RomaFictionFest, le luci rosse di Kubrick: una storia porno

Il nostro incontro con il cast della nuova web serie di Magnolia, in programma dall prossimo 8 ottobre sul canale Youtube i Jackall tv, tragicomico racconto delle avventure di tre registi in erba che incontrano il produttore (hard) dei loro sogni; 'Se Kubrick riuscisse a diventare un'operazione anche remunerativa, si aprirebbe una nuova stagione delle fiction in Italia', ha raccontato il regista Ludovico Bessegato.

Che cosa c'entra un genio del cinema come Stanley Kubrick con tre giovani registi alle prime armi che sognano di diventare qualcuno nel dorato mondo del cinema? Risposta: assolutamente niente. O meglio, tutto. Sergio, Nico e Dante sono i tre protagonisti della nuova web series di Magnolia, Kubrick - una storia porno, in onda dal prossimo 8 ottobre sul canale Youtube di Jackall Tv. Si tratta del tragicomico resoconto delle avventure di tre cineasti che, spinti dal desiderio di fare un film, incontrano il finanziatore dei loro sogni, per poi scoprire che in realtà si tratta di un produttore di pellicole hard. Dopo un iniziale rifiuto, i tre decidono di mettersi alla prova in quel 'settore' così peculiare, cercando di girare porno, ma con un tocco degno (appunto) del grande autore di Shining e Full Metal Jacket. Un compito pesante, alleggerito da un compenso niente male. Ironica, divertente, debitrice di quel grande modello di comicità televisiva che è Boris, la serie si caratterizza per la vivacità dei dialoghi e delle battute e per la capacità di descrivere quel mondo evitando ogni facile stereotipo, con una certa libertà di azione. La presentazione odierna della stagione pilota effettuata nell'ambito del RomaFictionFest è stata l'occasione per scambiare qualche parola con gli interpreti della serie, Lorenzo Patanè (il protagonista del porno), Dario Aita (il regista), Elena Radonicich (l'interprete femmile della pellicola a luci rosse, nonché amore infelice di Dante), Flavio Furno (il direttore della fotografia pasticcione) e Margherita Vicario (la sorella di Dante, pragmatica segretaria di edizione), con il regista Ludovico Bessegato, autore della storia assieme a Carlo Bassetti, Simone Laudiero, Fabrizio Luisi e Pier Mauro Tamburini e con l'Amministratore Delegato di Magnolia Fiction, Rosario Rinaldo. Presente anche Immanuel Casto, principe del Pom Groove, e autore del brano principale della colonna sonora, Porn to be Alive.

Kubrick : una storia porno sembra essere un vero esperimento. Cosa cercate di dimostrare? Rosario Rinaldo: noi stiamo cercando di creare dei prodotti che vadano in una direzione di mercato diversa con una formula produttiva dai costi contenuti. In sostanza stiamo vagliando un nuovo mercato. E' un viaggio, non sappiamo esattamente dove andremo a finire. Se siamo fortunati potremmo fare la fine di Cristoforo Colombo che cercava le Indie ma è finito in America.

Ma perché avete scelto di lavorare proprio su questo tema?
Perché è un genere molto attivo sulla rete. Partendo da questo punto di vista abbiamo deciso di giocare con questo argomento.
Ludovico Bessegato: in realtà non volevamo parlare di porno, ma raccontare la storia di sei ragazzi come tanti, usando un approccio alla Full Monty. Nel film di Peter Cattaneo si parla sì di spogliarellisti, ma si usa questo espediente per raccontare l'Inghilterra della Thatcher, la crisi delle acciaierie e via di seguito. I protagonisti di Kubrick sono dei ragazzi di oggi che vogliono dire la loro in un mondo in declino come quello del cinema e attraverso di loro raccontiamo i disagi, i sogni e le aspirazioni di persone normali. Poi, naturalmente volevamo anche investigare un tabù, un prodotto che si consuma, ma farlo attraverso una via comica nuova.

E sfruttando uno 'spazio' privilegiato come il web...
L'avvento di un fenomento come Freaks, una delle prime serie ad essere trasmessa sul web, con un numero di visualizzazioni incredibile, ha dimostrato che esiste uno spazio frequentato dai giovani dove fosse possibile fare prodotti diversi. E' su Youtube che era 'scappato' il pubblico di under 30.

Come sei arrivato alla storia di Kubrick?
Un mio amico ha condiviso sulla sua pagina Facebook un episodio pilota realizzato da un gruppo di autori milanesi e ho subito pensato che avessero lo stile giusto. Mi sono incontrato a Milano con Simone, Pier Mauro, Fabrizio e Carlo e subito abbiamo iniziato a lavorare. Fortunatamente, non avendo bisogno di altre mediazioni, il lavoro è stato veloce. Abbiamo scelto degli attori giovani e molto bravi. Sono convinto che per l'Italia sia una novità assoluta il fatto che il cast e la crew fossero composti tutti da persone al di sotto dei 32 anni. Il nostro tentativo è stato quello di rapportarci al fenomeno delle webseries, rielaborarlo, aggiungendo un pizzico di complessità in più, dal punto di vista narrativo e tecnico, e con il supporto di un'azienda importante che ha reso il tutto meno amatoriale.

Diamo la parola agli attori, allora... Lorenzo Patanè: questo ruolo è completamente diverso da tutto quello che avevo fatto in precedenza. L'ho fatto volentieri ed è stato bellissimo, anche se ho perso una cucina a causa di questo lavoro. Quando hanno scoperto che interpretavo la parte di un attore porno la ditta di che mi aveva ingaggiato per uno spot ha voluto rescindere il contratto. Poi la titolare dell'azienda ha cambiato idea, ma a quel punto non volevo più saperne niente io. In fondo se questa persona non ha avuto la lucidità necessaria per capire che sono un attore, non so che farci...
Elena Radonichich: per me è sempre bello confrontarsi con la scala etica di un personaggio che differisce completamente da me. E poi mi piaceva com'era scritto il copione e mi divertiva l'idea di esplorare una faccenda, chiamiamola così, che riguarda molte persone.
Dario Aita: sono stato felice di aver dovuto guardare molti porno, avevo una buona scusa insomma (ride). A parte gli scherzi, Ludovico ha lavorato con una cura maniacale. Il prodotto finale è davvero nuovo, anche nel ritmo ed è stato un gioco bellissimo.
Flavio Furno: vi lasciamo immaginare i doppi sensi che si sono detti sul set. La giornata più imbarazzante è stata quando gli attori, durante il provino, hanno simulato la masturbazione. Ecco, per quanto fossimo consapevoli del gioco è stato imbarazzante e tutto si è svolto in un silenzio tombale.
Margherita Vicario: abbiamo fatto tutto seriamente, esattamente come si farebbe con un lavoro normale, senza essere puritani.
Immanuel, tu sei diventato una celebrità online, grazie alle tue canzoni con tematiche sessuali piuttosto esplicite. Hai capito quale sia il segreto per ottenere milioni di visualizzazioni su Youtube? Immanuel Casto: sì, la caratteristica principale è che il video faccia veramente schifo e che quindi il pubblico lo voglia condividere per deriderlo. E poi naturalmente deve fare anche ridere. Il bello del web è che è un mezzo fortemente meritocratico e mi auguro che Kubrick possa vincere la sfida. Quando l'ho visto ho pensato subito che potesse essere adatto per una tv come La7 o MTV. Forse però c'è un margine di pudicizia che un giorno dovrà essere sacrificata.
Ludovico Bessegato: devo dire che Youtube è molto severo sui contenuti. Se avessimo superato un determinato confine saremmo dovuti andare direttamente su YouPorn. E naturalmente non avremmo avuto successo, perché lì non vogliono affatto ridere.

Ludovico, adesso cosa speri per la serie? Ludovico Bessegato: per noi è fondamentale avere tante visualizzazioni singole su Youtube, sperando che si crei il passaparola. Se Kubrick riuscisse a diventare un'operazione che portasse guardagno si aprirebbe una nuova stagione delle fiction in Italia.