La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, la recensione: il delitto è servito (col vino)

La nostra recensione de La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, la nuova serie con Kristen Bell che si muove in un delicatissimo equilibrio fra dramma, commedia e thriller dal 28 gennaio su Netflix.

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La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra: una foto di scena

Fin da quando è stato mostrato il trailer, questa serie dal titolo lunghissimo e assurdo ha fatto parlare di sé, perché racchiude tantissime anime al proprio interno e ha un approccio tanto nuovo quanto di moda al genere crime che sta impazzando in tv. Oscar Wilde diceva "bene o male, l'importante è che se ne parli" e quindi eccoci a (s)parlarne nella nostra recensione de La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, dal 28 gennaio su Netflix.

When it rains, she pours

Già dallo slogan "Quanto piove, lei versa" si capisce l'identità peculiare e che si muove in un delicatissimo equilibrio fra drama e comedy ne La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra. Chi meglio di Kristen Bell poteva incarnare queste due anime coniugate a quella thriller, reduce dal suo ruolo più celebre di Veronica Mars, ma senza dimenticare quello mystery di The Good Place. Il titolo richiama anche il bestseller letterario diventato di recente film per Netflix con Amy Adams diretto da Joe Wright, La donna alla finestra.

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Proprio come la protagonista del film, Anna (Bell) è reduce da un grave trauma e con una fobia che la fa uscire poco di casa (in questo caso l'ombrofobia, ovvero la paura della pioggia, che le ricorda un doloroso evento del passato). Quindi passa le proprie giornate a bere vino mischiandolo con le pillole che le ha prescritto il suo terapeuta, che sente solamente al telefono e che le aveva raccomandato di non farlo ovviamente, e a guardare fuori dalla finestra la vita dei vicini, dato che la sua ha subìto una profonda battuta d'arresto. Fino a quando un nuovo evento traumatico di cui si ritrova (unica) testimone alla finestra la porterà a voler scoprire una verità (secondo lei) nascosta. Non c'è solo il voujerismo hitchcockiano in questa serie che sta stretta in qualsiasi genere la si inserisca, e di cui si capiranno davvero gli intenti - comedy, drama o thriller che siano - solo alla fine degli otto episodi che la compongono.

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50 sfumature di serialità

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La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra: una scena con Kristen Bell

Ci sono (più di) 50 sfumature di serialità in questa storia che passa velocemente da un tono all'altro, da un (sotto)genere all'altro, ma si consuma anche molto velocemente grazie al ritmo frenetico e alla breve durata degli episodi (mezz'ora, alcuni addirittura venti minuti). Si passa da momenti (tragi)comici a momenti estremamente sentiti e drammatici, complice la colonna sonora che li enfatizza, così come le sequenze maggiormente thriller durante le quali si teme davvero per la sorte della protagonista. Personaggi sopra le righe popolano il quartiere in cui abita Anna, dalla vicina impicciona, al tuttofare che non sembra aggiustare mai nulla, fino al dirimpettaio appena trasferito con figlia al seguito, vedovo e con un misterioso passato alle spalle. Per tutta la durata della visione si è pervasi da un senso di spaesamento, ma se si riesce a intercettare quel particolare mix di dramma e commedia si riderà, ci si emozionerà e ci si appassionerà alle vicende di Anna, che mette in dubbio le proprie convinzioni proprio come la Anna del film, e nessuno le crede a causa della sua particolare "condizione", fino all'esplosivo finale, che forse strizza troppo l'occhio ad una possibile seconda stagione.

Meta-thriller

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La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra: Kristen Bell in una foto di scena

Fin dalla sceneggiatura attraverso i dialoghi dei protagonisti e dal comparto visivo di regia attenta ai dettagli e fotografia scura, che mescola le scene oniriche delle allucinazioni della protagonista alle sue fantasie più recondite, si celebrano e prendono in giro allo stesso tempo gli stilemi del genere mystery e thriller, colorandolo di venature più comiche soprattutto nelle pause, negli sguardi profondi, nei silenzi imbarazzanti, nei botta e risposta che sottintendono grande disagio. Lo show prende in prestito anche le caratteristiche del giallo da camera grazie all'ambientazione soprattutto casalinga della storia e anche qui elogia e mette alla berlina le peculiarità della location enorme, dove sembra ci siano sempre nuove stanze da esplorare pronte a svelare il mistero. Bell però - ma anche il resto del cast - è bravissima a passare da un registro all'altro, non può che farci tifare per la sua Anna anche quando sbaglia e, al netto di qualche trovata eccessivamente surreale della trama (come ad esempio la storyline che coinvolge la figlia) non possiamo non lodare il coraggio di questa serie, soprattutto in un panorama legato alle mystery comedy sempre più ricco e che tende sì a mescolare i generi, ma mai a questo (multi)livello.

Conclusioni

Chiudiamo la nostra recensione di La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra dicendo che guardare la serie è come camminare sul filo del rasoio della serialità. Un filo sottilissimo, che va intercettato e metabolizzato per poterne apprezzare appieno le sfumature e l’arricchimento contenutistico e visivo. Kristen Bell è il merito principale di farci innamorare della sua Anna e farci parteggiare per lei e per le sue scoperte da detective dilettante, pronta a sorprenderci fino all’ultima inquadratura.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
2.7/5

Perché ci piace

  • Kristen Bell è sempre magnifica, tanto nei momenti comedy quanto in quelli drammatici e thriller.
  • Scrittura e comparto tecnico che celebrano e prendono in giro gli stilemi del thriller e del giallo da camera.

Cosa non va

  • Alcune trovate nella trama risultano troppo surreali anche per una comedy che prende in giro i thriller.
  • Il finale, forse troppo spinto verso una seconda stagione.