Urca urca tirulero oggi splende il sol.
Non potevamo non iniziare il nostro omaggio a Robin Hood con le parole del gallo cantastorie che nel 1973 ebbe l'onere e l'onore di raccontare questa versione animalesca antropomorfa della leggenda di Robin Hood, personaggio iconico nato da un mix di diverse personalità medievali che ebbero il coraggio di rivoltarsi contro la corona nel XII secolo. Robin Hood ha avuto infatti tantissimi adattamenti nel corso degli anni, ma quello con cui siamo cresciuti e a cui siamo più affezionati è sicuramente il 21° Classico Disney, diretto da Wolfgang Reitherman e uscito negli Usa l'8 novembre di 50 anni fa. Quale miglior occasione per celebrarne le donne, i cavalier, l'arme, gli amori, le cortesie, l'audaci imprese?
Robin Hood, ladro gentiluomo
Il leggendario - o dovremmo dire fusione di varie leggende - Robin Hood fa parte della categoria letteraria (e poi audiovisiva) dei ladri gentiluomini, una tipologia di personaggio nata con il feuilleton (ovvero il romanzo d'appendice) ottocentesco e con il genere giallo. Inizialmente un criminale particolarmente educato ed istruito, dai modi eleganti e signorili, divenne col tempo anche parte del ceto sociale più basso ma dal cuore puro che ne caratterizzava l'indole, normalmente contro l'uso di armi. Un ossimoro nella sua stessa definizione, se ci pensiamo, dato che affianca una classe sociale più alta, che non ha bisogno di lavorare per vivere, alla delinquenza solitamente associata alla povertà, e l'intento è infatti avventuroso e non malevolo, anzi con un fine in un certo qual modo altruistico. Il maggior rappresentante della categoria è sicuramente Arsenio Lupin dello scrittore francese Maurice Leblanc, da cui del resto Monkey Punch ha creato il nipote giapponese Lupin III, ma in seconda posizione per gradimento e notorietà popolare vi è sicuramente quel Robin Hood della foresta di Sherwood animata.
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Rubare ai ricchi...
Robin Hood è un film d'animazione con un cast vocale di tutto punto - Brian Bedford, Phil Harris, Peter Ustinov, Pat Buttram, Monica Evans e Carole Shelley - e pieno di frasi, sequenze animate e personaggi iconici grazie all'associazione animale azzeccata coi vizi e le virtù dei corrispettivi (più o meno) storici e leggendari. Dall'astuta volpe di Robin Hood (che tornerà in Zootropolis), al bonario orso di Little John, dal determinato tasso di Fra Tuck al leone pauroso del Principe Giovanni (ben diverso dal fratello Riccardo Cuor di Leone fin dal nome), dal lupo esattore delle tasse dello Sceriffo di Nottingham al serpente consigliere sibillino di Giovanni, Sir Biss, fino alla mitica Lady Cocca, dama di compagnia di Lady Marian, che ha ispirato nientemeno che Zerocalcare per la rappresentazione della madre nelle proprie strisce fumettistiche. La caratteristica principale della figura del ladro gentiluomo e soprattutto di Robin Hood è l'astuzia, che a volte lo fa anche essere un po' spavaldo e sbruffone, per il brivido che prova ogni volta che riesce a dimostrare alle autorità la propria bravura nel non essere preso.
Robin Hood, i film e le origini del mito: il ladro che ruba ai ricchi e dona ai poveri
... per dare ai poveri
La Legge, in questo caso rappresentata dallo sceriffo, diviene l'eterna nemesi del personaggio titolare e a volte come in questo caso si dimostra il vero villain della storia. D'altronde potremmo dire che Robin Hood è il primo antieroe della Casa di Topolino, perché va contro la legge e se ne fa vanto, e soprattutto si fa portatore di un discorso di disparità sociale che utilizza l'epoca medievale per esplorarne le varie sfaccettature: un periodo storico tanto affascinante quanto brutale, basti pensare al successo del Trono di Spade e relativi spin-off. La pellicola fa parte della cosiddetta Epoca di Bronzo (1970 - 1977).
Una fase di passaggio, dopo il fortunato periodo post-bellico e prima del Medioevo Disney post-mortem di Walt - fu il primo Classico infatti in cui il fondatore non venne mai coinvolto nella produzione. Epoca in cui si riciclavano sequenze di vecchi Classici Disney per dare loro nuova vita, nuova storia, nuova linfa. Musica e avventure sono le principali caratteristiche come in questo caso e il riutilizzo di vecchie scene era dovuto anche al budget ridotto del progetto. Ecco quindi che il denaro torna nella storia di Robin Hood per ricordarci che rubare ai ricchi per dare ai poveri non passa mai di moda.