Non ha ancora dieci anni la Illumination Entertainment di Chris Meledandri eppure di successi al suo attivo ne ha già molti. A dirla tutta, il cammino dello studio è iniziato con il cosiddetto botto, conquistando pubblico e critica col brillante esordio di Cattivissimo me ed assicurandosi fin da subito un posto al tavolo delle grandi dell'animazione. Se c'è riuscita, però, non è solo per l'inventiva dello script di quel primo film, ma per il colpo di genio (e di fortuna) di aver indovinato dei personaggi capaci di restare nella mente e nel cuore degli spettatori: i Minions. Basta dare un'occhiata rapida agli incassi dei film della Illumination per rendersi conto di quanto il tornare a mettere al centro i buffi esseri gialli con Cattivissimo me 2 e lo spin off Minions sia stato il passo necessario per una consacrazione definitiva dopo i più deludenti Hop e Lorax - Il guardiano della foresta tra il 2011 e 2012.
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Due casi per ora isolati, perché l'ultimo lavoro dello studio, Pets - Vita da animali, ha confermato il successo dei precedenti titoli sostenuti dai piccoli esseri gialli, consolidando ulteriormente una posizione sempre più influente nel mondo dell'animazione occidentale. Se questo è stato possibile è perché in casa Illumination hanno capito quanto l'affezione del pubblico per i personaggi sia basilare nell'affermazione di questo tipo di progetti ed il cast animale di Pets è pensato con grande dedizione ed attenzione proprio a questo scopo, anche a scapito di una trama fin troppo lineare e basata su singole situazioni divertenti. Una lezione che lo studio di Meledandri sembra aver applicato anche al prossimo lungometraggio, Sing, che arriverà nelle sale americane per Natale, per una distribuzione italiana prevista ad inizio 2017 (il 4 Gennaio), pronto a camminare - o meglio danzare - sui corpi esanimi di quelli che avranno combattuto la battaglia degli incassi nel periodo delle festività.
Un mondo di animali
Come per Pets, gli animali restano protagonisti anche nel nuovo lavoro, di cui abbiamo potuto gustare venti minuti in occasione della Mostra del Cinema di Venezia il mese scorso, ma a differenza del film ora in sala, ci troviamo al cospetto di animali antropomorfi in tutto e per tutto, al pari della tradizione animata classica che ha visto in Zootropolis uno degli ultimi rappresentanti. Il protagonista è infatti un koala, l'ottimista Buster Moon, impresario teatrale non abilissimo costretto ad inventarsi qualcosa per salvare il proprio teatro dal fallimento. L'idea non tarda ad arrivare: una gara canora, sulla falsariga dei talent show così popolari nei tempi recenti, per stimolare la voglia di mettersi in evidenza dentro ogni essere um... ehm animale. Per un banale errore, una disattenzione della sua segretaria, non mette in palio i mille euro previsti, ma ben centomila, attirando l'attenzione di tutti ed una fila interminabile di individui pronti a mettersi alla prova per vincere il premio finale.
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Animali fantastici: ecco dove trovarli!
Dalla maialina Rosita, che ha abbandonato il sogno di diventare cantante per badare ai suoi 25 figli, alla piccola cavia Mike dalla voce da cantante consumato alla Sinatra, dal porcospino con attitudine punk Ash all'ovino Eddie e la giovane elefanta Meena, ogni esemplare del ricco cast animale di Sing è curato, dettagliato e ricco di personalità in grado di farlo emergere in un film che, a giudicare da quello che abbiamo visto, si presenta come corale quanto, se non più, il recente Pets. Come il successo ora in sala, anche Sing apre con panoramica dei suoi protagonisti, una vivace e briosa carrellata che salta da uno all'altro di essi mostrandoceli intenti ad iniziare la giornata, impegnati in un canto che rappresenta soltanto un sogno lontano prima della notizia del contest di Buster Moon. Se già colpiscono in questa prima apparizione, non bisogna aspettare molto per rivederli all'opera, nella frenetica sequenza dei provini a teatro che alternano, come spassose selezioni di un X-Factor animale, grandi prestazioni vocali ad esibizioni imbarazzanti.
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Professionisti allo sbaraglio
Se ciò è possibile è perché alla Illumination non si sono tirati indietro quando si è trattato di scritturare il cast vocale di Sing, che riunisce una serie di nomi che farebbero impallidire il più ricco blockbuster della stagione: Matthew McConaughey è infatti Buster Moon, mentre Reese Witherspoon dà voce a Rosita e Seth MacFarlane alla cavia Mike; come se non bastasse, troviamo Scarlett Johansson in versione porcospino punk, John C. Reilly, Taron Egerton, Nick Kroll, Nick Offerman e tanti altri, tutti impegnati a dar voce ai propri personaggi sia nel brillante parlato che nelle difficili prove canore. Oltre al folgorante inizio, abbiamo potuto apprezzare anche una scena posta in un punto più avanzato del film, ma è ovviamente poco per giudicare lo sviluppo narrativo di Sing, se sia più articolato di altri lavori dello studio di Meledandri o segua la stessa linea essenziale. L'inizio travolgente lascia ben sperare riguardo al ritmo della pellicola ed alla costruzione visiva ricca ed elaborata, ma per ora l'unica vera certezza sono personaggi che sapranno conquistare il pubblico più giovane con il loro look e le loro irresistibili performance.