Scott Pilgrim - La Serie, la recensione: un nuovo anime per una storia vecchia come un videogioco

La recensione di Scott Pilgrim: La Serie, in streaming su Netflix, ovvero l'adattamento anime dei fumetti del 2004 di Bryan Lee O'Malley e del film omonimo del 2010 di Edgar Wright, che trova nuova vita e nuova linfa in questo linguaggio.

Scott Pilgrim - La Serie, la recensione: un nuovo anime per una storia vecchia come un videogioco

Sembra proprio che Netflix, oltre che nelle docu-serie, nei true crime e nei procedurali di stampo generalista, abbia trovato un'altra strada di successo per la propria linea editoriale che sta inevitabilmente cambiando: l'animazione. Non solo quella occidentale ma anche e soprattutto gli adattamenti anime di film e serie, insomma di franchise di successo. Un ottimo rappresentante della lista lo possiamo ritrovare nella recensione di Scott Pilgrim: La Serie, disponibile in piattaforma, ultima forma (e formula) vincente per raccontare la storia del personaggio titolare e di Ramona Flowers, nati sulla carta e già adattati più di un decennio fa nell'audiovisivo. Ma andiamo con ordine.

Scott Pilgrim vs. chi?

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Scott Pilgrim: La serie - una scena

Scott Pilgrim: La Serie gioca in casa nel senso che il team giapponese che è stato coinvolto nella realizzazione artistica ha avuto come supervisore lo stesso creatore del graphic novel originario, edito in Italia da Rizzoli Lizard, ovvero Bryan Lee O'Malley. Quel fumetto di culto era diventato un film altrettanto di culto ad opera di Edgar Wright nel 2010, con un cast altrettanto di culto ad interpretare personaggi di culto: Michael Cera, Mary Elizabeth Winstead, Kieran Culkin prima di Succession, Chris Evans e Brie Larson prima di entrare a far parte dell'MCU, Anna Kendrick, Alison Pill, l'ex Superman Brandon Routh e Jason Schwartzman. Non sono parole che utilizziamo alla leggera perché si tratta davvero di un'opera cult più che generazionale che ora è pronta a (ri)vivere sul servizio streaming per eccellenza. O'Malley poteva proporre grossomodo la stessa storia originale che aveva caratterizzato il materiale cartaceo e audiovisivo precedente e ne saremmo comunque stati felicissimi, potendo ammirare la versione animata dei nostri beniamini doppiati per l'occasione dallo stesso cast vocale originario (elemento per il quale il progetto già partiva con molti punti a proprio favore). Ma l'autore canadese non si è accontentato e ha voluto osare, regalandoci una delle migliori serie animate degli ultimi anni.

Nuova storia, vecchi ex nella trama di Scott Pilgrim: La serie

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Scott Pilgrim: La serie - una scena

Ufficialmente sembrava che la trama di Scott Pilgrim: La Serie fosse la stessa del fumetto e del film: il giovane Scott Pilgrim, bassista nella band dei Sex Bom-omb a Toronto, Canada si innamora dell'affascinante ribelle Ramona Flowers, che si tinge sempre i capelli di colore diverso, e sarà costretto a combattere contro i suoi Sette Malvagi Ex per conquistare il cuore della ragazza, come in un videogioco a livelli con tanto di big boss finale. È bene ricordarlo: nonostante la premessa, si trattava anche di una storia di auto-consapevolezza, dato che Ramona doveva prima di tutto scegliere e amare se stessa per poter stare con qualcun altro in generale e con Scott nello specifico.

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Scott Pilgrim: La serie - una scena

Detto ciò, la serie stravolge completamente tutto quello che pensavamo di sapere su questo universo narrativo e gioca con noi spettatori a metà strada tra il ricattatorio e il benevolente: ci dà sia il bastone che la carota, dato che fin dal primo episodio fa accadere eventi che non avevamo previsto ma allo stesso tempo strizza l'occhio a quello che noi già sappiamo sul racconto. La storia si aggiorna pur rimanendo indefinita nel tempo - tanto che viene citato il Netflix degli albori quando era ancora un videonoleggio con consegna a domicilio. Allo stesso tempo approfondisce molto di più i vari personaggi non solo per il maggior minutaggio a disposizione - otto episodi da mezz'ora ciascuno - ma soprattutto per aver saputo sfruttare il cast vocale tornato in pompa magna (anche in italiano, scelta estremamente apprezzabile) con delle nuove guest star assolutamente azzeccate - su tutte, come non citare un certo Edgar Wrong? Sì avete letto bene e speriamo abbiate colto il gioco di parole.

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Citazioni a go go

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Scott Pilgrim: La serie - una scena

Ogni episodio della serie è quindi un livello del videogioco, che non è solamente una versione remastered di quanto già giocato in precedenza, ma proprio un nuovo capitolo riscritto che va ad arricchire enormemente un universo narrativo già così ben oliato grazie ad una caratterizzazione dei personaggi assolutamente meravigliosa - e che qui come dicevamo può giocare ancora di più con gli anti-stereotipi associati ai protagonisti - immergendoli in una narrazione piena zeppa di citazioni, riferimenti e omaggi alla cultura pop, nerd e geek (poteva mancare, ad esempio, Ritorno al Futuro?). In questa serie tutto si moltiplica al quadrato (se non di più) con in aggiunta una trasposizione minimalista e suggestiva dello stile giapponese, come se stessimo scorrendo delle vignette. Non solo: ci sono moltissimi effetti fumettistici (proprio come accadeva nella pellicola di Wright) e onomatopee, che questa volta omaggiano il linguaggio degli anime prendendolo anche bonariamente in giro (un esempio su tutti, le gocce di sudore dietro la testa per esprimere l'imbarazzo). La narrazione si prende quindi gioco di qualsiasi tipo di aspettativa il pubblico potesse avere prima della visione oppure nel corso delle puntate, e non avremmo potuto chiedere davvero di più.

Conclusioni

Concludiamo la recensione di Scott Pilgrim: La Serie ribadendo come sia la testimonianza che un nuovo adattamento su qualcosa di già letto e già visto si possa tranquillamente fare, se nel crearlo si mette la stessa passione folle e smodata che ha reso possibili i precedenti prodotti. Dopo il fumetto, dopo il film, è la serie anime ad omaggiare e citare continuamente il linguaggio di appartenenza, proponendo un romanzo di formazione che coinvolge e approfondisce tutti i personaggi, e regalando delle sequenze e delle battute che sono già nuovi cult e nuovi tormentoni.

Movieplayer.it
5.0/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • Il ritorno del cast principale per intero insieme a nuove succose guest star.
  • Le citazioni della cultura pop e dello stile visivo degli anime.
  • Il doppiaggio, tanto quello originale quanto quello italiano.
  • Lo stravolgimento della storia da parte di Bryan Lee O'Malley...

Cosa non va

  • ...che potrebbe infastidire qualcuno.
  • Non non troviamo difetti, se li trovate siete dei malvagi ex anche voi!