Recensione 17 ragazze (2011)

Il film delle Coulin, finanziato dallo storico produttore dei fratelli Dardenne, Denis Freyd, immerge da subito lo spettatore in un'atmosfera rarefatta e rispecchia in pieno la bellezza e l'incertezza dell'adolescenza.

All'ombra delle fanciulle in fiore

Camille, Julia, Florence, Flavie, Clémentine e Mathilde sono cinque liceali come tante che vivono a Lorient, una piccola città francese sull'Atlantico, caduta miseramente in disgrazia sessant'anni dopo la sua ricostruzione. Quando Camille resta incinta sente immediatamente che quella condizione la rende diversa dalle altre, speciale e parlandone con le amiche di sempre inizia ad immaginare un mondo ideale in cui tutte insieme possano crescere i loro figli, con il supporto e la vicinanza di ognuna, senza adulti che possano interferire con le stupide recriminazioni e imposizioni. Il piano di Camille affascina le ragazze che scelgono di seguire le orme della carismatica leader per imprimere una svolta radicale ad un futuro già segnato. A differenza di pochi giorni l'una dall'altra tutte scoprono di aspettare un bambino; e a pochi giorni di distanza un'altra decina di studentesse della scuola di Camille intraprendono lo stesso percorso. La situazione è troppo strana per passare inosservata. Genitori e insegnanti si interrogano, senza trovare risposte degne di nota, sulle motivazione di quello che viene infelicemente definito un atto 'politico', ma non riescono ad opporsi alla ferma volontà delle ragazze. Felici di essere le uniche abitanti di un mondo a parte, Camille e le altre si sentono invincibili, fino a quando un incidente improvviso cambia decisamente la prospettiva di quello schema.


Difficile non rimanere spiazzati davanti all'opera prima delle sorelle Delphine Coulin e Muriel Coulin, 17 ragazze, presentato in concorso al Torino Film Festival 2011 e accolto calorosamente alla Semaine de la Criticque dell'ultimo Festival di Cannes. Ispirato a fatti realmente accaduti in una cittadina americana del Massachussetts, il film, finanziato dallo storico produttore dei fratelli Dardenne, Denis Freyd, immerge da subito lo spettatore in un'atmosfera rarefatta, quasi fiabesca e grazie ad una messa in scena impeccabile queste splendide fanciulle vengono mostrate in tutta la loro acerba bellezza. E' il loro corpo ad essere il protagonista assoluto di una storia dalle molteplici letture; senza mai scadere nella pruderie le Coulin (Delphine è anche una scrittrice, mentre Muriel si dedica con successo al documentario, oltre ad aver lavorato come assistente operatore per Krzysztof Kieslowski e Louis Malle), riescono a sottolineare le svariate difficoltà nell'esistenza di un gruppo di adolescenti che per tentare di imporre la loro individualità e la netta diversità rispetto a dei genitori troppo assenti decide di realizzare un progetto quanto mai pericoloso, ovvero diventare madri tutte nello stesso momento.

17 ragazze rispecchia in pieno la bellezza e l'incertezza dell'adolescenza, periodo chiave nella vita di un essere umano in cui il cambiamento fisico spesso non va di pari passi con quello interiore. E per le protagoniste, un gruppo di attrici di grande bravura, in cui spiccano Louise Grinberg, Roxane Duran e Esther Garrel, questo snodo epocale si carica di ulteriori significati grazie alla gravidanza. Diventare genitori a quell'età, però, e in quella maniera, programmando insieme la nascita di un bambino come se si stesse organizzando una gita fuori porta e, soprattutto, mettendo tra parentesi il rapporto con i ragazzi, veri oggetti misteriosi, non è mai una realizzazione. Nel film delle Coulin questo punto non è mai approfondito del tutto e quindi alla fine non comprendiamo appieno il perché di una scelta così netta. Ecco che a mancare è un presupposto fondamentale per apprezzare completamente il film, ossia quel passaggio che permette realmente di entrare nel mondo di queste adolescenti. Se siano delle ribelli o delle irresponsabili che agiscono sulla spinta dell'emulazione il film non lo rivela, privilegiando un approccio diverso, giustamente meno razionale ma in certi punti oscuro e penalizzante ai fini della comprensione finale. E' questo che rende 17 ragazze un'opera non completamente riuscita, ma il film di Delphine e Muriel Coulin resta un esordio cinematografico poetico e stilisticamente maturo.

Movieplayer.it

3.0/5