Star Wars: Skeleton Crew potrebbe essere la serie TV che stavate cercando, specialmente se siete cresciuti negli anni 80 con le avventure per ragazzi come Explorers, Navigator, I Goonies o E.T.. La serie creata dai Jon Watts e Christopher Ford si ispira dichiaratamente a quei film, catturandone le atmosfere e l'entusiasmo, ma omaggia anche Star Wars attingendo al suo immenso immaginario, pur imbastendo un mistero che riesce in qualche modo a rendere Skeleton Crew un'opera autonoma e al contempo una parte integrante del Mandoverse di Dave Filoni. Per questo motivo, i primi due episodi sono pieni zeppi di omaggi e riferimenti che a un occhio poco allenato potrebbero essere sfuggiti: niente paura, abbiamo selezionato i più gustosi per voi!
Long John Silver e Mos Eisley
Ironico che il primo pirata a tradire il capitano mascherato - vabbé, avete capito che si tratta del Jod Na Nawood interpretato da Jude Law, giusto? - sia stato proprio lo Shistavanen di nome Brutus. Questa specie lupina tra l'altro è comparsa per la prima volta proprio in Episodio IV, per la precisione nella cantina di Mos Eisley in cui Luke e Obi-Wan incontrano Han Solo. Per restare in tema piratesco, il soprannome "Silvo" rimanda al capitano Long John Silver de L'isola del tesoro di R. L. Stevenson, anche se nel famoso romanzo era lui ad ammutinarsi insieme all'equipaggio del capitano Smollett.
Latte blu e cereali
Wim fa colazione con l'iconico latte blu che vediamo imperversare nei film e nelle serie TV di Star Wars da anni: la prima apparizione risale a Episodio IV, quando Luke fa colazione insieme agli zii all'inizio del film, ma per esempio l'abbiamo rivisto anche in Andor, quando lo consumava Syril Karn in una ciotola piena di cereali. In realtà, il latte blu non è altro che latte di bantha, un alimento molto diffuso in tutta la galassia e specialmente nell'Orlo Esterno su pianeti come Tatooine o Batuu.
La grande opera
A scuola di Wim e Neel si parla molto di una famigerata "grande opera" della Repubblica, qualcosa cui tutti contribuiscono fin da piccoli, studiando e superando i test di ammissione. Non è una novità per chi segue Star Wars al di là del grande o del piccolo schermo ma le implicazioni sono interessanti, come minimo: ai tempi dell'Alta Repubblica - il periodo storico durante il quale si svolge The Acolyte - la Cancelliera Lina Soh aveva lanciato una serie di Grandi Opere che includevano l'avamposto orbitale dei Jedi chiamato Faro Starlight e un'importante Fiera galattica. Ironicamente, quasi tutte le Grandi Opere sono finite in tragedia.
Bonjj Phalfa
Fern e KB si stanno preparando a gareggiare contro un bulletto di nome Bonjj Phalfa che le importuna nel primo episodio. Il nome suona sospettosamente simile a Bob Falfa, personaggio interpretato da Harrison Ford in American Graffiti. Anche in quel film - diretto guarda caso da George Lucas, papà di Guerre Stellari - Falfa si cimenta in pericolose corse clandestine.
Il datapad di Wim e il Tempio Jedi
In più momenti della premiere di Skeleton Crew vediamo Wim leggere dei racconti in Aurebesh - una specie di alfabeto con cui si trascrive il Basic, la lingua più parlata nell'immaginario di Star Wars - che possono apparire incomprensibili ma che i super nerd del web hanno tradotto, rivelandocene il contenuto: in questi racconti si parla delle avventure di alcuni Jedi come Lina, che affronta un Sith in duello, e Druin, che si avventura in una foresta seguendo la Forza. In uno di essi, poi, si fa riferimento alla costruzione di un Tempio Jedi capace di nascondersi sottoterra, come lui stesso menziona durante il primo episodio: in realtà lo abbiamo già visto succedere anche noi su Lothal, in un episodio di Star Wars Rebels.
Lo Special di Natale ora è canon?
Ebbene sì, il famigerato Star Wars Holiday Special è ora canon grazie a un simpaticissimo easter egg: quando Wim va a casa di Neel, vediamo i fratellini di quest'ultimo guardare un olo con degli strani ballerini che si esibiscono. Sono le stesse scene che guardava il figlio di Chewbacca, Lumpy, nel criticatissimo show. L'Holyday Special ha tuttavia fatto breccia nell'universo di Star Wars, che ha canonicizzato alcune trovate come il Giorno della Vita, integrandole in romanzi, fumetti e, ora, serie TV.
SM-33 e Gunter
Esse Emme Trentatré è il navigatore dell'Onyx Cinder, un droide mezzo matto che fa da nostromo e richiama, nell'atteggiamento e nella parlantina, gli archetipi del genere piratesco: non a caso, il nome in in inglese sembra Smee, che è anche il nome dell'iconico nostromo di Capitan Uncino, da noi Spugna (anche nel film Hook, in cui a interpretarlo era il compianto Bob Hoskins). A doppiare SM-33 in lingua originale è Nick Frost, il compare dell'altrettanto famoso Simon Pegg: così ora entrambi gli attori hanno avuto le loro comparsate in Star Wars, visto che Pegg ha interpretato Unkar Plutt ne Il risveglio della Forza. Un altro cammeo curioso è quello di Jaleel White, l'attore che da giovane ha interpretato Steve Urkel nella sitcom Otto sotto un tetto: in Skeleton Crew è Gunter, il cyborg nella nuova ciurma di Brutus.
Il collegamento con The Mandalorian
Sempre restando in tema di cammeo, ai fan di Star Wars non sarà sfuggito sicuramente quello di Vane, un Kajain'sa'Nikto interpretato da Marti Matulis. Vane è già apparso in due episodi di The Mandalorian 3 (Capitolo 17: L'Apostata e Capitolo 21: Il pirata) come vicecapitano di Gorian Shard. Durante l'assedio di Nevarro, Vane diserta e taglia la corda per salvarsi la pelle, lasciando il suo capitano a morire. Lo ritroviamo in Skeleton Crew, dove le prende da SM-33, e rappresenta il primo collegamento al Mandoverse che ci aiuta a collocare nel tempo gli eventi di Skeleton Crew.
Port Borgo e altre località
Il pianeta Port Borgo risale alla linea Legends di Star Wars ma è diventato canonico in una recente guida all'universo cinematografico. Tornando alle citazioni piratesche, il nome Port Borgo ricorda quello dell'isola di Tortuga (uno scenario molto frequentato nei Pirati dei Caraibi) ma restando nella galassia lontana lontana vale la pena sottolineare che il pianeta è situato nella Via Idiana e che quindi è relativamente vicino a mondi come Mandalore o il summenzionato Nevarro. Inoltre, Skeleton Crew sciorina una serie di nomi familiari per bocca di SM-33, tra cui Atollon, Aldhani e Al Alcor. Atollon è un pianeta in cui gli eroi di Star Wars Rebels hanno stabilito una base segreta; Aldhani è il pianeta in cui Andor e i ribelli hanno derubato l'Impero nella prima stagione della serie TV; infine, Al Alcor è un inedito ma sembrerebbe essere un gioco di parole che richiama il nome Allan Alcorn, cioè il creatore del videogioco Pong!
Alieni degni di nota
Come avrete capito, Skeleton Crew gioca tantissimo con l'Universo Espanso meno conosciuto e ne approfitta per canonicizzare un'altra specie aliena: un Teek, infatti, traghetta i bambini dall'Onyx Cinder a Port Borgo ma quello che forse molti non sanno è che questa specie proviene dalla luna boscosa di Endor vista ne Il ritorno dello Jedi. I Teek, infatti, compaiono per la prima volta nello spin-off televisivo Il ritorno degli Ewok del 1985. Un altro alieno molto particolare si intravede in una gabbia di Port Borgo, ma ha un'origine ancora più curiosa: il Fuzzball compariva infatti sulla spalla del Capitano EO, interpretato nientepopodimeno che da Michael Jackson, nel cortometraggio 3D Captain EO proiettato nei parchi Disney degli anni 80. Indovinate chi era il produttore esecutivo di Captain EO? Esatto, George Lucas!