Questione di Karma: si può credere a tutto

Il secondo film di Edoardo Falcone è una favola surreale alla ricerca di un padre e della propria identità. Ottima alchimia fra Elio Germano e Fabio De Luigi

Questione di karma: Fabio De Luigi in un momento del film
Questione di karma: Fabio De Luigi in un momento del film

In un momento di debolezza emotiva, facendo leva sulle insicurezze che ognuno di noi ha, usando le parole giuste, può capitare che si creda a tutto. Se poi si tende a simpatizzare per le filosofie orientali più antiche, allora si giunge persino a credere nella reincarnazione dei nostri cari in corpi... forse meno degni! È ciò che accade a Giacomo, un perfetto e svagato Fabio De Luigi, che a seguito della "rivelazione" di un suo maestro spirituale, viene indotto a credere che un certo Mario Pitagora (un Elio Germano in versione del tutto inedita) sia la reincarnazione di suo padre, morto suicida molti anni prima senza lasciare una sola riga scritta, ma in compenso regalando a Giacomo vuoto e insicurezza. In realtà Mario è un furbacchione manigoldo, pieno di debiti e con una famiglia che lo detesta, che vuole approfittare della enorme ricchezza di Giacomo per proprio tornaconto personale.

Un cast ben mescolato, dai protagonisti ai comprimari

Se si pensa a Elio Germano, viene in mente immediatamente il suo talento. Subito dopo pensiamo al fatto che pochi, come lui, sono impegnati sul fronte politico-sociale e ne fanno anche una questione di scelte lavorative. Questa volta però Elio ci fa ridere. E nemmeno poco. Il suo personaggio è ridicolo già dai baffi che ha sul labbro superiore. Mario Pitagora, uno che vive alla giornata fuggendo dai creditori. Il gioco tra lui e Fabio De Luigi si incastra sin da subito, e anche il comico romagnolo regala quella che è sicuramente una delle sue migliori interpretazioni. Merito del traino di Germano, sostiene lui, ma noi sospettiamo che ci sia parecchia farina anche dal suo sacco. Oltre a loro, anche tutto il cast di comprimari mette in atto una perfetta alchimia, a cominciare da due splendide attrici del calibro di Stefania Sandrelli, madre svampita e ricca nullafacente dalle adorabili uscite, e Isabella Ragonese, sorella tutta d'un pezzo dell'ingenuo Giacomo. Per proseguire poi con la bellissima Daniela Virgilio, moglie astiosa e affascinante di Mario, e con il grandioso Massimo De Lorenzo, vicino di casa e autista di ambulanze. Una perla assoluta: la partecipazione di Philippe Leroy e del suo arrosto con patate...

Questione di karma: Fabio De Luigi in una scena del film
Questione di karma: Fabio De Luigi in una scena del film

La commedia italiana che strizza l'occhio alla tradizione?

Questione di karma: Elio Germano e Fabio De Luigi in un momento del film
Questione di karma: Elio Germano e Fabio De Luigi in un momento del film

Come dice lo stesso Elio Germano, Questione di karma non ha una recitazione che ammicca al pubblico. Il suo grande merito è soprattutto quello di avere attori veri, non comici mutuati dagli show televisivi in voga al momento. L'idea era quella di riprendere la tradizione della nostra commedia, fatta di grandi interpreti che sapevano rendere credibile anche la situazione più paradossale.

Questione di karma: Elio Germano e Stefania Sandrelli in una scena del film
Questione di karma: Elio Germano e Stefania Sandrelli in una scena del film

Purtroppo questo riesce solo in parte, in quanto il film di Edoardo Falcone, già regista di Se Dio Vuole, si discosta dalle commedie contemporanee, ma senza esagerare. Il ritmo resta lento, e d'accordo che non si vuole richiamare la gag televisiva, ma siamo pure sempre in commedia. I toni sono delicati e alla fine i momenti di maggiore ilarità sono le battute senza senso della Sandrelli, la moglie benestante. Certo, ampio spazio è lasciato alla tenerezza dei sentimenti familiari: tra fratello e sorella, padri e figli, mariti e mogli. La famiglia sempre al centro di un ritratto italiano, che pure se si inseriscono elementi "politicamente corretti" (solo in apparenza: la direttrice d'azienda che la manda avanti alla grande da anni è per forza lesbica), riesce a raffigurare solo quello.

Movieplayer.it

2.0/5