Rieccole. Dopo il successo della prima stagione, tornano le avvocate Battaglia. Nuove storie, nuovi intrecci, nuovi casi da affrontare, il tutto sotto la regia di Simona Spada, su scrittura di Lisa Nur Sultan, che per il soggetto si è basata sulla serie The Split. Ecco allora Studio Battaglia - Seconda Stagione, suddivisa in tre serata in onda su Rai 1. Dicevamo, la storia: Studio Battaglia 2 rimette al centro le sorelle Anna e Nina, insieme alla madre Marina, alle prese con la fusione societaria con cui si è chiusa la precedente stagione: lo studio, diventato Zander Battaglia, affronterà diverse situazioni - legandosi all'attualità - intanto che i protagonisti affrontano la loro vita privata, tra scelte giuste, scelte istintive, nuovi corsi e nuovi amori.
Ritroviamo, allora, tutti gli interpreti protagonisti: Barbora Bobulova, Miriam Dalmazio, Marina Occhionero, Lunetta Savino, e poi riecco Carla Signoris, Thomas Trabacchi e Giorgio Marchesi. Un cosmo ben definito, diventato un punto di rifermento per la serialità targata Rai. Ma quale sarà l'elemento che più colpirà il pubblico durante le nuove puntate? Ci risponde proprio Barbora Bobulova, durante la nostra video intervista: "Ambiguità e inquietudine, ma anche le loro scelte. Questo sarà l'elemento cardine di Studio Battaglia 2".
Studio Battaglia 2: video intervista a Barbora Bobulova, Giorgio Marchesi, Thomas Trabacchi
Come vediamo nella serie, le sorelle Battaglia sono immerse nel loro lavoro. Un tema, questo, decisamente attuale, che declina l'ossessione per il lavoro, riassunto nel termine anglosassone di workaholic. Ma cosa ne pensano i protagonisti della dipendenza dall'ufficio? "Quando fai il lavoro che ti appassiona, credo sia una cosa bella. Per me, e per il personaggio di Anna, è la stessa cosa. Siamo appassionate del nostro lavoro, e inevitabilmente entra nelle nostre vite private", spiega Barbora Bobulova. Per Giorgio Marchesi, invece, "Non sono multi-tasking, mi piacerebbe pensare ad un progetto per volta. Ogni tanto però è importante prendersi una bolla di silenzio, dedicandosi ad altro. Altrimenti si è rutilanti sul lavoro. Sulla carta poi certi progetti sono una cosa, ma poi sul set scopri che certe esperienze sono davvero positive, o addirittura non propriamente piacevoli. Lì diventa un vero e proprio lavoro".
Thomas Trabacchi sottolinea che "Ragiono in termini olistici. L'uomo che io sono combacia con il professionista, ma cambia il contesto. Non sento la necessità di portarmi il personaggio a casa, ma nel nostro caso il lavoro nasce da una passione: al di là dello stipendio devi amare il tuo lavoro. Un contenitore da riempire. In questi termini di insieme, non sento differenze. Sento la differenza dei contesti, ma poi ne traggo la differenza".
Legge vs Giustizia
Lo spunto di Studio Battaglia - Seconda Stagione ci suggerisce poi quanto le puntate, che hanno per sfondo uno studio legale, si sdoppino tra istinto e ragione, nonché tra Legge e Giustizia. Due elementi molto diversi tra loro. "Se si fa una buona legge, poi è comunque difficile applicarle. Almeno in Italia. Perché poi senti che le leggi vengono interpretate. Ecco, non potrei fare l'avvocato per davvero!", spiega l'attrice. Per Giacomo Giorgio "La legge è qualcosa di fisso, poco umano, poco malleabile. La giustizia la allargo, senti di fare cose giuste oppure no. L'importante è un discorso morale, sentire ciò che è corretto per te. Una questione di etica".
Sull'argomento, ancora più profondo Thomas Trabacchi: "Credo nella giustizia. Sempre che non sia come la felicità, una chimera. La legge perché poi entra, e da le regole. È difficile accontentare ogni singola questione. Cito De André: ciò che oggi è legale, domani potrebbe non esserlo. La giustizia invece è un valore fondante: essere uomini giusti, non prevaricatori. Almeno credere in un'idea di giustizia. Il grande giudice è quello che si adatta anche al contesto. In qualche modo le leggi dovrebbero essere interpretare. La differenza le fanno le persone".