Terriers: Un caso per due (tipi strani)

Su Fx da venerdì 25 marzo, l'amena e sottovalutata Terriers, curiosa e sorprendente serie con protagonisti due affiatati e travolgenti investigatori californiani.

Tanti, tantissimi, i telefilm americani sfornati ogni anno che spuntano come funghi e altrettanto repentinamente scompaiono. Il panorama televisivo statunitense pullula di serie che sopravvivono misteriosamente a scapito di altre subitaneamente annientate da logiche di mercato più o meno imperscrutabili che non sempre rispecchiano le preferenze del pubblico e della critica.
Tra le numerose produzioni dipartite prematuramente e ingiustamente, Terriers - Cani sciolti, in Italia dal 25 marzo alle 21.55 su FX, dramedy poliziesco ideato dal Ted Griffin che ha sceneggiato il disturbante L'insaziabile, Ocean's Eleven e Il genio della truffa. In veste di produttore esecutivo, la serie di FX sfoggia il Shawn Ryan di The Shield, ora migrato a The Chicago Code. Protagonisti di Terriers, due detective improvvisati: l'ex poliziotto Hank Dolworth e l'ex ladro Britt Pollack. Il primo è un omone trasandato con un passato da alcolista e un senso dell'amicizia inossidabile, il secondo un ometto mingherlino e dall'aria sorniona che ostenta un allegro e fasullo menefreghismo. L'improbabile coppia è interpretata da Donal Logue - il massiccio marito infermiere della Dottoressa Lewis di E.R.: Medici in prima linea - e Michael Raymond-James - l'insospettabile killer di scopavampiri René in True Blood.

Terriers non ha grandi pretese, si presenta come una serie ben confezionata che non pretende di introdurre rivoluzioni formali né di cambiare le regole delle detective story. Il suo punto di forza è l'alchimia tra i due investigatori: agli antipodi per aspetto e carattere, l'ex piedipiatti e l'ex topo d'appartamento si sono conosciuti quando militavano ancora ai lati opposti della barricata, e insieme si sforzano di lasciarsi indietro il passato, rifarsi una nuova vita e il conto in banca. Un po' Bud Spencer e Terence Hill, un po' il Gatto e la Volpe, i due sfoggiano un affiatamento così coinvolgente che viene spontaneo chiedersi se Logue e Raymond-James non abbia trascorso la propria carriera n simbiosi Stanlio e Ollio.
Ted Griffin crea due protagonisti programmati per entrare immediatamente in empatia con il pubblico, e sceglie di costruire lo show intorno ai personaggi - così differenti per natura ma dai medesimi intenti - piuttosto che intorno ai casi. I destini dei due corrono su binari paralleli da quando ciascuno ha chiuso con la vecchia carriera, ed entrambi cercano di imboccare la retta via mentre gli ostacoli si fanno sempre più ardui. Opposte sono, invece, le vite sentimentali di Hank e Britt: il primo ha perso, assieme al lavoro, anche la moglie Gretchen, che a un anno dal divorzio medita di vender casa e risposarsi con un architetto fighetto, antitesi dell'arruffato e orso primo consorte. Il cuore di Hank è ancora della moglie, e nonostante la vecchia esistenza sia ormai alle spalle, questi non può rinunciare ai ricordi della vita coniugale, così per acquistare la casa (infestata da una misteriosa presenza) che custodisce quelle memorie, si ricicla investigatore privato. Per pagarla deve incrementare gli introiti da investigatore senza licenza, anche se questo implica incontrare costantemente sul suo cammino la polizia di Ocean Beach sotto forma dell'ex partner Gustafson (Rockmond Dunbar, ex fuggitivo di Prison Break), un tizio scorbutico e diffidente con compulsione orale.
Al contrario, Britt vive in coppia con una studentessa di veterinaria troppo bella per lui, la donna per cui ha rinunciato alla vita da Lupin, che conosce i suoi trascorsi professionali e non teme il ripresentarsi occasionale di vecchi partner criminali alla porta di casa. A rendere ancor più interessanti i singolari protagonisti, pieni di difetti e sempre in bolletta, la cura nel farne personaggi a tutto tondo, con manie e abitudini spesso generate da deformazioni professionali. Nel caso di Britt si manifestano nell'atteggiamento sistematicamente furtivo con cui si copre il capo con il cappuccio della felpa quando si aggira nei siti di indagini, e nella propensione a scansare le telecamere di sorveglianza di luoghi pubblici e privati. Nonostante la redenzione, lo si scorge di rado entrare nelle proprietà altrui dalla porta di casa, mentre è facile vederlo infilarsi nella porticina del cane o scavalcare agilmente muri e recinzioni.
Le primissime puntate sono più improntate alla commedia, la scrittura ricca di battute e dialoghi divertenti tra i bravissimi interpreti di Hank e Britt sono costruiti per farceli amare istantaneamente, e il piccolo mistero - reiterato negli episodi iniziali - dell'inquilino segreto che svuota il frigo di Hank e lo segue nel trasloco dà vita a un suggestivo equivoco che invita lo spettatore a seguirne la risoluzione. I casi, i primi più semplici e divertenti, diventano repentinamente strumentali all'evoluzione dei protagonisti. Terriers acquisisce toni più drammatici quando Hank resta coinvolto nell'arco narrativo introdotto dal caso della figlia scomparsa di un vecchio amico alcolizzato. La ragazza - interpretata da Rachel Miner, l'ambiziosa segreteria sadomaso di Califonication - ha fatto perdere le sue tracce dopo aver ricattato il ricco amante con il video di un loro amplesso. Gli effetti collaterali dell'investigazione fanno del caso una questione personale per Hank, le conseguenze si ripercuotono sugli eventi delle puntate successive trasformandolo in un mezzo per svolgere la parabola personale del detective. In Terriers, il senso di giustizia è particolarmente spiccato, e Hank e Britt non esitano a soddisfarlo tramite mezzi non eccepibili moralmente, ma che rispecchiano l'umanità e la fallibilità dei protagonisti, a cui sono particolarmente invisi gli arroganti, i prevaricatori e potenti convinti di poterli corrompere.
Serie prodotta dalla cable a target maschile FX, quella di Sons of Anarchy, Justified e Lights Out, Terriers non relega in posizioni marginali i personaggi femminili. Intorno ai trasandati protagonisti maschili satellita un piccolo gruppo di donne che ne ispira e influenza le decisioni: l'ex moglie di Hank, Gretchen, la cui presenza impedisce all'uomo di liberarsi del passato; Katie, compagna di Britt che è riuscita a fargli mollare la carriera criminale; la pragmatica, caustica e molto incinta (solo fino alla quinta puntata) avvocatessa di Hank, Maggie Lefferts, dispensatrice di consigli legali e dritte un po' meno legali, e Steph, la sorella (Karina Logue è veramente sorella di Donal) dell'ex poliziotto. Figura disarmonica rispetto all'ensemble, Steph è un genio dell'MIT con turbe psichiatriche, che preferisce la compagnia del fratello a quella dell'istituto (come biasimarla) e si rende utile alle indagini.
Da menzionare, infine, la bella sigla, Gunfight Epiphany di Robert Duncan, musicista dalla pluriennale collaborazione con Shawn Ryan (v. Lie To Me, The Unit, The Chicago Code).
Sconsolati, rimarchiamo il nostro disappunto nei confronti di FX per la cancellazione di una serie di efficace intrattenimento, basata sull'atmosfera e la chimica dei personaggi e non su rocambolesche ed esose avventure.