Ed è "Let's a go", amici. In inglese lo dice la voce di Chris Pratt prima di prendere dei sonori schiaffoni da un curiosamente composto Donkey Kong. In Italiano - senza storpiare in traduzione l'iconica esclamazione - ci pensa invece Caludio Santamaria, con tono e timbro ben modulati per mascherare una profondità vocale altrimenti evidente. Universal ha scelto lui, alla fine, per doppiare il mitico idraulico Nintendo nel nuovo adattamento cinematografico animato sviluppato da Illumination Entertainment, e la scelta sembra adeguata al personaggio.
Impossibile mantenerlo muto, infatti, mettendogli in bocca solo le poche e ripetitive punch line videoludiche. E nell'ultimo ed entusiasmante trailer ufficiale di Super Mario Bros. Il Film il mitico eroe in rosso creato da Shigerou Miyamoto parla eccome, e salta e corre e vola e va, in un turbinio colorato, invitante e citazionista che lascia onestamente esterrefatti e felici. Sì perché il lungometraggio animato di Super Mario sembra aver tutto al posto giusto per ribaltare definitivamente la maledizione dei cinegame - film tratti dai videogiochi - e stupire e intrattenere a dovere sia i fan di lungo corso dell'idraulico con i baffi sia il grande pubblico mainstream.
Alle origini della leggenda
Tra geniali trovate visive e continui riferimenti all'intero franchise di Super Mario, la trasposizione Illumination diretta da Aaron Horvath e Michael Jelenic (Teen Titans Go!) sprizza entusiasmo e carattere da ogni poro. Il trailer si apre con Mario che deve vedersela con Donkey Kong in una specie di arena nel Regno delle Banane, forse lì per trovare alleati contro la minaccia di Bowser, che con grande spirito classico sarà il principale villain dell'adattamento. L'arena è pensata per richiamare ovviamente il leggendario Donkey Kong arcade del 1981, primo videogioco in cui per altro esordirono insieme sia Mario che il gorillone titolare, con tanto di barili appesi e pedane di metallo rosso edificate sul vuoto. Non poteva che essere piazzata all'inizio del full trailer, iconograficamente parlando, per poi passare a mostrare Bowser (Jack Black in originale) minacciare il povero Luigi per aver informazioni sul fratello.
Nel filmato abbiamo anche modo di vedere qualche sprazzo del mondo "reale", cioè quello in cui Mario e Luigi vivono e lavorano come idraulici e che potrebbe apparentemente essere la New Donk City di Super Mario Odyssey. Lo diciamo pensando a un promo poster del film dove sullo sfondo appare una donna con cappello vestita di rosso, nient'altro che la Sindaca Pauline del videogioco e solo ed esclusivamente legata alla città sopra citata. Qui Mario e Luigi sembrano felici della loro esistenza e di aiutare gli altri sistemando quotidiani problemi idraulici, ma improvvisamente vengono trasportati (o chiamati? è tutto da vedere) in un'altra dimensione dello spazio, catapultati altrove senza alcun indizio e persino separati l'uno dall'altro.
È così che Luigi finisce probabilmente nel terrificante castello infuocato di Bowser (ma lui, si sa, è abituato a mostri e fantasmi) e Mario nel Regno dei Funghi, dove viene trovato da Toad, ciambellano di corte e fedele amico e consigliere della Principessa Peach. Meraviglioso come sia stata tradotta perfettamente l'anima più regale e combattiva della principessa rosa, agguerrita e carismatica e in grado di rubare la scena a tutti. In contesto, in funghetti del Regno si vendono da soli come mascotte del film, davvero adorabili e simpatici e per questo per nulla pronti alla guerra.
Alzare la bandierina
Da semplici idraulici a grandi eroi il passo non è breve. Serve allenamento ed è proprio quello che la Principessa pare offrire a Mario. Il platforming alla base del gameplay di genere del titolo si trasforma grazie alla sceneggiatura (scritta da Matthew Fogel) e alla regia in un favoloso campo d'addestramento sospeso a mezz'aria che fa suo il concetto stesso di level design, profondamente ispirato ai classici del passato e con tanto di Piante Piranha e Pallottoli Bill sul percorso. Mario è purtroppo alle prime armi e non è ancora lo stupefacente saltatore e schivatore che è destinato a diventare, per cui tra un fallimento e l'altro, di giorno e di notte, tenta e ritenta sotto lo sguardo sfinito di Peach.
Probabilmente pronto ma non troppo, l'eroe si imbarca insieme alla nobile e a Toad in un viaggio alla ricerca del fratello e di compagni fidati nella lotta contro Bowser. Tra passerelle infestate da saltanti Pesci Smack e tramonti mozzafiato, Mario viene introdotto alla grandezza dell'universo e alla bellezza e alla stranezza di quella galassia, tra strampalati ma fenomenali power up (vediamo volare Mario Scoiattolo grazie alla Super Ghianda, ma anche il Fiore di Fuoco accarezzato da Peach) e luoghi e personaggi indimenticabili (quel caleidoscopico branco di Yoshi selvatici).
Tutto e tutti sembrano contare su Mario, che sente addosso una pressione notevole. Deve assolutamente arrivare alla fine del percorso e alzare quella maledetta bandierina per assistere ai fuochi d'artificio e salvare la situazione. Magari non per forza a piedi e da solo ma anche grazie all'aiuto dei più grandi co-protagonisti della serie, tutti insieme appassionatamente a bordo dei meravigliosi go-kart di Mario Kart, inseguiti da uno stuolo motorizzato di nemici sulla pista più famosa e ostica di sempre: quella arcobaleno. Una derapata d'assestamento rigorosamente in poll position e si va. Uah-uh!
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