Scene da un matrimonio, la recensione: una miniserie di rara intensità che raggiunge l’originale

La recensione di Scene da un matrimonio, la miniserie HBO in cinque episodi, remake del capolavoro di Ingmar Bergman, con protagonisti Jessica Chastain e Oscar Isaac. Dal 20 settembre su Sky e NOW.

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Scene da un matrimonio: Jessica Chastain e Oscar Isaac in un momento inbtimo

"It's not TV, it's HBO". La nostra recensione di Scene da un matrimonio non può che iniziare dal celebre motto con cui il canale cable premium si presentava molti anni fa. Ci si rende presto conto di come questa miniserie di cinque episodi, remake dell'omonima opera di Ingmar Bergman del 1973, abbia trovato una dimensione adatta al Festival di Venezia 2021, dove è stata presentata in anteprima nel fuori concorso prima di arrivare su Sky e NOW dal 20 settembre. Cinque episodi della durata di un'ora l'uno, recitati da una coppia di protagonisti veramente eccezionale e fuori misura quali Jessica Chastain e Oscar Isaac, che travalicano i confini dello schermo domestico e, attraverso una messa in scena davvero di pregio e una qualità di scrittura sopraffina, si fanno grande schermo. Nonostante l'impianto teatrale e seguendo la miniserie originale (poi diventata anche film, ma sacrificando molte sequenze importanti), Scene da un matrimonio è un vero e proprio miracolo che riesce a gestire la pesante eredità di Bergman, aggiornando la vicenda ai giorni nostri.

Storia di una coppia

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Scene da un matrimonio: Oscar Isaac nella serie

Scene da un matrimonio è, prima di tutto, la storia di un amore. Quello che provano Mira e Jonathan, coppia sposata e genitori di una bambina di nome Ava. Il loro sembra un matrimonio felice e perfetto, in cui si fanno forza l'uno con l'altra rappresentando un'unione affettiva fortissima. Il tutto nonostante, nel corso di un'intervista che apre il primo episodio, si abbia una strana sensazione di disagio: Jonathan parla continuamente sopra alla moglie che appare distratta e sovrappensiero. Durante una cena con una coppia di amici, meno unita di loro e spaesati dalla scelta di vivere in una relazione aperta, la solidità matrimoniale inizia a cedere. La successiva confessione di Mira di avere una relazione extraconiugale e di sentire il desiderio di cambiare casa è l'inizio di un processo doloroso che proseguirà nel corso degli anni e degli episodi. Attraverso lunghe situazioni (le "scene" del titolo) che ne definiscono un periodo preciso e racchiudono un tassello della storia, Jonathan e Mira proveranno, attraverso il dialogo, amorevole, rabbioso, a tratti insostenibile, ma sempre sincero, a venire a capo della situazione.

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Ritratto di famiglia con tempesta

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Scene da un matrimonio: una scena tratta dalla serie

Per niente interessato a cercare un colpevole o a indagare sui motivi che hanno spinto la coppia a separarsi, Scene da un matrimonio predilige un ritratto schietto e senza filtri della natura umana. Il contrasto e il conflitto che ne consegue diventano rappresentazione dell'indecifrabilità e irrequietezza della vita stessa e dei sentimenti che la animano. Evitando ogni presa di posizione (nonostante spesso si abbia la sensazione che la scrittura abbia un occhio di riguardo verso il personaggio maschile), la miniserie intende mettere in scena la complessità delle emozioni e dei sentimenti, cercando un legame quanto più realistico e lontano dalle convenzioni narrative che spesso vengono rispettate in opere di questo tipo. In cinque episodi si ha la sensazione di una vera e propria lotta non solo tra marito e moglie, ma anche all'interno di ognuno di loro, vittime dei loro stessi comportamenti. Il risultato è un'opera talmente ricca di umanità, quella vera e non quella che viene ricreata attraverso la finzione, che lascia sconcertati. Non interessa al regista e sceneggiatore Hagai Levi raccontare tutto. Bastano alcuni momenti, capaci di riassumere perfettamente il punto della situazione e creare un'empatia tra personaggi e pubblico come raramente accade.

Il colore dell'affetto

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Scene da un matrimonio: Jessica Chastain e Oscar Isaac in una scena

In questo contrasto tra uomo e donna, marito e moglie, amore e odio, lo spettatore è costretto a vivere una continua altalena emotiva. Incapace di prendere una posizione certa e definitiva, Scene da un matrimonio è più interessato a mettere in scena non un assolo, ma un duetto di voci, entrambe con le proprie ragioni e il proprio punto di vista. Non sorprende, di conseguenza, la scelta fotografica di Andrij Parekh, basata in larga parte su tonalità ocra e seppiate. Quasi come a voler creare un ambiente domestico intimo e caldo, data la natura tematica dell'opera, ma allo stesso tempo mantenendo un distacco respingente, quasi freddo, a cui si sposa il look digitale in forte contrasto con quello della miniserie originale girata in 16mm. I cinque episodi, ambientati quasi completamente nello stesso set (la casa di Jonathan e Mira), attraverso gli anni, sono illuminati da una luce dorata che porta con sé un senso di calore domestico che corrisponde anche al fuoco del conflitto tra i due protagonisti. Unica eccezione nell'ultimo episodio, più virato su tonalità blu e notturne, quasi a sottolineare la fine di un turbinio emotivo incandescente in preparazione della conclusione. Una scelta cromatica che evidenzia la dimensione teatrale del progetto, ma ne eleva anche la caratura cinematografica. Il racconto passa anche e soprattutto attraverso l'immagine, così da creare un matrimonio (e scusate il gioco di parole) tra la realtà del palcoscenico e la finzione del set. Interessante la scelta di aprire gli episodi con brevi segmenti presi dal set della miniserie, riprese dal dietro le quinte che hanno funzione di sigla, in cui nel giro di un colpo di ciak Oscar Isaac e Jessica Chastain si trasformano in diretta in Jonathan e Mira.

La forza del "Non lo so"

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Scene da un matrimonio: Jessica Chastain nella serie

Stiamo parlando di una miniserie che ha del miracoloso, soprattutto dal punto di vista della scrittura. Basata interamente sui dialoghi e sulle lunghe riprese all'interno di una stanza, Scene da un matrimonio porta sullo schermo le indecisioni, i tormenti, le contraddizioni. Anche l'ignoto, l'incapacità di riuscire a definire a parole ciò che si prova, l'impossibilità di prendere una strada dritta e coerente. Abituati a personaggi che devono mantenere un loro carattere, appare sorprendente come la miniserie HBO rifugga dalle certezze, rendendo di fatto i due protagonisti esseri umani tali e quali a noi, così imperfetti da spogliarsi delle maschere di finzione e risultare vivi. Si fa fatica a descrivere le performance di Jessica Chastain e Oscar Isaac, due fuoriclasse assoluti, davvero straordinari nell'indossare i panni di una coppia che ha bisogno delle parole per trovare soluzione alla loro situazione. I due attori si mettono a nudo (spesso per davvero) lasciando che ogni piccolo gesto, ogni cambiamento di sguardo, e anche rilassando o irrigidendo il corpo, aggiunga un elemento al racconto. Il risultato è un'opera che usa la forza del "Non lo so", una battuta pronunciata spesso: siamo convinti che l'arte, svolgendosi, debba in qualche modo indicare una via oppure una chiave di lettura del mondo. Scene da un matrimonio va nella direzione opposta: rende normale l'assenza di una strada precisa, emozionando e facendoci riscoprire il piacere (e il dolore) della complessità umana.

Riscoprire l'intensità

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Scene da un matrimonio: Jessica Chastain, Oscar Isaac in una scena della serie

La miniserie originale del 1973 è una delle opere più riuscite di Ingmar Bergman. Quella del 2021 ripercorre la struttura narrativa dell'originale rispecchiandone divisione e titoli di ogni capitolo (con l'eccezione dell'originale secondo episodio, qui mancante, che era quello che meno si concentrava sulla coppia), ma aggiornandone le tematiche ai giorni nostri. Il risultato è un'opera di uguale intensità che riesce a porsi al livello del maestro svedese. Hagai Levi non cerca di replicare le inquadrature bergmaniane più celebri, ma cerca di mantenere un proprio stile, molto misurato. Con una forte attenzione verso il flusso emotivo (che, va detto, trova il suo apice nel quarto episodio senza riuscire a raggiungere la stessa intensità nel finale), il lavoro sul montaggio di Yael Hersonski ricrea una dimensione hic et nunc, lasciando davvero visibile solo qualche stacco di inquadratura. Il risultato è un'opera d'arte televisiva che funziona anche sul grande schermo, un capolavoro di rara intensità emotiva che non lascia indifferenti.

Conclusioni

A conclusione della nostra recensione di Scene da un matrimonio non possiamo che rimanere estasiati dalla qualità della miniserie targata HBO. Remake della miniserie di Ingmar Bergman, di cui replica la divisione in capitoli e il cuore del progetto, i cinque episodi diretti da Hagai Levi sanno rappresentare una storia d’amore e un conflitto con una rara intensità. Le performance straordinarie e oltre misura di Oscar Isaac e Jessica Chastain danno vita sullo schermo a persone più che personaggi, a cui è impossibile rimanere indifferenti. Non si trova una nota fuori posto in questa sinfonia umana, salvo un piccolo calo emotivo nel quinto episodio dopo un apice raggiunto in quello precedente.

Movieplayer.it
5.0/5
Voto medio
4.8/5

Perché ci piace

  • La scrittura sopraffina mette in mostra tutta la natura umana di una storia d’amore.
  • Le performance più uniche che rare di Oscar Isaac e Jessica Chastain.
  • Una regia che sa valorizzare la dimensione intima del progetto attraverso una semplicità spiazzante.
  • Impossibile rimanere freddi e distaccati dalle vicende: la storia di Jonathan e Mira parla a ognuno di noi con un’intensità rara.

Cosa non va

  • Dopo un quarto episodio oltre misura, il quinto episodio potrebbe non risultare così forte.