Renée Zellweger presenta Bee Movie

La bionda attrice texana approda nella capitale per presentare uno dei film più attesi delle feste, in cui veste i panni di doppiatrice. Con lei il regista Simon J. Smith, il collega Jerry Seinfeld e il produttore Jeffrey Katzenberg.

Dopo Parigi, Bruxelles, Sidney, Hong Kong, Tel Aviv e Città del Messico, il tour mondiale di Bee Movie è giunto in Italia e ha portato nella Capitale il regista Simon J. Smith (che ha diretto il film insieme al collega Steve Hickner), l'ideatore, produttore, co-sceneggiatore e doppiatore del film Jerry Seinfeld (attore televisivo e sceneggiatore molto celebre negli Usa), lo storico produttore Jeffrey Katzenberg (responsabile da anni della DreamWorks Animation) e il premio Oscar Renée Zellweger.

L'attrice de Il diario di Bridget Jones, qui alla sua seconda esperienza da doppiatrice dopo Shark Tale, presta infatti la sua vocina dolce a Vanessa, la protagonista femminile del film, che non è un'ape bensì una giovane ed eccentrica fioraia di Manhattan, che i genitori avrebbero voluto laureata in medicina o in legge, ma la cui unica passione è quella per i fiori. In Bee Movie (bee significa ape ma l'omaggio fonetico è ai B-movies dell'epoca d'oro di Hollywood) si entra per la prima volta nella storia del cinema nel mondo delle api e del miele, entrambi raccontati attraverso le avventure del piccolo Barry (la cui voce è quella del creatore del film Jerry Seinfeld), un'ape appena laureata e appena assunta alla Honex, la fabbrica di miele di New Hive City.

Sarà proprio la fiorista dagli occhioni verdi a salvare Barry da morte sicura, e lui, per sdebitarsi, decide di farsi forza e di 'parlarle'. La piccola ape si troverà ad infrangere per la prima volta una delle regole base del mondo delle api, quella di parlare con gli umani. Tra i due nasce una grande amicizia e sarà proprio la dolce Vanessa a fare all'insetto un corso accelerato sul modo di vivere
degli umani. Sarà durante una gita al supermercato insieme alla sua nuova amica che Barry verrà a conoscenza di una cosa a dir poco aberrante, un insulto per lui e per tutti i suoi simili: chiunque può procurarsi del miele semplicemente comprandolo. Da millenni l'uomo ruba il frutto del duro lavoro delle api e Barry, indignato da tutto questo, decide allora di fare causa alla razza umana...

Costato più di 150 milioni di dollari, il film è nato da una brillante idea di Jerry Seinfeld, apprezzato comico e cabarettista televisivo famoso negli States per aver ideato e interpretato la pluripremiata sitcom della NBC intitolata col suo cognome, arrivata alla nona stagione. L'idea di entrare nel mondo del cinema, in particolare in quello dell'animazione, gli era balenata più volte in mente ma non aveva mai trovato il materiale adatto per debuttare nel mondo dei film d'animazione, fino alla sera in cui si trovò a cena con Steven Spielberg e gli venne questa idea quasi per caso, come ha confermato ai giornalisti durante l'incontro romano: "Ad un certo punto della cena si interruppe la conversazione e io parlai a Steven di questa mia intenzione di un film sulle api - ha raccontato Seinfeld con aria divertita - gli dissi come avevo intenzione di intitolare il film e lui rimase molto colpito".

Ne seguì una telefonata a Jeffrey Katzenberg, socio di Spielberg nella DreamWorks e l'indomani il progetto di Bee Movie era già partito, nonostante Seinfeld non avesse la minima idea di che cosa mettere nel soggetto del film. Poi l'illuminazione del miele: "Per raccontare una storia sulle api devi per forza parlare di miele, anche perché loro lavorano sodo per produrlo e noi umani che facciamo? Glielo rubiamo per mangiarlo o venderlo. Era di questo che dovevamo parlare, sentivo che era il soggetto giusto" - ha spiegato Seinfeld con orgoglio.

Non uno sceneggiatore che scrive il soggetto e le battute e poi aspetta che a fare il film siano altri, Seinfeld ha accompagnato il film dalla sua ideazione fino alla fine. Si è trasferito permanentemente nello studio di doppiaggio e nel reparto animazione e ha lavorato al progetto per almeno otto ore al giorno per tutta la produzione. "Per gli animatori Jerry è stato fondamentale - ha spiegato Jeffrey Katzenberg, che ha fatto da consigliere durante l'intera produzione del film - essendo sia co-sceneggiatore che l'interprete principale del film, ha interpretato ogni battuta del film, muovendosi come avrebbe dovuto muoversi il suo personaggio e parlando come avrebbe dovuto parlare l'ape Barry, in questo modo i dialoghi hanno assorbito il tempo comico della sue battute".

Ne sa qualcosa anche Renée Zellweger, che insieme a lui ha lavorato a stretto contatto giorno per giorno durante il doppiaggio e che ha avuto la possibilità di ripetere l'esperienza di doppiatrice, molto diversa dal suo ruolo classico di attrice: "E' stata molto diversa questa rispetto alla mia prima esperienza di doppiatrice di cartoni - ha spiegato la Zellweger - è stato molto importante avere il creatore dei personaggi e della storia al mio fianco ogni giorno in sala doppiaggio. Al suo fianco potevo creare, variare e interpretare la sceneggiatura come volevo. E' stata molto liberatoria come esperienza".

Niente set, niente trucco, solo verve comica e improvvisazione e lei ne ha da vendere, visto che spesso si è trovata a interpretare ruoli altamente drammatici e altre volte ruoli simpaticamente buffi e autoironici. Anche per questo è stata scelta da Seinfeld, che le parlò al termine della prima di Shark Tale. "Nei film 'normali' abbiamo un set, possiamo rifugiarci nel trucco e nei costumi, qui hai solo te stessa e il tuo microfono - ha spiegato l'attrice texana premio Oscar per Ritorno a Cold Mountain - ti resta solo la tua capacità comica e l'espressione della tua voce".
Un personaggio, quello di Vanessa, che la Zellweger ha cercato in tutti i modi di rendere simpatico, interessante ed estroverso, magari mettendoci un po' di sé e del suo essere 'alternativa': "La mia fiorista newyorkese è una ragazza dolce, eccentrica, un personaggio positivo in tutto ma mi sono sforzata di non renderla troppo casalinga".
Una passione, quella della Zellweger per i cartoni, che risale ai tempi dell'università, visto che quando era bambina i genitori non le permettevano di guardare troppa TV. Proprio vicino alla stanza in cui alloggiava al college si teneva infatti un festival di cartoni animati, e questo ha contribuito a far nascere in lei la voglia di diventare attrice: "Poi mi sono innamorata follemente di un vero genio dell'animazione (il regista ceco Bretislav Pojar, ndr.), sarà per questo che accetto sempre con piacere di doppiare i cartoni".

Tra i suoi preferiti da piccola Beep Beep, e da più grade I Simpson, che secondo lei hanno cambiato per sempre la storia dei cartoni animati e della TV in generale: "Ne vedo molti di cartoni strani sulle tv via cavo ma i miei preferiti rimangono I Simpson- ha confessato la bella Renée - l'unico cartone che nella storia della televisione ha apportato un vero servizio pubblico elevando la qualità televisiva ad un livello superiore mai raggiunto".

Cartoni a parte, rivedremo presto la Zellweger in tre film: nel nuovo film di e con George Clooney, Leatherheads, una commedia romantico-sportiva ambientata negli anni '20 del football, successivamente nel western Appaloosa, scritto e diretto da Ed Harris con protagonista Viggo Mortensen e in ultima battuta nell'horror-thriller Case 39, diretto dall'esordiente Christian Alvart.

Bee Movie sarà nelle sale italiane il 21 dicembre 2007, per la gioia dei grandi ma soprattutto dei piccini.