L'epoca post-Stranger Things? È già arrivata, e Netflix deve farsi trovare pronta

Is the answer to a never ending story: Netflix deve guardare al futuro, facendo già i conti con la fine di un fenomeno chiamato Stranger Things. L'erede? Ad oggi non sembra esserci, eppure una possibilità potrebbe essere suggerita da Star Wars...

L'epoca post-Stranger Things? È già arrivata, e Netflix deve farsi trovare pronta

Prevedere, prestabilire, progettare. In qualche modo, anche preservare. Quattro verbi all'infinito, che dovrebbero essere alla base di ogni modello di business. Guai farsi trovare impreparati, guai adagiarsi, guai eludere il futuro, riproponendo schemi che potrebbero essere superati. Due righe di incipit per un pensiero che, ormai, si rincorre da tempo, e si lega al futuro prossimo di Netflix che, inevitabilmente, dovrà fare i conti con l'epoca post-Stranger Things (che arriverà nel 2025). Sì, ancora non c'è una data di uscita per l'ultima stagione, e sì, dovrebbe essere divisa in due parti, sulla scia della quarta. C'è tempo, insomma, e ci sarà tempo per una lunga promozione. Tuttavia, in seguito all'annuncio di inizio riprese è (ri)scattata l'attesa per il mondo ideato dai Duffer Brothers, quando nel 2016 hanno scritto - grazie a Netflix - una delle pagine più importanti della serialità.

Stranger Things: due dei giovani protagonisti dello show
Millie Bobby Brown e Finn Wolfhard in Stranger Things 1

Non solo, Matt e Ross Duffer hanno ridisegnato in confini dell'immaginario pop, portando al massimo la narrativa fantasy legata all'ossessione per gli Anni Ottanta (ossessione ormai esaurita). Che piaccia o no. Da un certo punto di vista, Stranger Things sta alla serialità come Star Wars sta al cinema, se consideriamo l'universo che entrambi hanno saputo edificare. Un universo, quello di Hawkins, per certi versi ancora più immediato e inesplorato (essendo relativamente giovane), e che ha portato in superficie un'unica, grande storia. Come Star Wars, appunto: un'unica storia, tante storie che le girano attorno. Questa potrebbe dunque essere una suggestione in termini produttivi, in quanto Netflix, come detto, deve necessariamente trovare un erede a un fenomeno planetario che, a pochi istanti dalla fine, non ha (ancora) un degno allievo.

L'erede di Stranger Things? Mercoledì, Squid Game o forse...

Stranger Things: Charlie Heaton e Joe Keery in una scena
Stranger Things: Charlie Heaton e Joe Keery in una scena

Perché no, un erede di Stranger Things non sembra esserci. E no, non lo intravediamo nemmeno all'orizzonte. Sì, c'è il caso di Mercoledì, che per portata mediatica ha addirittura superato le ore di visualizzazione dello stesso Stranger Things durante la prima settimana di programmazione. Un successo clamoroso, ma in qualche modo derivativo, e legato ad un contesto conosciuto (La Famiglia Addams) che teoricamente è ben poco espandibile. I dubbi poi sono legati anche a Jenna Ortega, e su quanto (e per quanto) l'attrice voglia effettivamente legarsi a un personaggio su cui si fonda l'intera narrazione (attrice già avviata, non come Millie Bobby-Brown che nel 2016 era praticamente all'esordio).

Stranger Things: una foto dei protagonisti della serie
Qualcuno ha detto Anni Ottanta?

Infatti, la differenza è sostanziale: Stranger Things potrebbe (sopra)vivere anche senza Eleven/Undici, mentre Mercoledì vive in simbiosi con la protagonista (fin dal titolo, ca va sans dire). Questo è un dato, essendo la stessa Mercoledì a sua volta derivata dagli stilemi teen di Stranger Things. Questione di originalità. Chiaro, poi potremmo aprire un discorso su quanto l'originalità stessa, nel mondo di Hawkins, si basi comunque su alcuni stilemi noti, attingendo a un mondo ben specifico (musica, moda, videogame). L'originalità che non mancherebbe a Squid Game, di cui è sono arrivate le prime immagini, con la data di uscita; la serie coreana, diventata subito un titolo di punta della piattaforma, non ha però la stessa trasversalità di pubblico (0-99 anni), e quindi potrebbe non rientrare nel concetto di eredità nel contesto del catalogo Netflix, tra poco orfano delle nuove stagioni di Stranger Things.

Stranger Things 5: tutto quello che sappiamo sulla nuova stagione

Questione di strategia: dire basta, o allargare l'universo di Hawkins?

Max
Stranger Things: un'immagine di Sadie Sink

La strategia, in questo senso, deve fin da ora essere chiara. Una strategia che deve anticipare, e non adattare. Tra l'altro, una scossa potrebbe arrivare dalla recente uscita di Scott Stuber, responsabile del film originali Netflix. Un'uscita annunciata, che però si unisce all'altra news del momento, ossia l'investimento di 5 miliardi di dollari annui nel WWE da parte del servizio streaming. Una cifra importante, se consideriamo che il totale dei fondi è di circa 17 miliardi all'anno. Un fattore che potrebbe cambiare le regole, già sulla strada della rivoluzione: nel 2018 Netflix ha prodotto 90 film originali, mentre nel 2023 ne ha prodotti solo 49. Un numero dimezzato, e ora il wrestling a inserirsi nell'offerta, togliendo quindi spazio ai lungometraggi (e di riflesso, togliendolo spazio ai grandi autori, sensibilmente diminuiti negli ultimissimi anni). Una veloce parentesi per far capire quanto sia vitale la strategia a lungo termine, in un panorama seriale odierno più competitivo di quanto poteva essere competitivo nel 2016.

Quindi, come approcciarsi a una Netflix senza Stranger Things? La via più semplice potrebbe essere quella dell'espansione del marchio stesso. Se è in lavorazione lo spin-off animato, non sono da escludere altri spin-off, così come i sequel o i prequel, sulla falsariga di Star Wars. Oppure, sulla falsariga della Marvel con l'MCU, che proprio dalla serialità ha preso spunto. Qui la postilla è d'obbligo: Netflix, per un ipotetico Stranger Things Universe, non dovrebbe commettere lo stesso errore della Marvel stessa, arrivata notevolmente stanca nelle ultime due Fasi allungate tanto al cinema quanto in tv. Insomma: fermarsi, affrontando le conseguenze con la giusta fermezza (e con il giusto titolo, che ora manca), oppure continuare ad esplorare il Sotto Sopra di Hawkins?

St5 Sop
Stranger Things 5: la prima foto del cast

Ovviamente, ragioniamo su ipotesi, anticipando una possibile linea di Netflix rispetto alla sua serie di punta. Andare avanti (fine Anni Novanta, inizio Duemila?) o indietro (Anni Sessanta?), potrebbe essere una chiave narrativa, in un circolo ipoteticamente infinito, com'è ipoteticamente infinita la narrazione di Star Wars. Se cinema e serialità sono due linguaggi diversi (ma interscambiabili), sullo stesso piano abbiamo messo due titoli complementari nella loro potenza comunicativa, rispetto poi all'immaginario collettivo. In fondo, la progettazione di cui parlavamo è vitale, in particolar modo in un momento storico in cui le piattaforme sembrano essere arrivate ad un punto di crescita difficilmente migliorabile (a meno che non entrino gli eventi sportivi di rilievo). E se dovesse venir meno un titolo gigantesco come Stranger Things, la discesa potrebbe essere più ripida del previsto. "Is the answer to a never ending story, ah-ha-ha-ha-ha..."