Come ogni blockbuster moderno che si rispetti, Star Wars: Il risveglio della forza contiene diversi elementi che giustificano visioni multiple: sorprese e colpi di scena, ovviamente, e anche dialoghi memorabili, ma soprattutto piccoli easter eggs legati al passato della saga, o alla filmografia di regista e/o cast. O anche piccoli camei nascosti da parte di nomi di un certo spessore, come quello con cui diamo il via alla nostra lista di chicche semi-invisibili. Ovviamente, si sconsiglia la lettura a chi non ha ancora visto il film.
1. Il suo nome non è Bond
La scorsa primavera Simon Pegg (anche lui presente nel film, come vedremo più avanti) aveva detto in un'intervista che Daniel Craig, alias il nuovo James Bond, si era concesso un cameo ne Il risveglio della forza, nei panni di uno Stormtrooper, aiutato dal fatto che 007 Spectre venisse girato nei paraggi. Il diretto interessato smentì subito la cosa, dicendo "Perché vorrei fare la comparsa in un altro film?" in riferimento alla sua agenda abbastanza piena all'epoca. Ebbene, Entertainment Weekly sostiene che il cameo ci sia per davvero, secondo varie fonti legate alla produzione. Queste persone hanno chiesto di rimanere anonime perché non gli è concesso confermare ufficialmente quello che per ora rimane un rumor, ma affermano che l'interprete di 007 avrebbe indossato un'armatura da Stormtrooper per una delle scene più importanti del film: quella in cui Rey riesce a liberarsi usando la Forza per influenzare il suo carceriere. Forse sarebbe il caso di rivedere il film - per il sottoscritto si tratterebbe della terza visione - per accertarci almeno della voce, poiché in alcuni casi neanche quella è sufficiente per riconoscere gli attori...
Leggi anche: Chi è il James Bond di Daniel Craig, l'uomo dietro il numero
2. Celebrità in incognito
Chi scrive ha visto il film due volte, entrambe in inglese. Non sono bastate per riconoscere Simon Pegg, amicone di J.J. Abrams e fan sfegatato di Star Wars, che si è ritagliato un cameo nei panni di Unkar Plutt, il contrabbandiere che vuole impossessarsi di BB-8. L'attore inglese è irriconoscibile sia fisicamente - per via del trucco - che vocalmente, e la voce è un fattore determinante anche nel nostro non aver colto chi ci fosse dietro i suoni di BB-8: nei credits ci sono due attori comici, piuttosto noti in America, menzionati come "consulenti vocali" per il robottino, i cui "dialoghi" sono stati realizzati manipolando in post-produzione le interpretazioni di Bill Hader (già al servizio di Abrams come una delle "voci aggiuntive" in Into Darkness - Star Trek, nonché voce inglese di Paura in Inside Out) e Ben Schwartz (Jean-Ralphio in Parks and Recreation). Lo stesso regista sostiene di avere un cameo vocale, ma rifiuta di precisare in quale scena...
UPDATE Nel frattempo però sono arrivate nuove informazioni dallo stesso JJ su nuovi e IMPORTANTISSIMI camei presenti nel film:
Star Wars: il risveglio della forza - Rivelati nuovi camei segreti di attori dei vecchi film!
3. Parenti e amici
Stando a Mark Hamill, quando lui e Carrie Fisher seppero, direttamente da George Lucas in persona, che sarebbe stato realizzato un settimo Star Wars, la prima reazione dell'ex-principessa Leia fu: "Ci sarà una parte per mia figlia?". Parliamo quindi di Billie Lourd, classe 1992, vista recentemente nella serie TV Scream Queens, che ha fatto il suo esordio come attrice - in ordine cronologico di riprese - proprio ne Il risveglio della forza, dove appare al fianco della madre (la vediamo chiaramente alle spalle di Leia nella scena in cui la sorella di Luke incontra Finn). Oscar Isaac è invece riuscito a far visitare il set a suo zio, fan della prima ora della saga di Lucas, e Abrams gli ha quindi offerto un cameo, di cui conosciamo solo un retroscena: a quanto pare, zio Guillermo era troppo basso per interpretare uno Stormtrooper. Abrams ha, inoltre, infilato in un ruolo secondario l'amico e collaboratore Greg Grunberg (facilmente riconoscibile), e anche Ken Leung, che pur non avendo mai lavorato direttamente con il regista fa comunque parte della "famiglia", essendo stato uno dei protagonisti di Lost (co-creato da Abrams).
Leggi anche: "Mamma, mi si è risvegliata la Forza": il racconto semiserio di un redattore che non conosce(va) Star Wars
4. La base Starkiller
L'in-joke più bello del film, almeno per chi ama alla follia l'universo lucasiano, è senz'altro il nome assegnato alla base operativa del Primo Ordine, un luogo capace di far impallidire la Morte Nera: la base Starkiller. Questo nome non è affatto una scelta casuale, ma un omaggio ad una delle primissime versioni della sceneggiatura di Guerre stellari, dove il buon Luke si chiamava appunto Starkiller anziché Skywalker. Da notare anche che il punto debole della base è designato con il numero 47, un elemento ricorrente nelle produzioni di Abrams a partire da Alias (dove la pagina 47 era sempre un elemento essenziale dei manoscritti di Rambaldi).
Leggi anche: Star Wars: Il risveglio della forza, la nostra recensione (senza spoiler)
5. Musica di John Williams e... J.J. Abrams?
Per chi non lo sapesse, Abrams è anche un compositore, e ha firmato le sigle di Alias e Fringe. Questo gli è tornato utile quando John Williams gli ha chiesto di affidare la sequenza del bar a qualcun altro. Nei credits è dunque possibile vedere il nome di Abrams in quanto co-autore di due brani. L'altro musicista è Lin-Manuel Miranda, celebre attore e drammaturgo di Broadway, che Abrams ha incontrato dopo aver visto il suo musical teatrale Hamilton. Miranda gli ha detto, scherzosamente, che gli sarebbe piaciuto firmare le musiche per la sequenza in questione, e successivamente gli è arrivata una telefonata da parte del regista...
Leggi anche: Star Wars: Il Risveglio della Forza - John Williams non dimentica il passato e punta sui nuovi protagonisti