E arriva anche il turno di Quentin Tarantino di brillare sulla Croisette: il suo B-movie Grindhouse - A prova di morte ha divertito critica e pubblico e Cannes ha accolto con il consueto calore il regista del Tennessee. In conferenza stampa, Tarantino ha parlato della complessa gestazione di A prova di morte, nato per essere la metà di una double feature in tandem con l'amico Robert Rodriguez: "Per fare di A prova di morte un film a sé stante, ho semplicemente reinserito alcune scene di cui era stato alleggerito per Grindhouse. Io e Robert Rodriguez abbiamo fatto tre film: A prova di morte, Planet Terror e Grindhouse. A prova di morte e Planet Terror sono film indipendenti l'uno dall'altro, ma per farli funzionare come double feature avevamo dovuto ridurre non all'osso, ma oltre l'osso."
Per il suo produttore, Harvey Weinstein, "quando vedi i due film completi, vedi Robert Rodriquez fare un film alla Robert Rodriquez e Quentin Tarantino fare un film in purissimo stile Tarantino. Per tagliare sulla durata e mettere insieme i due film si era perso inevitabilmente molto dell'essenza delle pellicole."
Kurt Russell, protagonista del film, difende l'idea della double feature: "Ci vorrà tempo perchè vengano fatti altri film come A prova di morte e Planet Terror. Per me questi film nei prossimi anni vivranno di vita propria, ma la mia previsione è che tra una ventina d'anni il pubblico vorrà fortemente un'esperienza come Grindhouse. Non i due film divisi. Nel suo effetto pieno, l'esperienza della double feature è qualcosa di diverso e mai visto, e io preferisco le versioni brevi dei film."
Aggiunge il regista: "Inoltre, per chi è un vero fan dei film 'grindhouse', questo film rimane un'esperienza abbastanza limitata. Non sto dicendo che il mio è un film migliore, ma indubbiamente io ho cercato di tracsendere il genere, di fare qualcosa di nuovo. Per chi non conosce affatto i film grindhouse è meglio, è tutto nuovo per loro."
Alla domanda su cosa lo ha indotto a girare A prova di morte, Tarantino risponde che voleva "fare uno slasher movie. La cosa che non mi piace degli slasher è che sono spesso troppo rigidi, sembrano tutti uguali. Ho cercato di fare qualcosa di diverso... mantenendo la struttura degli slasher. E una cosa che accade sempre negli slasher è che l'ultima vittima ha la forza di resistere e di ingaggiare una lotta mortale con l'assassino."
Infine, il regista di Pulp Fiction sottolinea l'importanza dei personaggi nel suo cinema: "Per me parte tutto da lì, dai personaggi. Io creo i personaggi e poi devo trovare l'attore giusto per interpretarli. In qualche caso ho prima ingaggiato un attore e poi ho cercato di adattare il personaggio, ma mi sono sempre pentito. E a volte scrivo personaggi proprio per chi li interpreterà. Il personaggio di Zoe Bell è Zoe. Così è stato con Uma Thurman. Non sono personaggi scritti per loro, sono scritti su di loro."