Non sappiamo perché siamo qui. Non sappiamo chi ha costruito il Silo. Non sappiamo perché il mondo fuori dal Silo sia così com'è. Non sappiamo quando sarà di nuovo sicuro andare là fuori. Sappiamo solamente che quel giorno non è oggi.
È con queste parole che si apriva il primo episodio di Silo ed è con queste parole che si chiude la prima stagione di una delle serie (se non forse "la" serie) rivelazione dell'anno su Apple Tv+, una piattaforma che mai come in questi mesi ci ha dato una soddisfazione seriale dopo l'altra in quanto a contenuti originali. In attesa della seconda stagione, già ordinata, ci sembra il momento perfetto per fare il punto della situazione attraverso la nostra spiegazione del finale di Silo, disponibile dal 30 giugno sul servizio streaming.
Coscienza collettiva
Quella che si è rivelata essere la vera protagonista in una serie comunque corale, ovvero la Juliette Nichols di Rebecca Ferguson (davvero ottima in questo ruolo), prima Meccanico e poi Sceriffo del Silo al centro della storia, ha finalmente la propria resa dei conti. In questo futuro distopico nato dalla mente di Hugh Howey e messo in scena da Graham Yost, gli ultimi diecimila abitanti della Terra vivono nel Silo del titolo, un miglio sottoterra per proteggersi dal mondo esterno, tossico e mortale. Dopo tutto ciò che ha scoperto nel corso della stagione inaugurale, partendo dalla morte dell'amato George fino ad arrivare alla cospirazione ai piani più alti del Giudiziario capitanata da Bernard Holland (Tim Robbins) e Robert Sims (Common), la verità si riversa in questo finale di stagione sulle sue spalle e su quelle degli abitanti del Silo, che devono decidere a questo punto a chi e a cosa credere.
Dopo aver capito che George la amava davvero e dopo aver visto nell'hard drive ciò che già il precedente sceriffo e la moglie Allison avevano visto tempo addietro una volta usciti dal Silo - vale a dire un ambiente pieno di verde e di uccellini cinguettanti tutt'altro che infetto e velenoso -, Juliette decide di farlo sapere a tutti gli abitanti del Silo, perché è loro diritto. Riesce a mostrare poco di una vecchia "pulizia" (ovvero ciò che vanno a fare gli abitanti una volta lasciati andare a loro stessi al di fuori della costruzione e quindi della Legge che la regola) per poi essere presto catturata dal Giudiziario. A quel punto Bernard decide di fare un patto con lei: accetterà di uscire a pulire per poter vedere la morte di George su video e capire come si sia trattato di un tragico incidente e non di un omicidio. Lei entra nella sala macchine segreta nascosta nello sgabuzzino degli Inservienti e capisce che non ha mai avuto una chance contro di loro e vede il video incriminato grazie alle telecamere che sorvegliano ogni angolo del Silo, o quasi. George però guardava in camera come se volesse dirle qualcosa, come se sapesse che un giorno lei avrebbe visto quel video. Juliette, prima di essere arrestata, riesce a parlare con l'amica e mentore Martha Walker (Harriet Walker) che finalmente mette piede fuori dalla propria abitazione-laboratorio dopo 25 anni e, una volta in prigione prima di uscire per la pulizia, a fare due chiacchiere con la migliore amica e con il padre, con cui fa finalmente pace.
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La verità è là fuori
Nell'episodio finale (1x10) della prima stagione di Silo, intitolato Outside (All'esterno), scritto da Morten Tyldum e diretto da Fred Golan, molti nodi vengono al pettine: il vicesceriffo Paul Billings (Chinaza Uche) viene rimproverato da Sims per aver indagato a casa di Nichols e gli rivela indirettamente di avere la Sindrome, ovvero il tremore alle mani e gli altri sintomi della malattia forse dovuta all'essere vissuto per troppo tempo in un Silo. Billings però non rivela a Sims del libro trovato da Juliette ovvero la rivista con le immagini di com'era il mondo là fuori e forse lo è ancora adesso, lo brucia a casa di Nichols e se ne tiene una sola pagina per sé senza dirlo a nessuno. Holland, che distrugge il drive ma ne scopre all'interno un disco ancora intatto, rivela a Sims che potrà diventare la sua Ombra (e quindi suo secondo e possibile successore) perché ha dimostrato di volere il bene del Silo. Lukas, il tecnico curioso delle luci nel cielo alla mensa, viene condannato alle miniere alcune per dieci anni da parte di Holland, nonostante l'abbia aiutato a trovare Juliette, per spegnere evidentemente la sua curiosità sul nascere.
A questo punto tocca al nodo al pettine più grande di tutti: l'uscita e la pulizia di Juliette Nichols. La donna esce fuori, proprio come il precedente sceriffo e sua moglie, vede un ambiente bellissimo e più che vivibile all'esterno e decide di non pulire, segnando un importante precedente, con grande stupore di tutti dentro al Silo mentre guardano sullo schermo della sala comune. A quel punto però si accorge di un'altra cosa: la realtà poco oltre, vicino all'albero dove erano caduti i precedenti "pulitori", che però non vediamo nella realtà all'esterno, sembra rarefatta e creata digitalmente al computer.
Proseguendo oltre la radura, con altrettanto stupore di tutti e preoccupazione di Holland, che sembra sapere qualcosa più di Sims su quanto accada là fuori, la donna scopre di trovarsi di fatto in un mondo distopico e al collasso, pregno di desertificazione, aria nebbiosa e arbusti morti, e che il Silo è solo uno di tanti nello spazio circostanze, ognuno della propria radura abbandonata da tutti. L'aria però sembra respirabile, almeno con la tuta a tenuta stagna che indossa. A questo punto non si capisce quale sia la verità e chi e perché abbia modificato digitalmente l'esterno per far credere che si tratti di un mondo vivibile quando una persona esce. Dato che l'intento in teoria era far desistere chiunque pensasse di voler uscire dal Silo, che in fin dei conti veniva considerata come una punizione. La risposta a questa e altre domande la lasciamo alla seconda stagione.