Avevamo lasciato i protagonisti di Prisma in sospeso: Andrea pronto a confessare a Daniele che in realtà era lui la ragazza con cui ha chattato per mesi, Marco deluso dal tradimento di Carola e quest'ultima travolta dal video del rapporto con Daniele diffuso in rete contro la propria volontà.
Ritroviamo i ragazzi di Latina di nuovo in preda a questi terremoti emotivi in Prisma 2, dal 6 giugno su Prime Video con i nuovi episodi, stavolta scritti da Ludovico Bessagato, anche regista, insieme a Francesca Scialanca. Tanti i temi affrontati anche in questo secondo ciclo, dal revenge porn alla fluidità di genere.
Ormai vero e proprio punto di riferimento per quanto riguarda il teen drama in Italia, nella nostra intervista Ludovico Bessegato, già showrunner e regista di un altro successo, Skam Italia, ci parla, insieme agli attori Mattia Carrano, che ha il doppio ruolo dei gemelli Marco e Andrea, e Lorenzo Zurzolo di come un prodotto come Prisma sia importante, soprattutto alla luce delle infelici parole di Papa Francesco, pronunciate proprio pochi giorni prima dell'arrivo delle nuove puntate.
Prisma 2: intervista a Mattia Carrano, Lorenzo Zurzolo e Ludovico Bessegato
In Prisma 2 vediamo come Daniele, più che colpito dal maschile o dal femminile, sia conquistato dal fatto che per la prima volta in vita sua qualcuno gli abbia parlato senza paura o freni, interessandosi davvero a lui. Anche se Andrea ha finto di essere una ragazza e gli ha mentito, le cose che si sono detti erano sincere. Quanto è importante far vedere che anche gli uomini hanno bisogno di parlare dei propri sentimenti?
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Per Zurzolo questo è un passaggio fondamentale per il suo personaggio: "È molto importante, sicuramente. È una cosa che poi aiuterà Daniele in questo percorso che affronta. Daniele è vittima del contesto in cui cresce: sente di dover rappresentare un prototipo di persona che poi in realtà non è. E in questa crescita capirà, anche grazie proprio al parlare con le persone e ad aprirsi, di dover avere coraggio: perché il percorso è complicato, ma lo porta a capire chi è veramente".
D'accorto Carrano: "In realtà Andrea già lo sa. Marco invece ha un grande cambiamento all'interno di questa stagione, che mi piace anche molto. Trova un nuovo se stesso, una nuova forza. Reagisce in modo completamente diverso a tutto quello che lo circonda".
Ludovico Bessegato e le parole di Papa Francesco
In Prisma Andrea ha un rapporto molto bello con lo zio, che è un prete di larghe vedute. Come si reagisce quando si cerca di portare temi importanti come quelli della serie al più vasto pubblico possibile e poi una sola parola di Papa Francesco ci riporta indietro di 50 anni? Ludovico Bessegato non si scompone: "Nello specifico questa cosa del Papa è stata particolarmente sfortunata: in fase di scrittura della terza puntata abbiamo inserito un dialogo tra Andrea e suo zio prete in cui quest'ultimo mostra al nipote un articolo, vero, in cui c'è un virgolettato di Papa Francesco di grande apertura verso le persone trans. E quindi, autorizzato da questa dichiarazione, mi sono sentito tranquillo nel rappresentare anche una Chiesa aperta. L'aveva detto il Papa! E invece, una settimana prima della messa in onda, se ne esce con questa cosa qua. Io mi immagino adesso la gente che dirà: sì, certo, il Papa a favore delle persone trans. Ma è una cosa che in realtà ha detto e ha fatto".
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E ancora: "Mai avrei pensato di trovarmi a commentare il Papa, mai avrei immaginato di avere questa fantastica opportunità. Spero di essere all'altezza. Non lo voglio difendere, non ne ha bisogno, sicuramente non da me, ma diciamo che Papa Francesco ogni tanto le dice. Mi ricordo quando aveva detto: se uno insulta la mia mamma gli tiro un pugno. Ogni tanto gli piace avere un linguaggio un po' prosaico e popolare. Credo sia importante il fatto che poi si sia scusato. Non è scontato che l'abbia fatto. E non lo dico solo per rendere coerente quello che abbiamo messo in Prisma".