Veniva presentato alla 70° edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia - esattamente 10 anni fa - Si alza il vento, undicesimo film scritto e diretto da Hayao Miyazaki per lo Studio Ghibli. E sarebbe dovuto essere anche l'ultimo del grande maestro dell'animazione giapponese. Dopo l'anteprima al Lido nel 2013, infatti, lo stesso Miyazaki dichiarò di "essere abbastanza serio" nell'intenzione di ritirarsi, anche se in passato aveva già detto più volte di voler abbandonare il mondo del cinema, sia dopo La città incantata, sia dopo Ponyo sulla scogliera. La differenza dal passato fu solo una: il mitico Studio Ghibli venne ufficialmente chiuso, ma fortunatamente non era "abbastanza serio" nemmeno allora.
Nel 2016, a 75 anni compiuti e con la vista sempre più ridotta, annunciò infatti dal nulla un nuovo progetto, riaprendo la casa di produzione e sorprendendo tutti i fan. Un film il cui titolo rimase comunque segreto fino al 2017, quando lo storico produttore esecutivo Toshio Suzuki lo rivelò al mondo. Dopo 7 anni di ininterrotta lavorazione e un decennio dopo il bellissimo Si alza il vento, Kimi-tachi wa do ikiru ka - questo il titolo originale del lungometraggio, noto in occidente come The Boy and the Heron o in alternativa How Do You Live? - è approdato nei cinema giapponesi lo scorso 14 luglio, senza alcuna promozione precedente la release ad eccezione di un solo poster ufficiale. E nonostante questo è riuscito a battere tutti i record del primo weekend di programmazione dei passati film dello Studio - ad eccezione de La città incantata -, rivelandosi l'ennesimo straordinario successo per Miyazaki. Ma di cosa parla Kimi-tachi wa do ikiru ka? Cosa ne pensa la stampa specializzata che ha avuto modo di vederlo? Perché il maestro ha deciso di tornare all'opera per questo film? Tutte domande a cui dare riposta in queste righe.
Da nonno a nipote
Al suo annuncio, Kimi-tachi wa do ikiru ka venne scambiato per una trasposizione diretta dell'omonimo romanzo di Genzaburo Yoshino, targato 1937 e praticamente un piccolo classico per ragazzi della letteratura giapponese. La traduzione italiana dell'opera rivela la domanda al centro della stessa: E voi come vivrete?, è però importante sottolineare che il film non è in alcun modo un adattamento del libro di Yoshino, anche se recupera e riutilizza le tematiche cardine dello scritto vestendole degli immaginifici abiti cinematografici di Miyazaki, partendo proprio dalla domanda cardinale dell'intera pubblicazione. Proprio perché il volume è edito negli Stati Uniti e in Europa con la traduzione diretta del titolo giapponese, per non creare confusione al grande pubblico, si è deciso di distribuire la pellicola con il nome di The Boy and the Heron, "il ragazzo e l'airone", legando la denominazione del film ai contenuti dello stesso e diversificandolo completamente dal lavoro di Yoshino. Lì il protagonista è un adolescente di nome Jun'ichi Honda, che tanto a scuola quanto a casa affronta diverse discussioni su svariati argomenti, dal cinema alla vita, sperimentando il confronto diretto con i suoi coetanei in classe e "una visione delle cose" più ampia tra relazioni e società con le storie raccontategli dallo zio.
È in tutto e per tutto un romanzo di formazione che nella sua facile eppure elegante prosa mette insieme una serie di tematiche sempreverdi a cui associare riflessioni o soluzioni di stampo morale, pratico o filosofico, navigando in modo disparato tra le tante questioni pragmatiche o esistenziali del mondo. È proprio in questa idea di coming of age così classica e tradizionale, di passaggio di conoscenze ed esperienze da maestro ad allievo, che si rintraccia l'ispirazione primaria di Hayao Miyazaki per tornare alla regia, nel desiderio di "lasciare qualcosa d'importante" al mondo un'ultima volta. Lo ha rivelato sempre il produttore Suzuki nel corso di un'intervista: "Miyazaki ha deciso di lavorare all'opera per suo nipote, scegliendo di comunicare con lui attraverso il cinema per dirgli che il nonno se ne andrà presto nell'aldilà lasciandosi dietro questo film".
Hayao Miyazaki: "How Do You Live? è un'epica storia fantasy"
Un mondo segreto
A parte i fisiologici rallentamenti dovuti alla pandemia di Covid-19 tra il 2020 e il 2021, The Boy and the Heron è un progetto profondamente legato all'età di Miyazaki e alla sua volontà artistica. Nel 2019 era completo appena al 15%, con 60 animatori alacremente al lavoro sul titolo e circa trentasei minuti totali completati in tre anni di sviluppo. È allora che il maestro rivelò "l'epica portata fantasy" dell'opera, creando i primi e giustificati dubbi sulla scelta del titolo, poi completamente diradati lo scorso luglio, all'uscita di The Boy and the Heron nelle sale nipponiche. A dicembre 2020 il film era poi completo a metà quando venne rivelata la durata di 125 minuti e l'intera lavorazione a mano del prodotto, con ritardi dovuti al maggior numero di fotogrammi presenti e ai tempi artistici di Miyazaki, in grado di animare a "un solo minuto al mese", tanto che la direzione effettiva dell'animazione è stata successivamente affidata al più giovane Takeshi Honda, lasciando storyboard e supervisione totale a Miyazaki. Con la relase giapponese del film, sappiamo adesso che protagonista della storia è sempre un adolescente, Mahito Maki, che accompagnato da un curioso airone grigio parlante scopre in una torre abbandonata della sua cittadina un mondo segreto popolato da strambe creature, vivendo un'avventura al di là della sua immaginazione.
Sarebbe stato magnifico poter ammirare The Boy and the Heron a Venezia nel decimo anniversario della presentazione di Si alza il vento, e invece il film aprirà ufficialmente il Toronto International Film Festival il prossimo 7 settembre. Questo è stato possibile grazie all'impegno di Cameron Baily, amministratore delegato dell'evento, che si è recato fino in Giappone solo per vedere in sala la fatica di Miyazaki, spiegando poi al suo ritorno che "se questo dovesse essere effettivamente il suo ultimo film, allora è perfetto: una visione adulta della vita che parla del lutto e del modo in cui lo affrontiamo. Un film girato da un vero maestro del cinema". Fanno eco a Baily anche i commenti della critica giapponese, che hanno parlato "di immagini mozzafiato", di "un'opera dove ogni fotogramma è un piccolo capolavoro" e di un "meraviglioso canto del cigno". Considerando le osservazioni di Baily, The Boy and the Heron dovrebbe uscire nei cinema statunitensi entro il 25 dicembre 2023, così da poter partecipare alla stagione dei premi americana. Per l'Italia, invece, bisognerà attendere quasi certamente i primi mesi del 2024, nella speranza che Lucky Red possa rivelarci qualche informazione più specifica il prima possibile. Non è altresì chiaro se almeno in occidente il film riceverà una campagna promozionale e quindi un trailer, ma dovesse seguire l'esempio di quella giapponese fortemente voluta da Miyazaki, allora fino al momento dell'effettiva visione al cinema non potremo assistere nemmeno a un assaggio della grande potenza visiva ed espressionistica di un titolo destinato all'olimpo della settima arte.