Nuove coppie, soliti vecchi problemi: a quasi cinquant'anni da Scene di un matrimonio di Ingmar Bergman (miniserie svedese uscita nel 1973), Hagai Levi ha realizzato il remake in lingua inglese. Presentata in anteprima fuori concorso alla 78esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, l'opera in cinque episodi ha debuttato il 20 settembre su Sky Atlantic e NOW, con un nuovo episodio ogni lunedì.
Per interpretare la coppia sull'orlo di una crisi di nervi, chiamata a ricoprire i ruoli che furono di Erland Josephson e Liv Ullmann, il regista ha scelto un duo strepitoso: Jessica Chastain e Oscar Isaac. Non soltanto due dei migliori attori della loro generazione, ma due interpreti che si conoscono fin dai tempi della scuola d'arte drammatica e hanno raggiunto, negli anni, una chimica incredibile.
Li avevamo già visti insieme sullo schermo in 1981: Indagine a New York (2014) ma in Scene da un matrimonio si sono superati: ogni sguardo, ogni respiro sembra vero e vissuto. Ed estremamente doloroso. Abbiamo incontrato i due attori e il regista a Venezia.
Video intervista a Jessica Chastain e Oscar Isaac
Scene da un matrimonio, la recensione: una miniserie di rara intensità che raggiunge l'originale
Scene da un matrimonio: Jessica Chastain e Oscar Isaac, una coppia perfetta
Voi due vi conoscete da secoli ormai: dopo questa serie vi conoscete come nessun altro al mondo? E ne avete abbastanza l'uno dell'altra?
Oscar Isaac: No: lei stava proprio dicendo che dopo dovremo fare Chi ha paura di Virginia Woolf?
Jessica Chastain: Stiamo progettando di fare delle letture: serate molto nerd di letture ad alta voce.
Oscar Isaac: Dopo questa serie ci conosciamo ancora più a fondo: nel bene e nel male.
Com'è stato stare tra loro due? Hai scoperto qualcosa su di te guardando loro?
Hagai Levi: Forse che non potrei mai essere un attore. Quello che hanno fatto, il modo in cui si sono immersi in questi personaggi: è qualcosa che non avrei mai il coraggio di fare. A ognuno il suo lavoro.
Scene da un matrimonio: l'importanza di vedere gli altri
Il tuo personaggio dice che lei lo ha salvato perché lo ha visto per la prima volta. Quanto è importante vedere le persone? E come si fa a tornare a vederle quando non ci riusciamo più?
Jessica Chastain: Hagai ha scritto un bellissimo dialogo: ci siamo salvati a vicenda dal nostro passato. Penso sia incredibilmente importante essere visto e conosciuto da un'altra persona. Ma non so se è possibile in realtà. Richiede un'apertura totale: che è possibile per un breve periodo di tempo. Averla di continuo per tutta la vita è davvero difficile.
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Oscar Isaac: Cambiamo ed evolviamo costantemente: il più delle volte non capisci nemmeno te stesso. È pericoloso mettere tutta questa pressione su qualcun altro: non possiamo farci legittimare da un altro. Può diventare un rapporto di codipendenza: il mio personaggio è molto dipendente. La sua identità è legata a cosa significa essere questo marito e questo padre. E da questa vita che dipende da elementi esterni e non da una comprensione profonda di se stesso.
Vedere le cose e le persone è il tuo lavoro: che ne pensi?
Hagai Levi: A volte il mio lavoro principale è dare ai miei attori uno spazio e un ambiente sicuri per fare ciò che sanno fare meglio di me. Quando fai bene i provini, scegli gli attori giusti, fai le prove e loro sanno cosa fare, il mio lavoro è praticamente fatto. Devo semplicemente assicurarmi che abbiano le migliori condizioni per lavorare. Questo. Perché il più delle volte sanno meglio di me cosa devono fare.
Scene da un matrimonio e la paura di essere felici
In questo film ci sono nuovi telefoni ma gli stessi vecchi problemi. Il primo film è degli anni '70 ma i problemi sono gli stessi. Pensate che la maggior parte delle persone abbia paura di essere felice? Perché ci feriamo così tanto, secondo voi?
Jessica Chastain: Non so se le persone abbiano paura di essere felici. Trovo che le persone abbiano paura di essere aperte e vulnerabili. Essere felici significa farsi conoscere davvero da qualcun altro.
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Hagai Levi: La ricerca della felicità, soprattutto nella cultura americana, in cui devi essere felice e cercare la felicità per tutta la vita, porta le persone a soffrire perché non sono felici. Spesso le persone sono depresse soltanto perché non sono abbastanza felici.
Oscar Isaac: E poi che significa essere felici? Ogni multinazionale e movimento ti dice cos'è la felicità. E di quest'altra. Hai bisogno di una nuova macchina, nuovi vestiti, un nuovo compagno. Tutte queste cose esterne ti renderanno felici. Penso derivi, in parte, dal fatto che abbiamo perso un sano rapporto con la noia. Non l'abbiamo più: oggi essere annoiati è una sentenza di morte. Ma annoiarsi un po' ogni tanto non è così male. Per migliaia di anni le persone ci hanno fatto i conti e ora non dobbiamo perché siamo pieni di cose che ci distraggono.
A proposito di gentilezza: il tuo personaggio sembra così gentile all'inizio, ma sta nascondendo molti sentimenti terribili. Pensi che essere troppo gentili sia quasi una cosa sinistra? Dobbiamo avere paura delle persone gentili?
Jessica Chastain: Non penso si debba avere paura di una persona gentile. Nel primo episodio lei non si comporta come è veramente. Si contiene per far sentire lui il re della casa, dello spazio. Penso che ogni volta che cerchi di sopprimere e silenziare chi sei, di svilirti per un'altra persona, ti si ritorce sempre contro. Non puoi eliminare chi sei. Sarà sempre lì. Puoi farlo uscire e lavorarci, guarirlo, ma non puoi fingere. Ti busserà alla porta.