The Bear 4, recensione: la stagione della maturità

La stagione più in sottrazione è anche quella che rende più umani tutti i personaggi: per chef Carmy e la sua brigata è ora di capire cosa fare da grandi. Su Disney+.

Jeremy Allen White è il protagonista di The Bear 4

È possibile girare uno stallo alla messicana senza armi? Sì sei nella cucina di Carmy Berzatto: lo chef interpretato da Jeremy Allen White è al centro di un fuoco incrociato nella quarta stagione di The Bear, su Disney+ dal 26 giugno con 10 nuovi episodi. Lo avevamo lasciato alle prese con il menù del nuovo ristorante, ansioso di ricevere recensioni positive e, chissà, magari anche una stella Michelin.

The Bear 4 Jeremy Allen White
Jeremy Allen White è Carmy in The Bear

Pur di riuscirci ha sacrificato tutto: il rapporto con Claire (Molly Gordon), l'unica ragazza che abbia mai davvero amato, quello con la sua famiglia e anche quello con Sydney (Ayo Edebiri), talento emergente della cucina, che, nonostante abbia cominciato a sperimentare ai fornelli proprio grazie ai piatti geniali di Carmy, sta valutando l'offerta di diventare la chef di un altro locale in fase di avviamento.

Al protagonista non basta infatti mettere su un locale di successo: vuole dimostrare di essere il migliore. Cambiare menù ogni sera ha però avuto, fino a ora, soltanto effetti negativi: confusione dei clienti e stress dei collaboratori, che cominciano a mettere in discussione la sua leadership. Anche perché questa ossessione per la perfezione nasconde, ancora una volta, il grande elefante nella stanza (o meglio, nella cucina) di The Bear: la rimozione del trauma della morte dell'adorato fratello maggiore, Mikey (Jon Bernthal), che si è suicidato.

The Bear 4 e la necessità di affrontare il trauma

E proprio da un ricordo del fratello comincia The Bear 4: troviamo Carmy e Mikey in cucina, davanti a una pentola di sugo che bolle. Nonostante abbia studiato dai migliori chef del mondo, il Berzatto più giovane sbaglia la quantità di aglio. Il maggiore se ne accorge subito. Nella vita spesso sono proprio le cose più semplici a sfuggirci: nonostante Carmy sia sempre stato quello più introverso e silenzioso della famiglia, ha un fuoco dentro di sé, una scintilla, che gli altri hanno sempre riconosciuto e, a seconda dell'indole, ammirato, aiutato o invidiato. Mikey, nonostante il carattere più esuberante e l'abilità a entrare in contatto con le persone, si è dimostrato, a sorpresa, più fragile.

Una ferita, e uno shock, che la famiglia non riesce a superare, al punto da averla negata e soffocata per tre intere stagioni. Nella quarta stagione di The Bear arriva invece il momento di affrontare finalmente l'argomento. Ed ecco che, come dicevamo, questi nuovi episodi abbandonano momentaneamente la preparazione di piatti bellissimi per concentrarsi sui personaggi. Anche la regia cambia: i tantissimi dialoghi sono infatti ripresi con primissimi piani degli attori, che sembrano protagonisti di una pièce teatrale più che di una serie tv. Carmy ha la posizione più difficile: tutti hanno qualcosa da rimproverargli e non senza ragioni. La vera novità è che comincia, inaspettatamente, un percorso di introspezione. Le risposte che troverà potrebbero essere spiazzanti.

Il coraggio di essere se stessi

The Bear 4 Ebon Moss Bachrach
Ebon Moss-Bachrach in The Bear 4

In quel flashback iniziale, quando Carmy spiega a Mikey perché voglia aprire un ristorante, lo chef dice: "Tutti amano i ristoranti, perché tutti vogliono che qualcuno si prenda cura di loro". Il ragazzo associa ai pasti i suoi ricordi più felici. E in effetti per moltissimi di noi è così: le ore passate davanti a un buon piatto, insieme a persone con cui si sta bene, sono tra le meglio spese in assoluto. Ma, aprendosi sempre più con colleghi e collaboratori, Carmy capisce che più che il ristorante, o il cibo, sono proprio le persone a fare la differenza. Il vino più pregiato del mondo non ha lo stesso sapore se si beve da soli invece che in compagnia di chi amiamo.

The Bear 4 Ayo Edebiri Liza Colon Zayas
Una scena di The Bear 4

È proprio questo che racconta la quarta stagione della serie creata da Christopher Storer: ogni secondo conta, ma non soltanto all'interno di una cucina. La cura e l'attenzione che dedichiamo agli altri sono una parte fondamentale della nostra vita e anche il più grande talento del mondo si sgretola di fronte a un'esistenza in cui si mette da parte il proprio benessere, e quello di chi ci sta intorno, pur di non affrontare la domanda più difficile di tutti: chi siamo veramente?

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Meno ansiogena delle precedenti e più riflessiva, The Bear 4 è la stagione della maturità, in cui tutti i personaggi devono capire cosa vogliono fare "da grandi". Come diceva Quelo, il personaggio di Corrado Guzzanti: "La risposta è dentro di te: e però è sbagliata!". Almeno fino alla prossima stagione.

Conclusioni

Se amate la Chicago di The Bear non potete perdere la quarta stagione della serie: meno frenetica e ansiogena rispetto al passato, la storia di chef Carmy e della sua brigata si fa più introspettiva, rivelando paure, rimpianti e aspirazioni di tutti i protagonisti. I dialoghi taglienti, girati per la maggior parte con primi e primissimi piani dei protagonisti, permettono un'immersione totale nella loro mente. A rendere tutto più brillante ci pensa poi un cast magnifico, che riunisce molti dei nuovi grandi talenti di Hollywood.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.4/5

Perché ci piace

  • La bravura di un cast sempre più affiatato.
  • Le tante guest star di pregio, che non vi sveliamo.
  • I dialoghi affilati come coltelli.

Cosa non va

  • Chi ama il ritmo incalzante delle prime stagioni potrebbe essere spiazzato dal tono più riflessivo.
  • Rispetto alle prime due, terza e quarta stagione sono più diluite per quanto riguarda il procedere della storia.