Shining Vale, la recensione: crisi di mezza età in salsa horror

La nostra recensione di Shining Vale, la nuova horror comedy che omaggia i classici e parla della condizione femminile riportando in tv Courteney Cox, Greg Kinnear e Mira Sorvino dal 6 marzo su STARZPLAY.

"Fai ogni giorno almeno una cosa che ti fa paura" (Eleanor Roosevelt)

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Shining Vale: una foto della protagonista Courteney Cox

C'è un modus operandi negli ultimi tempi nella serialità, ovvero l'andare a prendere in giro e di conseguenza omaggiare (perché i due intenti vanno a braccetto, se sono sinceri e onesti) generi estremamente drammatici come il crime e l'horror. L'ultimo esempio di commistione fra comedy e horror lo spieghiamo nella nostra recensione di Shining Vale, la nuova dramedy che riporta in tv Courteney Cox, Greg Kinnear e Mira Sorvino dal 6 marzo su STARZPLAY.

Sto avendo una crisi ... di mezza età

Shining Vale - che fin dal titolo, ovvero il nome del paesino periferico dove si trasferisce la famiglia protagonista, strizza l'occhio al cult di Stanley Kubrick anche nella sequenza iniziale dell'automobile sulla strada nei boschi ripresa dall'alto e il dialogo in macchina - inizia con tutti gli stilemi riuniti di family drama e horror. Una famiglia si trasferisce nella periferia americana per la tranquillità e le buone scuole dopo che a Brooklyn la moglie Pat (Courteney Cox) aveva tradito il marito (Greg Kinnear) con l'affascinante tuttofare. Una volta impacchettate tutte le proprie cose, la coppia è pronta a lasciarsi il passato alle spalle, o almeno così sembra, dati gli scatti d'ira del marito quando ripensa a quanto accaduto, altrimenti pacato e tranquillo.

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Shining Vale: una scena della serie

Ma forse sarà il passato della casa dove sono andati ad abitare a non essere pronto a lasciarli vivere in pace. L'abitazione rispetta anch'essa tutti gli stilemi della casa infestata: giardino sul retro, più piani e quindi scale che scricchiolano, porte che sbattono per una folata di vento, attico polveroso e misterioso al posto della cantina, e così via. Il punto è che Pat è l'unica a vedere strane apparizioni e sentire strane voci nella casa, come una donna in abiti antichi (Mira Sorvino) e un'inquietante bambina.

La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, la recensione: il delitto è servito (col vino)

Sto avendo una crisi... di femminilità

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Shining Vale: Greg Kinnear e Courteney Cox in una foto della serie

Il "triangolo" Cox-Kinnear-Sorvino, strizzando l'occhio a classici come Rebecca, la prima moglie e altre declinazioni dell'horror tipico da casa infestata, vuole in realtà essere una disamina tra le righe e una metafora della condizione della donna in mezza età, delle crisi di cui spesso viene tacciata, come esaurimento nervoso e depressione, oppure come possessione, molto più frequenti che negli uomini. Come quella che sembra provare Pat perché sono anni che deve scrivere un secondo bestseller e non riesce nell'intento. Un claim iniziale infatti ci ricorda proprio la differenza di percezione tra uomini e donne per le malattie e condizioni mentali e ci sono momenti di terapia di coppia a intervallare quanto sta accadendo nella casa. Pat ha un passato d'alcolista (anche se è sobria da più di 15 anni) e una storia di psicosi in famiglia (la madre, che ha avuto i primi episodi proprio all'età che ha adesso lei). Tutti indizi per comunicarci che si sta immaginando tutto e la mente le sta giocando brutti scherzi?

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Shining Vale: uno scatto della protagonista della serie

L'aspetto materno della vicenda e l'atmosfera della casa ricordano un incrocio fra la filmografia horror di James Wan (soprattutto la saga di L'Evocazione - The Conjuring) e Hill House, ma tutto viene sviscerato in salsa comedy in modo quasi grottesco. Alla base la grande contraddizione americana del puritanesimo dei genitori e della libertà dei figli, evidente soprattutto nel rapporto tra Pat e i suoi due figli: il timido e un po' cicciottello Jake - il suo preferito, anche se non si dovrebbe mai dire come ammette la donna - e la spigliata Gaynor che la sfida continuamente. Creata da Jeff Astrof (Trial & Error, Ground Floor) e da Sharon Horgan (Divorce, Catastrophe), la serie punta tutto sul trio protagonista, accompagnato da volti vecchi e nuovi della serialità come Merrin Dungey (Big Little Lies, C'era una volta), Judith Light (Ugly Betty, Impeachment: American Crime Story) e Sherilyn Fenn (Twin Peaks) e Alysia Reiner (Orange is the New Black). Rispetto ad esempio a La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra ciò che potenzialmente può funzionare per tutti è che qui horror e commedia sono mescolati sapientemente e non è solo il grande ritorno in tv di Courteney Cox su cui puntano la narrazione e la macchina da presa, ma anche il marito e gli abitanti della casa... e soprattutto ciò che c'è tra le righe... o meglio tra le intercapedini dei muri.

Conclusioni

Chiudiamo la nostra recensione di Shining Vale confermando come la serie sia in parte commedia familiare in parte omaggio all'horror classico, ma in realtà entrambi i generi si rivelino solamente uno strumento per raccontare la crisi di mezza d’età di una donna e come si usino spesso due pesi e due misure nello psicoanalizzare quello che accade nella mente umana.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • L’equilibrato mix di horror e comedy con gli omaggi ai classici.
  • Courtney Cox e Greg Kinnear sono una coppia affiatata.
  • Il fil rouge della condizione femminile nella psicologia.

Cosa non va

  • Manca un po’ di mordente in generale (anche alla stessa Cox).
  • Gli spettatori meno avvezzi ai mix di genere potrebbero non apprezzare l’esperimento.