Still: la storia di Michael J. Fox, la recensione: neanche la malattia può fermare l'uomo che correva sempre

La recensione di Still: la storia di Michael J. Fox, documentario sul divo di Ritorno al futuro che racconta la sua malattia e l'impatto devastante sulla sua carriera, dal 12 maggio su Apple TV+.

Still: la storia di Michael J. Fox, la recensione: neanche la malattia può fermare l'uomo che correva sempre

La vita di Michael J. Fox è una corsa costante. Correva da ragazzino, mentre cercava di farsi strada sui set in vista di una possibile carriera di attore lui, così piccolo e mingherlino. Correva sul set di Casa Keaton e poi di Ritorno al futuro, che lo hanno lanciato nell'olimpo delle star dopo essere approdato ai ruoli di Alex Keaton e Marty McFly quasi per caso. Corre oggi la sua malattia, che rende sempre più complicata la sua esistenza dopo aver frenato la sua carriera. "So che non arriverò a 80 anni" ha dichiarato di recente l'attore, parlando della sua battaglia contro il morbo di Parkinson.

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Still: la storia di Michael J. Fox, Michael J. Fox in una scena del film

Per ironia della sorte Michael J. Fox, che da piccolo non stava mai fermo, si mostra coi suoi scatti e i suoi spasmi di fronte alla macchina da presa di Davis Guggenheim in Still: la storia di Michael J. Fox, dal 12 maggio su Apple TV+, ripercorrendo la sua vita e la sua carriera in un ritratto ad alto tasso emotivo, ma mai patetico o commiseratorio. L'immagine privata dell'eroe cinematografico degli anni '80 che ne emerge è quello di un uomo lucido, realista, capace di affrontare la malattia senza perdere il senso dell'umorismo.

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Michael J. Fox racconta la sua storia alla sua maniera

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Still: la storia di Michael J. Fox, Michael J. Fox in un primo piano

Ed è proprio la voce di Michael J. Fox, in un incipit che sembra l'intro di un film horror, a ricordare il traumatico risveglio in Florida negli anni '90, dopo una notte brava, in cui il divo si accorge della propria mano che non smette di tremare mentre cerca di ripararsi dal sole che filtra dalla finestra della camera d'hotel. Ad alimentare la tensione, in un montaggio spasmodico come gli scatti improvvisi dell'attore, le scene d'azione tratte dai suoi film. La narrazione si sposta, poi sul presente, mostrando Fox impegnato con le attività quotidiane del risveglio. Col progressivo aggravarsi del Parkinson, anche un'operazione banale come lavarsi i denti o fare una passeggiata diventa un'impresa improba.

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Still: la storia di Michael J. Fox, Michael J. Fox e la sua famiglia

Still: la storia di Michael J. Fox è un film coraggioso in cui l'attore accetta di mettersi a nudo, mostrandosi nel quotidiano e rivelando all'obiettivo di Guggenheim alcuni segreti inconfessabili come la dipendenza da alcool e farmaci per soffocare l'angoscia dopo aver ricevuto la diagnosi dei Parkinson al picco della carriera. "La mia camminata spaventa davvero le persone" spiega Fox, la cui voce conserva ancora l'inconfondibile timbro adolescenziale nonostante la parlata strascicata e faticosa. E nelle prime scene del film lo vediamo fare quattro passi in strada, salutare le persone, guardare un cane e... cadere in terra. É doloroso rendersi conto di quanto la malattia abbia devastato la sua esistenza, rendendolo un invalido. Lui, che aveva Hollywood ai suoi piedi come i materiali d'archivio e le scene dei suoi film ci ricordano di continuo in un confronto impietoso con un passato che lo vede giovane e sano.

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Ritorno al futuro: Christopher Lloyd e Michael J. Fox in una scena del film

In una cavalcata di 95 minuti, Still: la storia di Michael J. Fox ripercorre l'esistenza del divo a partire dall'infanzia in Canada, dove compensava il suo essere piccolo con la rapidità nella corsa, e l'adolescenza turbolenta che lo porta ad abbandonare la scuola per tentare la sorte a Hollywood per arrivare alla crisi provocata dalla scoperta dei Parkinson, che cercherà a lungo di tenere nascosta sui set attraverso una serie trucchi, come tenere in mano oggetti, fino a cadere nelle dipendenze da alcool e farmaci. Il ragazzino minuto e spigliato che lavava i piatti sotto la doccia in un minuscolo appartamento negli slum di Hollywood in attesa della grande occasione è diventato un uomo capace di imparare dalla malattia a essere più accondiscendente con se stesso e con gli altri. O almeno, questa è l'immagine che fornisce Davis Guggenheim.

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Still: la storia di Michael J. Fox, Michael J. Fox e la moglie Tracy Pollan da giovani

Per scelta del regista, Michael J. Fox è l'unica testa parlante presente nel film. Registi, colleghi, la moglie Tracy Pollan e i figli, a cui è dedicato il finale del film, vengono mostrati e citati, ma senza che intervengano direttamente. A ribadire la centralità del soggetto trattato, Guggenheim sfrutta un espediente che rende più ricco e vivace il documentario, ricostruendo gli episodi della vita di Michael J. Fox attraverso montaggi delle sue apparizioni al cinema e in tv. L'uomo Michael J. Fox, tutt'altro che perfetto anche prima della scoperta della malattia, è destinato a soffrire e probabilmente a morire prematuramente, ma il suo talento gli ha permesso di dar vita a decine di alter ego che, da Marty McFly in poi, gli permetteranno di vivere per sempre nella memoria collettiva.

Conclusioni

Come rivela la recensione di Still: la storia di Michael J. Fox, il documentario di Davis Guggenheim si distingue per la capacità di raccontare le carriera e la malattia del divo di Ritorno al futuro senza pietismi. Con lucidità, Fox si mette a nudo raccontando il proprio quotidiano alle prese col Parkinson, mentre i montaggi delle sequenze più famose dei suoi film movimentano la narrazione alleggerendo il dramma con humor e vivacità.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • Michael J. Fox è una figura positiva che ci ha accompagnati nel corso degli anni coi suoi successi, questo film ce lo fa amare ancora di più.
  • La scelta di focalizzarsi sul punto di vista dell'attore.
  • La trovata dei montaggi dei film per raccontare gli eventi della sua vita, che vivacizza e alleggerisce il racconto.
  • Il film non è mai patetico.
  • Il formato rapido e scorrevole.

Cosa non va

  • Nonostante lo humor profuso nel racconto, i retroscena drammatici della condizione di Michael J. Fox provocheranno sofferenza ai suoi fan più affezionati.