Supergirl: James Gunn, Milly Alcock e Craig Gillespie ci raccontano un film molto diverso da Superman

Abbiamo partecipato a un incontro stampa d'eccezione con James Gunn, Milly Alcock e Craig Gillespie per il lancio del primo trailer di Supergirl.

James Gunn, Milly Alcock e Craig Gillespie all'evento di Supergirl

Mettendo da parte la Tv e l'Arrowverse, al cinema Supergirl AKA Kara Zor-el l'abbiamo già incontrata in un paio di occasioni. La prima risale al 1984, al fallimentare progetto con Helen Slater protagonista nato sull'onda delle pellicole col compianto Christopher Reeve. Distrutto dalla critica, ignorato dal pubblico, oggi è diventato uno di quei cinecomic da rivedere per via del suo status di "scult". Poi, nel 2023, è stata interpretata da Sasha Calle in The Flash di Andy Muschietti. Anche qua le cose non sono andate proprio per il verso giusto. Il film è stato un tonfo al botteghino e ha ricevuto recensioni molto tiepide, anche se non tutte necessariamente negative. Chi vi sta parlando ora non riesce a non voler bene a questa pellicola per tutta una serie di ragioni che trovate spiegate in un approfondimento scritto quando il cinecomic è approdato su Netlix tempo fa. Lo trovate più in basso.

Supergirl
La prima locandina di Supergirl

Calle aveva firmato un contratto da più film con la Warner, ma si trattava di una firma apposta su scartoffie risalenti a prima che la gestione dell'universo cinematografico della DC venisse affidata al duo Peter Safran - un produttore che ha portato tonnellate di dollari nelle casse della Warner producendo il ConjuringVerse con James Wan - e James "Guardiani della Galassia" Gunn. Che, con la Warner aveva già collaborato proficuamente per il nuovo The Suicide Squad e la serie tv The Peacemaker. Difficile anche solo ipotizzare di rivederla nei panni della cugina di Superman.

Milly Alcock enters the game

E difatti, quando si sono cominciati a delineare i contorni di quello che il duo Gunn/Safran intendono fare con il pantheon supereroistico della DC fra cinema e TV, il nome di Sasha Calle è sparito dai radar. A inizio gennaio 2024, in lizza per la parte c'erano 4 attrici, Milly Alcock, Emilia Jones, Cailee Spaeny e Meg Donnelly. A fine mese, a battere tutte fu proprio Milly Alcock, un po' per l'audizione in costume fatta d Atlanta, un po' perché James Gunn era già rimasto colpito dall'attrice australiana osservandola nei panni di Rhaenyra Targaryen nella prima stagione di House of the Dragon.

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E giusto qualche mese fa l'abbiamo vista in azione per la prima volta, energica party girl alle prese con gli effetti di bagordi fatti, nelle battute finali di Superman, il riuscito film di James Gunn amato da tutti tranne che dagli esegeti dello Snyderverse. Ma a fine giugno del 2026, la ritroveremo in un film tutto suo diretto da un regista, Craig Gillespie, che fra Tonya, Crudelia e la serie Pam & Tommy, ha dimostrato una notevole abilità nel raccontare storie di donne tutt'altro che bidimensionali. Oggi tutte e tutti voi potete dare uno sguardo al primissimo trailer di Supergirl e farvi un'idea di quello che vi attende al cinema. Chi vi scrive, l'ha potuto vedere in anteprima qualche giorno fa come antipasto all'incontro stampa da remoto con la protagonista Milly Alcock e il filmmaker Craig Gillespie moderato proprio dal direttore creativo dei DC Studios, James Gunn.

Supergirl: perché ora e perché con Milly Alcock

È James Gunn, all'inizio dell'incontro, a illustrare perché i DC Studios abbiano scelto un film come Supergirl e una protagonista come Milly Alcock. Spiega il filmmaker che "Ana Nogueira, l'autrice dello script, aveva realizzato qualcosa di fantastico e m'interessava lavorarci già da prima che a Peter Safran e me venisse proposto il ruolo di capi dei DC Studios". Chiacchierando con Safran, Gunn aveva già citato come papabile interprete Milly Alcock, conosciuta come dicevamo qualche riga fa, con House of the Dragon lui aveva suggerito al collega Milly. Quanto a Craig Gillespie, anche lui era un osservato speciale: Gunn aveva amato I, Tonya.

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La protagonista e il regista di Supergirl

Una volta salito a bordo, le principali sfide per Gillispie avevano a che fare col fatto che per lui, nonostante gli anni d'esperienza, si trattava della prima volta con un cinecomic dal budget colossale. La spinta stava tutta "in quello script realizzato da Ana Nogueira che sarebbe stato interpretato da un'attrice incredibilmente brava e promettente come Milly, capace di essere vulnerabile, ma anche forte, era una combinazione perfetta".

Per la diretta interessata, Milly Alcock, "Supergirl rispetto a Superman è un po' più punk. È stata cresciuta in un pianeta morente, tutti quelli che conosceva sono morti, è diventata più cinica, scettica verso il prossimo. È l'opposto di Clark che vede il meglio nel prossimo. Non ha una facciata che mostra agli altri come il cugino". Ma anche al netto di queste differenze, quello di Kara Zor-el è un ruolo che non ha affrontato con leggerezza: "Quando ho indossato per la prima volta il costume di Supergirl e ho visto la reazione di tutto il team che stava lavorando su questo progetto, ho capito che dovevo essere all'altezza del compito per tutte queste persone oltre che per il pubblico".

Un'eroina, suo malgrado

Craig Gillespie, che con Crudelia ha dimostrato tutto il suo affetto verso la temperie punk, torna a ribadire che "Milly incarna alla perfezione questo personaggio in apparenza così punk, con questa facciata così tosta che però ha questa vulnerabilità intrinseca. Non è facilissimo trovare interpreti capaci di avere tutte queste sfumature". Aggiunge l'attrice che infatti l'aspetto del personaggio che più l'ha colpita di Kara è che "non vuole essere un'eroina per via delle aspettative collegate alla cosa. Che è un po' quello che è accaduto anche a me col lavoro di attrice. Facendo questo mestiere, sono automaticamente collegata a tutta una serie di aspettative da parte del prossimo".

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La prima foto promozionale di Supergirl

Naturalmente, trattandosi di un personaggio che nasce sui fumetti, è importante anche capire su cosa si sia basato il lavoro del regista e della protagonista per questo attesissimo blockbuster. Tutto parte dalla miniserie Supergirl: Woman of Tomorrow di Tom King. Gillespie racconta che "chiaramente sono stato attirato dalla sua storia, ma anche l'adattamento della sceneggiatrice mi ha subito conquistato, leggere le prime due scene che aveva buttato su carta. È uno script che porta i personaggi e il pubblico in luoghi non semplici e, sapendo che James e Peter erano collegati a quest'operazione, non volevo di sicuro lasciarmi sfuggire l'occasione".

Il regista rivela addirittura di aver letto la sceneggiatura scritta da Ana Nogueira prima del fumetto tanto da essere stato un vero e proprio "beta tester" per il pubblico generalista: "Non stavo attivamente cercando un cinecomic da realizzare a prescindere dalla curiosità e interesse con cui stavo osservando i DC Studios di James e Peter. Di Supergirl mi ha attirato il suo essere un underdog con tante sfumature sfumature per cui Milly è perfetta".

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Milly Alcock in una scena del film

Aggiunge Milly Alcock che "Per la parte mi sono basata molto sull'interpretazione del personaggio data da Tom King. Penso che Supergirl dica alle ragazze che non c'è alcun bisogno di essere perfette, di essere senza difetti, errori. Credo abbia questo di realmente speciale". James Gunn concorda: "È vero. Spesso sembra che le superoine debbano essere perfette, linde e pinte e che solo i supereroi maschili possano permettersi di avere difetti e vite complicate, ma è bello che possano essere incasinate anche loro".

Ma come si rapporterà Supergirl con Superman? Sarà un film dal tono completamente differente, come si capisce già dal primo teaser da poco arrivato online. Gillispie spiega che quando ha chiesto a Gunn quanto dovesse ereditare dal suo lungometraggio, la risposta che ha ricevuto è stata "Devi pensare che sono film con la necessità di essere ognuno diverso dall'altro, come se fossero delle graphic novel".