Planetarium: nonostante Natalie Portman, l’unico spirito evocato è la noia

Rebecca Zlotowski racconta la storia di due sorelle americane che vivono mettendo in scena sedute spiritiche in Francia: nonostante la presenza magnetica di Natalie Portman e Lily-Rose Depp, il film è un collage pasticciato di scene fini a se stesse. Dal 13 aprile al cinema.

Planetarium: Natalie Portman in una scena del film
Planetarium: Natalie Portman in una scena del film

Sguardo penetrante, figura esile e portamento elegante: le due sorelle americane Barlow, Laura e Kate, incantano il pubblico della vecchia Europa con spettacoli di magia in cui mettono in scena delle sedute spiritiche. A Parigi, il produttore cinematografico André Korben (Emmanuel Salinger), rimane particolarmente colpito dalla coppia di affascinanti e giovani donne, proponendo loro di prestarsi al cinema con l'intento di immortalare su pellicola un vero spirito. Kate (Lily-Rose Depp), la più piccola, è timida, introversa e restia a farsi avvolgere dallo strano ambiente del set, mentre Laura (Natalie Portman), la maggiore, scopre di essere un vero e proprio animale da spettacolo: ha la stoffa della grande attrice. Tra verità e finzione, le due sorelle scoprono se stesse e l'affascinante mondo del cinema, con sullo sfondo lo spettro delle leggi razziali e della guerra imminente.

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Planetarium: Lily-Rose Depp e Natalie Portman in una scena del film
Planetarium: Lily-Rose Depp e Natalie Portman in una scena del film

La bellezza formale non basta a raccontare una buona storia

Presentato, fuori concorso, in anteprima Mondiale alla 73esima Mostra del Cinema di Venezia, il film di Rebecca Zlotowski, nelle sale italiane dal 13 aprile, è una lettera d'amore al cinema classico, fatto di attrici con capelli dalla piega perfetta e dai lineamenti delicati, in cui l'eleganza e la bellezza era la normalità. Per ricostruire quel mondo che ormai sembra un paradiso perduto, la regista fa grande sfoggio di costumi e scenografie e concentra il suo obiettivo sugli splendidi volti del premio Oscar Natalie Portman e della giovane promessa Lily-Rose Depp, ritraendole come se fossero perennemente in posa per un servizio fotografico. Nonostante la loro presenza sia effettivamente magnetica, la storia però non decolla mai, finendo per attorcigliarsi su se stessa, in un continuo di scene apparentemente slegate l'una dall'altra, alcune anche ridicole (la sequenza in cui il cast e la crew del film si girano uno per uno guardando in camera), con il risultato di disorientare e stancare lo spettatore, che alla fine non riesce ad affezionarsi ai personaggi, ridotti a figurine senza spessore.

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Natalie Portman e Lily-Rose Depp, un coppia di stelle

Planetarium: Lily-Rose Depp in un momento del film
Planetarium: Lily-Rose Depp in un momento del film

Il "planetarium" evocato nel titolo è dunque quello formato dalle due protagoniste, attrici dai volti perfetti ed espressivi, in cui lo spettatore non può che perdersi: se Natalie Portman ormai è una certezza, Lily-Rose Depp è una scoperta, che forse in questo film non ha modo di far conoscere al meglio le sue doti interpretative, ma dimostra di aver ereditato il meglio di entrambi i genitori (Johnny Depp e Vanessa Paradis), promettendo di diventare presto un nome di spicco nel mondo del cinema.

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1.5/5