Recensione Non buttiamoci giù (2014)

Non buttiamoci giù è caratterizzato da un gran brio che lo rende piacevole e divertente, una commedia brillante che però non si sofferma mai ad approfondire i personaggi ed i loro drammi con passo a tratti sbrigativo.

Il club dei suicidi

A volte il dolore è troppo grande, straripante, esplosivo. Si gonfia nel cuore facendolo scoppiare, lancia urla disumane in ogni angolo della mente, annullando i pensieri. Che sia per una delusione d'amore, una carriera ed una vita rovinata, o un'esistenza segnata dalla malattia e dalla sofferenza, a volte sembra che non ci possa essere nessuna soluzione, se non trovare un modo, uno qualsiasi seppur estremo, per farlo zittire.
A volte sembra non esserci altra soluzione che quella finale, definitiva.


Quattro sconosciuti su un tetto
E' così per Martin, Jess, Maureen e J.J., ognuno per motivi diversi sul tetto di un palazzo la notte dell'ultimo giorno dell'anno, ma con il medesimo obbiettivo: farla finita con la sofferenza che portano dentro di sé.
Prima Martin, accusato di rapporto sessuale con una minore, in piedi sul parapetto alla ricerca del coraggio per gettarsi; poi Maureen, che si offre di lasciarlo procedere da solo, aspettando con timidezza il suo turno per abbandonare la sua vita accanto al figlio disabile. Poi Jess, che si lancia verso il vuoto per una storia d'amore fallita ed è fermata proprio da Martin. Infine J.J., portapizza senza futuro e con un vuoto dentro di sé difficile da individuare.
Quella notte i quattro stringono un legame forte, rinunciano a togliersi la vita, e decidono di stringere un patto ed aspettare fino alla sera di San Valentino, di lì a sei settimane. Un periodo che cambierà per sempre la loro vita.

Dalla carta allo schermo
Tratto dall'omonimo romanzo di Nick Hornby, Non buttiamoci giù è diretto per il grande schermo da Pascal Chaumeil che mantiene la stessa impostazione dell'originale, mettendo i quattro protagonisti a turno al centro della narrazione: dall'apertura dedicata a Martin, passando per Jess, J.J. ed infine Maureen.
Ad interpretare i quattro aspiranti suicidi, un cast ben amalgamato, che si affida all'esperienza di Pierce Brosnan e Toni Collette per i due caratteri più adulti ed a due star emergenti per i due più giovani, il lanciassimo Aaron Paul di Breaking Bad ed una Imogen Poots dall'adorabile, marcatissimo accento londinese. I quattro interpreti sono il punto di forza del film e lo reggono con le loro performance, soprattutto quando sono insieme in schermo, mettendo in evidenza una buona alchimia e ritmo nel recitare i dialoghi brillanti della sceneggiatura.
Raccontare con brio Non buttiamoci giù non è il miglior romanzo di Hornby e la sceneggiatura di Jack Thorne non riesce a dar maggior profondità a personaggi e situazioni che fanno della leggerezza la loro arma principale, né forse vuole farlo. Infatti il film è caratterizzato da un gran brio che lo rende piacevole e divertente, una commedia brillante che però non si sofferma mai ad approfondire i personaggi ed i loro drammi con passo a tratti sbrigativo.
E' il principale difetto del film di Chaumeil, che però non pregiudica una visione spensierata e non impedisce di apprezzare alcune sequenze in particolare in cui i quattro protagonisti danno il meglio di sé, come dimostrato dalla calorosa accoglienza riservata loro dal pubblico del Festival di Berlino, dove il film è stato presentato in anteprima mondiale nella sezione Berlinale Special.

Movieplayer.it

3.0/5