Rashida Jones nella serie Sunny: "Recitare con un robot è (quasi) come recitare come un Muppet"

Rashida Jones racconta com'è stato recitare con un robot nella serie Sunny, ogni mercoledì su Apple TV+, dopo averlo fatto coi Muppet, "non poi così diverso", e perché il cinismo e il sarcasmo oggi sembrano farla da padroni nel mondo. Con lei Hidetoshi Nishijima.

Rashida Jones, Hidetoshi Nishijima e Sunny.

Se c'è un aspetto che colpisce subito di Sunny, la nuova comedy dalle tinte thriller di Apple TV+, ogni mercoledì con un nuovo episodio sulla piattaforma, è il fatto che ci sia un robot senziente in scena, che viene non solo doppiato ma anche "fatto vivere" attraverso movenze ed espressioni facciali da Joanna Sotomura, presente sul set insieme agli interpreti. Una storia di elaborazione del lutto che la protagonista Suzie cerca di superare proprio grazie al robot che le ha costruito il marito Masa prima di scomparire. Quando abbiamo avuto l'opportunità di incontrare su Zoom i protagonisti, Rashida Jones - divenuta famosa grazie al personaggio di Ann Perkins in Parks and Recreation e già vista sul servizio streaming di Cupertino in Silo e On The Rocks - e Hidetoshi Nishijima - che invece ha riscosso successo con Drive My Car al cinema - non potevamo che iniziare la nostra intervista proprio da quella recitazione peculiare. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Un robot per amico sul set

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Suzie e Sunny litigano furiosamente in una scena

Partiamo quindi dal chiedere come si interagisce con un robot in scena. Si tratta in fondo di un personaggio che non è completamente animato né live action, che non è completamente umano né del tutto un'intelligenza artificiale. Il segreto lo svela Rashida Jones: "Penso che quando interagisci con qualunque attore in scena, devi trovare un punto in comune, vedere la tua umanità nell'altro, che sia un robot o che sia un essere umano (ride). Ho lavorato anche con i Muppet, ad esempio (ride) e valeva la stessa regola. Non è così difficile da fare in realtà, stranamente, il tuo corpo si adatta abbastanza velocemente alla nuova realtà con cui ti trovi a interagire. Come in questo caso avere questo davanti a te un oggetto di colore bianco con una faccia digitale, senza troppi dettagli per farla apparire triste, felice e via dicendo. La percepisci come senziente e qualcuno con cui puoi relazionarti e puoi interagire. Quindi penso che la chiave sia semplicemente, come con qualunque altro interprete, proiettare te stesso in loro".

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Il primo appuntamento tra Suzie e Masa

È di un avviso simile Hidetoshi Nishijima che interpreta Masa: "Inizialmente ho immaginato di avere un robot con una faccia a righe. Prima di girare pensavo di dover usare la mia immaginazione per riuscire a recitare, ma poi c'era Joanna lì in carne ed ossa che faceva le espressioni facciali di Sunny. La cosa strana degli esseri umani è che quando vedono un essere dalle sembianze umane che dimostra di provare qualcosa, tendono a provare quelle sensazioni anche loro stessi. Nel raggiungere la sua mano si viene toccati da quelle emozioni, si instaura così un attaccamento emotivo e comunicativo. Quindi non è stato poi così difficile, è stata un'esperienza molto interessante da questo punto di vista". Proprio in quel momento Rashida ha un flashback dalle riprese: "Mi sto ricordando proprio adesso che quando mettevano Sunny a dormire, ci sembrava così strano, tanto da dire "ma dov'è andata?" (ride)". Hidetoshi conferma.

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Il cinismo come stile di vita

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Un momento casalingo tra Suzie e Sunny

Suzie e Masa sono due personaggi che sembrano proteggere se stessi col cinismo e col sarcasmo, due caratteristiche fin troppo comuni nella società di oggi. Perché tendiamo ad utilizzare quelle emozioni piuttosto che altre? Ce lo dice Jones: "Ci sono due ragioni, una cinica e una molto umana, secondo me. Quest'ultima è che tendiamo ad affrontare tutto con l'umorismo e l'ironia. È solo un modo per far sentire l'altra persona a proprio agio e pensare di poter avere qualcosa in comune con lei, a quel punto. Far ridere qualcun altro è quasi intimo, la risata è uno stato che ti rende vulnerabile in un certo senso, riuscire a suscitare vulnerabilità in qualcun altro è di conseguenza un gesto molto umano. Dall'altro lato, quello cinico, penso sia un sistema protettivo, un meccanismo di difesa, e sicuramente ne sono stata colpevole anche io (ride). Come quando riesci a deviare l'attenzione facendo una battuta, roteando gli occhi al cielo, non prendendola sul serio, fai sembrare che non te ne importi nulla e quindi ti fa sentire protetto, come se non potessi essere ferito in quel frangente. Per questo penso sia bello che Suzie e Masa si siano conosciuti, dato che utilizzano entrambi questo sistema (ride)".