Oramai la collaborazione tra Lillo Petrolo e Prime Video è cosa fatta e, dopo LOL, dai suoi tormentoni Posaman e So' Lillo nasce Sono Lillo, la nuova serie in 8 episodi che sarà disponibile sulla piattaforma dal 5 gennaio 2023, in co-produzione con Lucky Red. Data annunciata in occasione della presentazione alla Festa del Cinema di Roma, dove co-autore e protagonista, insieme a sceneggiatori, produttori e cast, ha raccontato come il suo sogno di diventare un supereroe e avere una propria serie sia diventato finalmente realtà, ma forse non nel modo che immaginava inizialmente.
Gli eroi sono tra noi
"Sono convinto che gli Avengers esistano davvero e sia il governo a nasconderli da qualche parte" scherza Lillo Petrolo. "Da appassionato di fumetti mi ha sempre affascinato la metafora del supereroe, volevo fare il fumettista e avevo inventato un supereroe, Normal Man, che poteva diventare 100 volte più robusto, intelligente, veloce e così via ma partiva svantaggiato perché erano 100 volte meno robusto, intelligente, veloce degli altri assume". Continua poi: "Dei supereroi improbabili perché ho troppo rispetto per quelli veri. Posaman viene utilizzato in modo molto interessante in Sono Lillo psicologicamente parlando, sono effettivamente me stesso trasportato in una sorta di Multiverso. Tutto in chiave autoironica perché non volevo fosse una serie ego-riferita. L'intrattenimento per me rimane l'aspetto più importante. Cosa sarebbe successo se invece di essere stato un attore fortunato non ce l'avessi fatta? Il serial prova a rispondere a questa domanda". Anche a livello familiare con l'azienda e il personaggio di Edoardo, interpretato da Cristiano Caccamo. Tutto è nato come si diceva dopo la partecipazione a LOL - Chi ride è fuori. "Dopo il successo di Posaman nello show, Prime Video mi ha chiesto una serie su di lui, io però pensavo non potesse andare oltre le 6 puntate da 20 secondi l'una, dato che poi sarebbero finite le pose, invece grazie ai co-autori Matteo Menduni e Tommaso Renzoni abbiamo trovato la maniera per raccontarlo, in modo che fosse interessante. Anche Mattia Guerra ha fortemente voluto la serie e da Prime Video, che so essere molto attenta ad ognuno dei propri prodotti, ci sono arrivate pochissime note". Chiude Lillo: "Per la settima posa di Posaman ci metterò un annetto, anche perché sarà quella definitiva".
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Le donne di Lillo
Sara Lazzaro e Camilla Filippi vanno a interpretare la moglie e la cognata fittizie di Lillo Petrolo. Sara Lazzaro dice: "Marzia è un po' un motore iniziale della storia, una moglie molto devota verso la carriera di Lillo che però lo lascia perché devono capire chi sono da soli e non in coppia, generando un effetto collaterale generale molto divertente e variegato. Io rappresento l'elemento drammatico in un certo senso, ma doveva essere un motore di verità onesto e sincero. Spero di esserci riuscita".
Interviene Camilla Filippi: "Io interpreto la sorella di Marzia e sono praticamente l'opposto del fratello di Lillo, Edoardo, un personaggio ansioso e leggero. Mi sono divertita, poi con Sara siamo entrambe del Nord e quindi abbiamo un umorismo simile. Siamo state circondate da grandi uomini nello show". Continuando sul matrimonio fittizio si aggiunge Lillo: "Dopo Luca Argentero ha avuto me come marito televisivo, è evidente che è abituata coi belli (ride). Avendo una moglie vera, Tiziana, che conosco da 28 anni, mi ha fatto strano, anche perché Sara è un attrice con tempi comici pazzeschi, è molto vera quando recita. Talmente vera che finite le riprese mi chiedevo se dovessi tornare a casa. Mi ha permesso di essere credibile, ha anche grandi doti d'improvvisazione". Gli risponde Sara Lazzaro: "Sono entrata in punta di piedi perché sono cresciuta con alcuni di questi incredibili attori. Con Lillo non si lavora a take ma a sketch, su cosa funziona in quella scena, cosa si trova, non deve essere sempre uguale, un aspetto molto importante da (ri)scoprire in questo modo molto arricchente. Sono molto grata a questo marito televisivo, gli uomini che fanno ridere sono quelli che vincono sempre. Credo in questa coppia". A quel punto Lillo scherza: "Stai dicendo che non sono granché ma che mi sposeresti, ho capito".
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Gli uomini di Lillo
Il cast è completato, oltre che da Cristiano Caccamo, da Pietro Sermonti e Paolo Calabresi che quindi non vedremo solamente tornare in Boris 4 nei prossimi mesi. Pietro Sermonti interpreta l'agente di Lillo, Sergio Locatelli, che dà biglietti da visita anche a una pianta o a una bicicletta, per inquadrare il personaggio. Quando gli è stato chiesto di partecipare alla serie, voleva prendersi un periodo di riposo dai set, "ma dato che la richiesta è arrivata da Lillo, con cui farei qualunque cosa, da giocare a ping pong ad andare in campeggio, non ho potuto dire di no e mi sono divertito tantissimo. Sono Lillo ha dei colori narrativi molto diversi e interessanti, una storia d'amore che mi ha molto emozionato. Me lo porterò sempre nel cuore, tra l'altro è un personaggio incredibilmente serio circondato da comici". Paolo Calabresi è Agenore, un uomo disperato che non ha un futuro ma nemmeno un passato, pare sia stato un grande comico in Cina dove faceva ridere raccontando gli usi degli italiani, ma un fattaccio lo ha riportato in Italia dove gestisce un bar in cui invita comici bravissimi - nei primi episodi ad esempio Valerio Lundini, Edoardo Ferrario e Emanuela Fanelli - che gli fanno schifo e quindi cerca di fargli fare brutta figura sul palco.
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A completare il quadro c'è Marco Mazzocca, amico di Petrolo nella realtà, è il migliore amico di Lillo anche sullo schermo, Sante, un bambino cresciuto rimasto bloccato al giocare insieme ai giochi di ruolo e simili. "Ammettilo che lo facciamo ancora oggi, ci siamo anche travestiti" scherza Lillo. "Io dipingo anche miniature, ora per esempio sto realizzando un vichingo elfo (ride) anche se ovviamente nello show è tutto amplificato". Interviene subito Marco Mazzocca: "Siamo dei grandissimi professionisti che hanno portato sullo schermo un pezzo delle loro vite". Dietro la macchina da presa di Sono Lillo c'è Eros Puglielli, che più che regista si è sentito come un musicista che si ritrova sul palco a suonare con la sua band preferita: "Mi sono sentito a casa, cercando di far germogliare le scene sul set e farle vivere. Un'esperienza in linea con la mia natura in fondo. E c'è assolutamente materiale per una seconda stagione!".