Sam Worthington: da Avatar a Scontro tra Titani

Grazie alla Warner Bros abbiamo incontrato a Londra il fascinoso Sam Worthington, la star australiana di Avatar che nei panni di Perseo torna nuovamente sul grande schermo in una nuova avventura in 3D, lo Scontro tra Titani che rimoderna l'indimenticato classico del 1981.

La visita agli Shepperton Studios, set londinese di Scontro tra Titani 3D, è stata fantastica. Un'intera giornata che entrerà a far parte di quelle indimenticabili per la sottoscritta, di quelle esperienze che se ami il cinema ti rimangono impresse per sempre nella memoria. Tra bellissimi purosangue neri lucidissimi, imponenti impalcature, bracci altissimi per tenere le telecamere per le riprese dall'alto, sabbia rossa tra le vie della cittadina, fiaccole accese, bancarelle colorate di stoffe, anfore, metalli e pietre preziose, e tanti, tantissimi tecnici e attori in costume, il gruppetto di giornalisti tra cui anche noi di Movieplayer.it ha passeggiato e curiosato in ogni angolo. Non prima però di aver intervistato per una ventina di minuti lui, Sam Worthington, l'action-man del momento, il celebrato attore australiano protagonista di Avatar qui di nuovo al centro di una meravigliosa avventura in 3D nei panni del valoroso Perseo, mezzo uomo e mezzo dio, figlio mortale di Zeus (Liam Neeson) che affronterà abominevoli creature mitologiche e demoni irascibili pur di salvare la sua famiglia dallo spregevole Ade (Ralph Fiennes) vendicativo dio degli Inferi. Senza avere nulla da perdere, Perseo sfiderà il suo stesso destino offrendosi volontario per guidare una pericolosa missione per sconfiggere Ade prima che rubi il potere dalle mani del Re degli dei Zeus e trasformi la Terra in un inferno senza fine. Diretto dal francese Louis Leterrier (L'incredibile Hulk) Scontro tra Titani 3D è il remake del classico del 1981 che nel ruolo di Perseo vedeva impegnato un giovanissimo Harry Hamlin (ora star della tv americana) con un'acconciatura e con una mise sofisticata e aggraziata che non ha assolutamente niente a che vedere con quella usata da Worthington. Il colosso australiano si è infatti presentato all'incontro con i giornalisti con indosso la 'nuova' tenuta di Perseo, tutto fuorchè una toga candida e una capigliatura composta. Sporco di terra ovunque come un fosse stato veramente in battaglia, capelli cortissimi, con addosso un kilt verde militare, una sorta di busto metallico e rozzissimi stivaloni da vichingo ai piedi. Con una voce imponente quanto il suo fisico e con un fare alquanto burbero il bel Sam ci ha spiazzati chiedendoci gentilmente com'era andata la nostra giornata sul set e se ci eravamo divertiti mettendoci a conoscenza del fatto che, al contrario di quanto poteva sembrare, la sua era stata una giornata abbastanza tranquilla.

Il tuo exploit a Hollywood nell'ultimo anno è stato stupefacente, da Terminator Salvation a Scontro tra Titani passando per l'avventura fantastica di Avatar. Sei diventato quasi un fenomeno...
Sam Worthington: Sì, davvero incredibile, chi ci avrebbe mai creduto qualche tempo fa, sono sorpreso anche io di questa cosa credetemi.

Questo Scontro di Titani arriva infatti dopo le riprese degli altri due, un'altra grandissima produzione da kolossal che rivisita un classico degli anni '80. Tu l'hai visto? Ti era piaciuto?

Sam Worthington: Sì, ma ovviamente ho ripreso familiarità con quel film rivedendolo prima di iniziare le riprese. Credo di essere arrivato a metà e poi di averlo interrotto, l'ho trovato noiosetto, un po' troppo leggero e insulso, a tratti un po' pacchiano per essere del tutto sincero. E' stato proprio per questo che a suo tempo decisi di proporre a Louis un rifacimento. Qualcuno ha avuto anche il coraggio di dire che fosse uno dei suoi film preferiti ma credo che fosse una stupidaggine, forse quando sei ragazzino puoi dire una cosa del genere ma non si può mettere a confronto un film così con un capolavoro come Casablanca per esempio, per quest'ultimo non avrebbe alcun senso fare un remake.

Cosa non ti piaceva nel Perseo originale?
Sam Worthington: Ho considerato semplicemente il fatto che oggi con gli effetti speciali si può aumentare esponenzialmente il potere e la carica adrenalinica di un film d'azione realizzato a quei tempi, molto di più di quel che fece Harryhausen con la stop motion per il film originale. Ho anche pensato al fatto che la figura di Perseo fosse un po' pesante e datata rispetto a quello che voleva raccontare il film: lui voleva essere un dio e riuscire a prevedere anche il futuro e quello che gli sarebbe accaduto, a me non piaceva il messaggio che trasmetteva e volevo che il nuovo Perseo fosse più valoroso e che credesse nelle sue azioni da umano non da dio. Volevo che fosse un uomo che non avesse bisogno dei suoi poteri per decidere cosa fare, che credesse in sè stesso come uomo e che prendesse in mano il suo fato senza pensare troppo al resto. Questo è il messaggio che volevo arrivasse ai ragazzi e anche a mio nipote di nove anni. Volevamo approfondire le storie dei personaggi e fare quel che il film originale non fa, ecco il perchè di questo remake.

In che momento preciso hai capito che la tua carriera stava subendo una svolta?
Sam Worthington: Quando James Cameron mi ha telefonato per chiedermi di incontrarmi, in quel momento è cambiato qualcosa, come anche quando abbiamo deciso di iniziare a lavorare insieme per Avatar.

Cos'ha significato per te Avatar?
Sam Worthington: Un'esperienza completamente differente da questa. Credo di aver aperto e mostrato al mondo con Avatar le grandi potenzialità del 3D e fino a che punto può spingersi la CG. Avatar ha aperto gli orizzonti del cinema, ha segnato l'inizio di una nuova era. E' stupendo pensare al modo in cui la gente è eccitata all'idea di vederlo in sala. Credo che i risultati di Avatar saranno tutti da attribuire a James Cameron, aprirà porte che saranno accessibili a tutti i filmaker. Ricordo che un giorno mi disse questa frase: "c'è un grande potenziale nel 3D, e io ci voglio mettere le mani a tutti i costi".

Lavorare con Cameron significa usare effetti speciali spesso e volentieri nell'azione, con Louis Leterrier sta andando ugualmente bene la lavorazione?

Sam Worthington: Certo, basta guardare i suoi film precedenti e ve ne rendete conto. E' uno che sa quello che fa, sia quando ti trovi di fronte al green screen e devi cercare di rendere il tutto il più realistico possibile, sia quando lavori normalmente. Con lui non hai mai l'impressione di recitare davanti al niente e questo richiede molta maestria e molta sensibilità. Mi piace moltissimo che Louis non abbia paura di muovere la camera e di ruotarla a 360 gradi, voglio dire che abbiamo di solito tre macchine da presa che riprendono la scena e lui sa perfettamente come immergerle all'interno dell'azione. Quando è arrivato alla guida di questo film ha scelto personalmente i protagonisti tra cui me, Mads Mikkelsen, Liam Neeson, Ralph Fiennes. Da noi ha accettato suggerimenti per renderla un po' più tesa e d'impatto, senza battere ciglio c'ha messo di nuovo le mani e l'ha modificata, e questo fa di lui un grande regista. E' un professionista disposto a collaborare non è un dittatore come tanti altri.

Gli hai suggerito come volevi che fosse il tuo Perseo?
Sam Worthington: Sempre, continuamente. Penso di avergli rotto le scatole perfino troppo spesso ma credo sia compito di ogni attore e di ogni regista cercare di entrare dentro al film il più possibile, entrare in contatto col suo personaggio e dargli vita, respirarlo, fare domande di continuo. Questo è lavorare per me, aiutare il regista a realizzare sullo schermo la 'sua visione' della storia, raccontare la 'sua' storia ma allo stesso tempo creare un personaggio tridimensionale con il quale gli spettatori possano identificarsi e viaggiare con lui senza preoccuparsi del futuro o della mitologia nel dettaglio. Per Perseo voler fare le cose da umano con i poteri di un dio è sempre un grande conflitto, è un personaggio doppio, io personalmente ho sempre visto Perseo come un ragazzo chiassoso che ha visto gli dei uccidere la sua famiglia, e che per questo intraprende una missione vendicativa, è un testardo, un ragazzo problematico che tutti vorrebbero aiutare a maturare. Capirà da solo che essere arrabbiato, avido e volubile non servirà a portare a termine il suo compito e che con calma e riflessione forse si può arrivare ad una vendetta diversa, più intelligente e saggia.

Ti vedremo così vestito nel film?
Sam Worthington: Più o meno si, mi vedrete in questi stracci e anche con un'armatura e una spada. Come fosse un western, date a un uomo le pistole e il cappello ed è fatta! Gli altri guerrieri hanno anche gli scudi ed elmetti e qualche tipo di borsa. Io mi sono lamentato, non mi andava di caricarmi troppo, amo la semplicità e la libertà di movimento.

Combatterai contro attori reali o contro un gruppetto di cattivi realizzati in CGI?
Sam Worthington: Beh dipende, in Avatar abbiamo dovuto inventare un mondo che non esisteva e renderlo credibile e realistico, ma qui è un po' diverso. E' completamente differente picchiare o colpire qualcuno che non è davanti a te, e quando lo fai davanti al green screen i muscoli non si muovono allo stesso modo di quando picchi qualcuno che esiste sul serio, sono dettagli che vanno considerati così come quelli che possono scaturire da una lotta con uno scorpione gigante o da qualcuno che ti rincorre o da Medusa che ti sta per uccidere. Io personalmente devo per forza aver qualcuno dietro che mi insegue e che mi spaventa in questi casi, poi li togliamo dall'immagine successivamente. Per me 'azione' è reazione.

E' vero che hai provveduto tu stesso alle tue acrobazie senza troppo aiuto delle controfigure?

Sam Worthington: Ho fatto il possibile nei limiti, sono sincero. Penso che non sia carino che un attore racconti di essersi fatto male o di aver rischiato sul set, si tende sempre a parlare troppo di noi stessi, queste cose preferisco tenerle per me. Che sia stato un film molto fisico non c'è dubbio, ci sono delle sequenze davvero complicate in cui l'azione è devastante, non ti dà respiro. Sono i film in voga oggi e che hanno dato il via a questa moda, dalla saga di Jason Bourne a Il Cavaliere Oscuro in cui Christian Bale sta tranquillamente aggrappato ad un grattacielo come niente fosse. Non ho voluto perdermi l'occasione di arrivare anche io a questi livelli, non volevo perdermi la possibilità di farmi mettere su un ingranaggio metallico e girare in continuazione, di saltare giù da un cavallo volante tuffandomi su di un materasso, il tutto senza pensarci due volte. Il mio lavoro è questo e non è poi così duro. Mio nipote fa il diavolo a quattro per il cortile e sicuramente si stanca più di me. Senza farmi male faccio quello che posso nel migliore dei modi, qualche volta mi spavento, qualche volta prendo qualche botta e mi faccio qualche livido. Ma niente di che.

Com'è stato cavalcare Pegaso? Quanti cavalli hanno recitato in realtà? E' vero che sarà nero?
Sam Worthington: Lo odio quel cavallo, lo odio a morte! Credo sia malato di mente e poi ha anche fatto molti più film di me (ride). Solitamente non vuole neanche uscire fuori dal suo caravan, è dispettoso. Abbiamo diversi cavalli a disposizione, ma ce n'è uno, il più importante che è veramente odioso. Per quel che mi riguarda gli avrei voluto dare un cazzotto come Schwarzenegger fece in Conan con il cammello. Non siamo mai andati d'accordo, ed è proprio questa la cosa più divertente, non è un semplice cavallo di peluche con le ali, lui me ne ha fatte di tutti i colori, mi ha sputato e colpito spesso, ecco perchè lo odio (ride). Pegaso nel film è nero, pericoloso e mi odierà moltissimo, totalmente diverso dal classico Pegaso. L'ho sempre visto come lo specchio di Perseo, sono legati indissolubilmente dalla sacerdotessa Io, il personaggio interpretato da Gemma Arterton, che ha regalato a Perseo un cavallo problematico quasi come a immagine riflessa di se stesso. E' come se i due si dovessero calmare a vicenda, ma rimango dell'opinione che preferisco di gran lunga il cavallo elettronico...

Come gestisci la pressione che comporta la tua partecipazione a questi grandissimi film hollywoodiani?
Sam Worthington: Come gestisco la pressione? Non saprei, direi che trovo solo alquanto strano vedere continuamente la mia faccia da scemo stampata per tutta Londra, è un po' bizzarro. La mia vita non è cambiata poi molto, vengo a lavoro cerco di dare il meglio e la sera torno a casa, vedremo dopo Avatar come andrà. Considerate che io sono pur sempre un australiano di 33 anni e molti miei amici mi hanno detto che se provo a montarmi la testa mi prenderanno e mi riporteranno a casa diretto. Penso di essere un privilegiato a fare il lavoro che faccio, nel quale ho investito molto e ho provato a intraprendere una carriera in cui mi diverto anche. Dopotutto questo è quello che so fare.

James Cameron ti ha definito un uomo duro, uno che lascerà il segno...

Sam Worthington: Oh Dio, non lo sapevo, ma mi piace questa cosa. Lui sa che mi piace recitare e che mi piacciono certi ruoli, che siano in un film australiani dal budget di 4 milioni o in un film da 200 milioni e passa come Avatar. A parte gli scherzi, non sono affatto uno dalla testa dura o rude come può sembrare, ho anche un lato gentile e sensibile. E' tipico deli uomini australiani mostrarsi all'esterno come la cioccolata fondente, un po' amara, e tenersi dentro ben custodita la crema morbida e superdolce. Penso sia questa la chiave di lettura anche nei film o nella recitazione, mi piacciono molto quei personaggi che sembrano dei delinquenti ma che poi quando meno te l'aspetti tirano fuori la loro sensibilità e ti spiazzano.

Hai qualche modello di riferimento come attore?
Sam Worthington: Veramente no, ci sono degli attori con cui mi piacerebbe molto recitare, da Harrison Ford a Russell Crowe, quel tipo di ragazzacci alla Robert Mitchum per intenderci. Guardo le schifezze e i film di un certo livello, mi interessa tutto di questo mondo e non ho nessun modello di riferimento.

Hai mai avuto qualche offerta per una commedia romantica? Ti piacerebbe cambiare genere?
Sam Worthington: Le commedie romantiche le guardo e mi piacciono molto, ma francamente non so quanto potrei essere adatto io in questo momento per una cosa simile. Non ho offerte al momento perchè tutti mi vedono come un 'uomo duro', se l'ha detto anche Cameron poi...(ride). Non riesco proprio a vedermi nei panni di un gentiluomo tutto pettinato per bene e precisino e credo che neanche voi ci riuscireste mai.