Recensione Una donna per amica (2014)

Un film piacevole, a metà tra realismo e commedia, che però si ferma in superficie senza offrire né spunti di approfondimento né riflessioni degne di nota in materia di sentimenti che si intrecciano e subiscono un'evoluzione.

La regola dell'amico non sbaglia (quasi) mai

L'amicizia tra uomo e donna può esistere? O c'è sempre uno dei due che soffre in silenzio per non compromettere gli 'equilibri'? Francesco e Claudia (Fabio De Luigi e Laetitia Casta) non hanno mai affrontato l'argomento, anche perché probabilmente non ne hanno mai sentito il bisogno. Francesco è uno stimato avvocato e consigliere comunale nella bellissima Trani, cittadina in cui è emigrato per amore, mentre Claudia, figlia di una francese e di un italiano, è tornata a lavorare come veterinaria in Puglia per stare vicino alla sorellastra Anna (Valeria Solarino), che sta cercando di uscire dalla tossicodipendenza in comunità. I due hanno un rapporto molto complice, quasi fraterno e si divertono molto: lui le lascia le chiavi di casa, la accompagna alle feste, la ascolta e la conforta nei momenti tristi, lei s'innamora sempre dell'uomo sbagliato, si infila di nascosto in casa di lui, dorme da lui, si lava i denti col suo spazzolino e gli chiede consiglio e aiuto ogni volta che si trova in una situazione complicata. Nulla sembra turbare gli equilibri tra Francesco e Claudia, neanche l'amore che improvvisamente bussa alla porta di entrambi. Claudia decide di sposarsi in fretta e in furia con un uomo che conosce appena (Adriano Giannini) mentre Francesco si fidanza con la sua assistente Lia (Valentina Lodovini), una ragazza amorevole e rassicurante che però non accetta il fatto che lui, per senso di protezione o per motivi a lei poco chiari, sottragga tempo prezioso alla loro relazione per correre in soccorso della scapestrata amica del cuore. Proprio alla vigilia dell'inizio della convivenza con Lia arriva la goccia che fa traboccare il vaso: Claudia, in lacrime chiede ospitalità all'amico perché il suo matrimonio è andato a rotoli e lui ancora una volta non riesce a dirle di no. Arriverà presto il momento in cui tutti e due dovranno guardarsi negli occhi e rispondere sinceramente alla fatidica domanda: esiste veramente l'amicizia tra uomo e donna? O prima o poi questa è destinata a trasformarsi in amore?


Una commedia senza impegno
Vent'anni passati al fianco di Vittorio Cecchi Gori, dieci sotto l'ala protettrice di Aurelio De Laurentiis, Giovanni Veronesi decide nel 2013 di 'cambiare casacca' legandosi alla Fandango di Domenico Procacci e dirigendo L'ultima ruota del carro, un film sicuramente lontano per stile e concezione dalle commedie sentimentali, commerciali e anche un po' sgangherate realizzate in passato al fianco dei suoi amici di sempre Francesco Nuti, Carlo Verdone e Leonardo Pieraccioni. Con Una donna per amica (coprodotto dalla Fandango in collaborazione con la Warner Bros.) il regista di Prato fa un passetto indietro tornando al 'vecchio stile' strizzando l'occhio al pubblico più giovane, agli accaniti fruitori dei social network, agli amanti della comicità mordi e fuggi senza troppo impegno mentale. Caratterizzato da un ritmo altalenante, incapace di decollare e di assumere una consistenza corale e ben equilibrata, il film offre un breve intrattenimento (88 minuti che scorrono piuttosto rapidamente), qualche sketch divertente alternato a cose già viste senza mai affrontare il tema centrale con la delicatezza e il piglio necessari. Come da copione tutto si riduce ad un carosello di situazioni già viste e di siparietti che, presi singolarmente, sono anche divertenti. Quel che a nostro avviso è più grave è la totale mancanza di parità tra i due punti di vista, quello maschile (che seguendo le italiche tradizioni al solito predomina e non permette di ascoltare anche l'altra campana) e quello femminile, con la Casta che viene ingabbiata (come tutte le altre donne del film) in un personaggio mal raccontato, incompleto e a tratti anche forzato. Peccato, perché invece nel finale, quando la storia si proietta di sette anni in avanti, Veronesi si fa malinconico e raffinato facendoci intravedere quello che il suo film avrebbe potuto essere e, purtroppo, non è stato.

Tutte le donne di Giovanni
Molto carini i personaggi di contorno, dalla portiera che parla un incomprensibile dialetto allo straordinario personaggio della surfista dalla parlantina turbo interpretato da Virginia Raffaele passando per la moglie vendicativa incarnata da Geppi Cucciari che decide di punire il presunto tradimento messo in atto dal consorte, colpevole solo di aver ritrovato una vecchia compagna delle elementari su Facebook, dando un 'taglio netto' alle sue 'velleità'. Brave anche Valentina Lodovini, sempre equilibrata e mai fuori luogo, e Valeria Solarino, compagna di vita di Veronesi, nel ruolo della cinica e sboccata sorellastra ex-tossica della Casta, che in conferenza stampa ha dichiarato di aver avuto grossi dubbi prima di accettare la parte per via delle "solite strane dinamiche che nascono sul set tra me e Giovanni" ma che poi si è fatta convincere dalla bellezza del personaggio, piccolo sì ma a sua detta uno dei più intensi della sua carriera.
Realismo da social network
Insomma prendete un'affascinante star internazionale come Laetitia Casta, al debutto sul grande schermo con un regista italiano, il meglio della comicità televisiva con un attore, Fabio De Luigi, che funziona sempre quando si punta tutto sulla comicità fisica e su personaggi bonari con la faccia da bravo ragazzo. Guarnite tutto con attori bravi e belli e accompagnate il piatto con la leggerezza tipica dell'estate salentina, quella fatta di tramonti mozzafiato, di monumenti da cartolina, di aperitivi in riva al mare e di lunghe cene organizzate nelle affascinanti masserie dell'entroterra in cui l'aria è frizzantina e la passione 'pizzica'. Nonostante Veronesi insista nel definire Una donna per amica come un film a metà tra realismo e commedia, noi ci limitiamo a definirlo come un film a tratti simpatico, che si ferma in superficie senza offrire né spunti di approfondimento né riflessioni degne di nota in materia di sentimenti che si intrecciano e subiscono un'evoluzione. Un'opera che è realista come sono realisti quelli che mordono la vita a suon di cambi di status, di video e tentano di risolvere i problemi di cuore cercando conforto in un tweet.

Movieplayer.it

2.0/5