie non passa molto tempo sui Boys. Pensate che la serie debba concentrarsi di più sui personaggi umani e non solo sui supereroi?
Laz Alsonso: Credo che la stagione 2 dia al pubblico molto più dei Boys rispetto ai super. Quello che Eric Kripke ha fatto in modo brillante è stato di entrare in questo genere dando al pubblico quello che credeva di volere: altri supereroi. E una volta fatto ciò, ha mostrato come questi supereroi fossero in realtà delle cattive persone e ora con la stagione 2 sta approfondendo l'altra parte, raccontando il passato di Latte Materno, di Billi Butcher, di Frenchie e tantissimo di Kimiko. Fa vedere al pubblico che c'è questo gruppo che non ha i poteri e il glamour da sbattere su un tabellone pubblicitario con uniformi fighe, ma hanno l'un l'altro, hanno unità e il messaggio è che puoi sconfiggere nemici potenti se resti in gruppo. È il punto principale della nostra famiglia, come quando Billy Butcher ci ha fatto il discorso della Spice Girls nella stagione 1: siamo ok come individui, ma insieme? Possiamo buttar giù questi tizi potenti se siamo insieme, è quello che ci rende forti e impavidi contro persone che potrebbero annientarci in un secondo se fossimo da soli.
Karl, lo scorso anno avevi dichiarato di non aver letto i fumetti prima di girare la serie. L'hai fatto successivamente prima della stagione 2?
Karl Urban: Sì e sono stato entusiasta degli script e del viaggio di Butcher nella stagione 2 che è tutta concentrata sull'umanizzarlo e il capire chi sia. Prima delle riprese di The Boys 2, Eric Kripke è venuto da noi e ci ha detto che sarebbe stato un errore cercare di fare di più di quanto fatto nella prima, che sarebbe stato necessario scavare più in profondità ed è quello che ha fatto togliendo a ogni personaggio qualcosa che gli è caro: per Butcher si tratta della moglie, per Starlight è il suo credo e la sua fede, per Hughie è... bè è proprio Starlight, e per Homalander è la sua posizione come elemento alpha dei Sette. Nel fare questo ha creato un conflitto interiore per ognuno di loro, rendendo la stagione 2 più appagante per i fan della serie. E ora che l'ho vista devo dire che ci è riuscito, ma allo stesso tempo è stato capace renderla anche grandiosa, con più azione ed effetti. La stagione 2 è diabolica a un livello superiore.
Il successo della prima stagione vi ha messo più pressione rispetto allo scorso anno?
Laz Alonso: Per me non molto. Il successo della serie non ci ha dato la pressione di lavorare diversamente o meglio, mi ha solo reso impaziente di vedere cosa avremmo fatto l'anno successivo e sono contento di quello che siamo riusciti a realizzare con la stagione 2. Come ha detto Karl, siamo riusciti ad andare più a fondo, che è molto interessante, ma anche a fare qualcosa di grandioso ancora una volta e ora torno a chiedermi cosa faremo dopo. Abbiamo lavorato sodo, ha fatto male fisicamente e anche tu, Karl, ne ha prese molte in questa stagione.
Karl Urban: Sì, la stagione 2 ha alzato la posta. Mentalmente e fisicamente è stata una bella sfida per me. Cerco di non preoccuparmi troppo di come sono accolti i progetti a cui lavoro, di non farmi coinvolgere da quella pressione, ma sento di aver lavorato sodo per la stagione 2 e aver sistemato alcune cose di cui non ero del tutto soddisfatto nella prima, perché volevo offrire una prova migliore e mi sforzo sempre di migliorarmi. È la serie giusta per farlo perché abbiamo uno showrunner che ci fornisce script di prima qualità e dialoghi fantastici, quindi è difficile, doloroso e fa sputare sangue, ma alla fine ne vale la pena.