The Batman di Matt Reeves è nelle sale italiane dal 3 marzo: questo nuovo film mostra un Batman (Robert Pattison) al secondo anno di attività, ancora inesperto, e un Bruce Wayne consumato dalla rabbia e dal trauma della morte dei genitori, che non ha ancora superato.
Le sue gesta lo portano a collaborare con la polizia di Gotham City e in particolare con il commissario Gordon, ma anche a stuzzicare la curiosità di un avversario inquietante: L'Enigmista. A interpretarli sono gli attori Jeffrey Wright e Paul Dano.
Immersi in una Gotham sporca e molto realistica, gli attori hanno amato la possibilità data loro dal regista e sceneggiatore Matt Reeves di esplorare temi sociali e politici, che rendono il film molto contemporaneo, pur rifacendosi sempre alla mitologia creata dai fumetti DC. Ne abbiamo parlato proprio con Jeffrey Wright e Paul Dano, raggiunti via Zoom.
The Batman: la video intervista a Jeffrey Wright e Paul Dano
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The Batman e i mostri classici
Mi piace molto che in questo film ogni personaggio ricordi un mostro classico: Dracula, Frankenstein, L'Uomo Invisibile. Quindi vorrei sapere se vi siete ispirati a un mostro per il vostro personaggio.
Paul Dano: Interessante. No. Quando interpreti un personaggio cerchi di abbracciare il suo punto di vista. Mi hai appena fatto pensare che per il mio personaggio il mostro è Gotham. Matt si è ispirato a dei mostri reali. Uno è il killer Zodiac. Ha fatto delle ricerche su di lui. Ma piace che, come dici, nel film ci sia anche qualcosa di più grande. In questo film c'è del realismo, ma c'è anche una potente forza archetipica. Mi piace davvero molto questa idea.
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The Batman: il commissario Gordon e il rapporto con Batman
Il tuo Gordon crede immediatamente in Batman. Invece vediamo che Bruce Wayne è quello davvero messo in discussione nel film. Dicono che è soltanto un miliardario, è soltanto uno ricco che non fa niente di utile. Secondo te questi sono tempi in cui dobbiamo mettere in discussione più i Bruce Wayne dei Batman?
Jeffrey Wright: La prima vignetta del primissimo fumetto di Batman mostra Bruce Wayne e Gordon. Gordon non ha un rapporto con Batman. Con l'evoluzione del franchise siamo arrivati a un punto, come hai detto tu, in cui ai giorni nostri Gordon conosce soltanto Batman e vede Bruce Wayne con occhi molto scettici. Nella sua sceneggiatura Matt ha fatto una grande scelta: ci sono delle linee narrative che portano a una tensione sociale, che credo sia molto rilevante. Ci sono temi sociali e politici che portano nel presente la nostra versione della storia in modo immediato. Quindi penso che abbia perfettamente senso. E penso che spazzi via la facile supposizione che Bruce Wayne sia onesto e Batman eroico. Ci facciamo queste domande all'inizio: lo sono? Non lo diamo per scontato: anzi, esploriamo questa idea in modo intelligente. Portiamo nuova linfa alla saga. È una cosa che penso sia molto importante.
The Batman e L'Enigmista
Mi ha colpito il bisogno dell'Enigmista di una comunità. Pensi che incarni davvero lo spirito dei tempi? Vuole una comunità, essere visto. Hai pensato a questo? A come usa i social?
Paul Dano: Un po'. Ho fatto delle ricerche. Penso che Matti ci abbia dato un'opportunità speciale per un film di Batman. Ovvero di poterlo rendere il più possibile emotivo, approfondito psicologicamente e personale. Quindi molte delle emozioni che ho coltivato per Edward e L'Enigmista non erano antropologici su larga scala, ma incredibilmente personali. Perché quella persona si sente non ascoltata e invisibile? Questo personaggio, non altre persone là fuori nel mondo. Questo personaggio ha un passato molto traumatico, gran parte del suo dolore viene da lì. Però sì: anche se Matt ha scritto il film cinque anni fa, ci sono dei punti di contatto con la realtà. Penso renda il film ancora più potente.