Star Trek: Strange New Worlds 3, recensione: una saga che continua a stupire

Il capitano Pike, Spock e l'equipaggio della USS Discovery tornano con la terza stagione dello spin-off di Star Trek: Discovery, capace di sperimentare ancora di più. Su Paramount+.

Star Trek: Strange New Worlds 3 arriva su Paramount+

Nel 2026 Star Trek compirà 60 anni. Si tratta di una delle saghe più longeve in assoluto, non soltanto nel campo della fantascienza. Dopo innumerevoli stagioni, sequel, prequel e film, sembra quindi impossibile che l'universo creato da Gene Roddenberry abbia ancora qualcosa da offrire. Eppure, ogni volta che partono i titoli di testa, con le inconfondibili parole "spazio, ultima frontiera", è impossibile non pensare a infinite avventure. L'ultima in ordine temporale è Star Trek: Strange New Worlds, arrivata alla terza stagione, su Paramount+ con 10 nuovi episodi.

Star Trek Strange New Worlds Anson Mount
Anson Mount è il Capitano Pike

Nata come spin-off di Star Trek: Discovery, la serie ci porta sulla USS Enterprise, guidata dal Capitano Pike (Anson Mount), prima dell'arrivo del Capitano Kirk. A bordo ci sono dunque molti personaggi della serie classica, tra cui il più iconico di tutta la saga: Spock (Ethan Peck). Proprio grazie a lui possiamo esplorare aspetti inediti della storia. Metà vulcaniano e metà umano, l'ufficiale scientifico qui abbandona spesso il suo aplomb, a causa di vere e proprie pene d'amore. Il suo rapporto con l'infermiera Chapel (Jess Bush) è infatti uno dei cardini di questa stagione.

Creata da Akiva Goldsman, vincitore dell'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale di A Beautiful Mind e collaboratore di lunga data di J.J. Abrams, con cui ha lavorato sia alla serie Fringe (ideata da Abrams e Roberto Orci insieme ad Alex Kurtzman, creatore di Star Trek: Discovery insieme a Bryan Fuller), sia nei suoi film di Star Trek, Strange New Worlds è stata pensata come un contenitore di episodi auto-conclusivi. Questo ha permesso al team di autori di sperimentare molto con generi e toni. La terza stagione non fa eccezione. Anzi.

Star Trek stimola ancora la fantasia

Non mancano le sorprese in questo nuovo ciclo di storie. In un episodio c'è un matrimonio, un altro è un "murder mystery", ovvero un giallo, in cui si deve cercare di risolvere un delitto. Poi c'è anche tutta una linea meta-narrativa, in cui si mette in scena "una serie tv nella serie tv", che sembra la parodia di Star Trek fatta in un episodio di Black Mirror. Paul Wesley ha il ruolo di un Capitano Kirk molto autoironico, con scenografie e costumi anni '70.

Insomma, ogni capitolo di Star Trek: Strange New Worlds è un'occasione per giocare con i personaggi e i temi della serie, rendendola in questo modo sempre più attuale e moderna. D'altra parte se questa saga non fosse così plastica e fluida, al punto da poter incarnare di volta in volta paure, speranze e sogni di ogni nuova generazione, non sarebbe ancora così amata dopo 60 anni.

Ethan Peck è un grande Spock

Il merito più grande dell'aver reso ancora fresco e sorprendente un franchise così noto e sfruttato va soprattutto agli sceneggiatori. Non si deve però sottovalutare il cast, che comprende anche Rebecca Romijn nel ruolo del Primo Ufficiale Una Chin-Riley e Celia Rose Gooding in quelli di Nyota Uhura. Ci sono poi i nuovi personaggi, creati appositamente per questa serie, come l'ufficiale di plancia La'an Noonien-Singh (Christina Chong) e il timoniere Erica Ortegas (Melissa Navia). Tutti gli attori scelti sono perfettamente in parte, sia come recitazione che come physique du rôle.

Star Trek Strange New Worlds Ethan Peck
Ethan Peck nel ruolo di Spock

Ci sentiamo però di elogiare in particolare lo Spock di Ethan Peck (buon sangue non mente: è infatti il nipote del leggendario Gregory Peck). L'interpretazione del personaggio ha sempre richiesto una grande padronanza della propria espressività, dato che per la maggior parte del tempo è controllato, quasi inespressivo, ma può però improvvisamente cedere all'emotività. Tra i vari artisti che si sono passati il testimone dell'inconfondibile taglio di capelli del vulcaniano, Peck ci sembra essere quello che - dopo l'intoccabile Leonard Nimoy, volto originale di Spock - abbia abbracciato meglio la sua natura, riuscendo a calibrare perfettamente emozioni e gesti. Possiede inoltre una voce profonda, qui impostata come se fosse a teatro, che si fa ricordare. Insomma: vale la pena vedere Star Trek: Strange New Worlds anche soltanto per lui.

Conclusioni

Arrivata alla terza stagione, Star Trek: Strange New Worlds continua a stupire, sperimentando con toni e generi. In questi nuovi episiodi abbiamo un matrimonio, un episodio murder mystery e anche una gustosa parodia in stile anni '70 del Capitano Kirk, interpretato da un Paul Wesley molto autoironico. Se amate l'universo di Star Trek lo troverete qui ancora vivo, pulsante e affascinante. Anche grazie a un cast perfetto, guidato da Ethan Peck nei panni dello Spock più riuscito dai tempi dell'originale interpretato da Leonard Nimoy.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • La voglia di sperimentare con toni e generi.
  • La scrittura in grado di bilanciare intrattenimento e grandi temi esistenziali.
  • Un cast perfettamente in parte.
  • Lo Spock di Ethan Peck: il migliore dai tempi di Leonard Nimoy.

Cosa non va

  • Se non amate la fantascienza questa serie non fa per voi.
  • Se siete stanchi di Star Trek l'ennesima serie del franchise potrebbe scoraggiarvi: provate a darle una possibilità.
  • La natura episodica potrebbe disorientare chi è abituato a seguire serie dalla trama orizzontale.