Palm Springs, la recensione: Un film folle e spregiudicato

La recensione di Palm Springs, il film rivelazione del Sundance Film Festival e già cult: una commedia che rinnova l'espediente del loop temporale.

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Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani: Cristin Milioti e Andy Samberg durante una scena

Lattine di birra consumate compulsivamente, il deserto di Palm Springs, due dinosauri che si aggirano sullo sfondo, un matrimonio, un buco spazio-temporale e una folle pirotecnica corsa nel tentativo di uscirne sani e salvi. Sono le premesse necessarie prima di addentrarsi nella recensione di Palm Springs di Max Barbakow, presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Tutti ne parlano, dopo essersi fatto conoscere al Sundance Film Festival ed essere diventato un cult negli Usa. Il film, disponibile negli Stati Uniti sulle piattaforme Neon e ‎Hulu dove si è rivelato uno straordinario successo di pubblico, arriva nelle sale italiane dal 22 ottobre e rivisita l'espediente del loop temporale in chiave comica, rivelandosi una sagace commedia romantica. È una storia folle, bizzarra, spregiudicata e non ci si poteva aspettare diversamente dal trio comico dei Lonely Island, formato da Akiva Schaffer, Jorma Taccone e Andy Samberg, che insieme lo producono. Samberg lo interpreta anche, ritagliandosi il ruolo di uno dei protagonisti.

Tra rom com e loop temporali

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Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani: una scena

Sul grande schermo l'idea dell'alterazione temporale in cui il personaggio principale rimane bloccato ha illustri predecessori: il pensiero con Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani corre subito a Ricomincio da capo con Bill Murray. Qui tocca a Nyles (Andy Samberg), che durante un matrimonio nell'assolata Palm Springs insieme alla sua ragazza damigella d'onore, incontra Sarah (Cristin Milioti), sorella della sposa. Tra i due scatta subito l'attrazione e insieme si allontanano dalla festa, salvo qualche attimo più tardi finire per essere risucchiati da una grotta misteriosa. Da quel momento rivivranno all'infinito la medesima giornata, quella del 9 novembre. Nyles, sgargiante camicia hawaiana e rassegnata vocazione alcolica, costretto in quella dimensione da tempo immemore, deve inoltre salvarsi la pelle da Roy, l'uomo che ha trascinato con sé suo malgrado e che ora cerca vendetta. Nell'incubo di una giornata che si ripete senza soluzione, Sarah e Nyles impareranno a conoscersi, meravigliarsi, innamorarsi, perdersi. E ogni 9 novembre, sempre il medesimo, si ritroveranno a bordo piscina almeno fino a quando Sarah non troverà il modo per venirne fuori...

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Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani: una scena con Andy Samberg

Nonostante l'incalzare di gag da slapstick comedy, sequenze psichedeliche inondate di alcol, balli e allucinogeni, corse surreali per sfuggire da frecce mortali, Palm Springs si rivela una rom com straordinariamente originale, un film stratificato e aperto a una scanzonata riflessione sul nichilismo e il senso di smarrimento contemporaneo. Nella ripetitività ossessiva di quell'unica maledetta giornata trova linfa per rinnovarsi, generare una serie di sottotrame scoppiettanti, e fare letteralmente a pezzi il concetto di linearità temporale. L'irriverenza della scrittura di Andy Siara, il montaggio serrato nel riuscito tentativo di non far smarrire lo spettatore tra un viaggio nel tempo e l'altro e le scelte visionarie di Max Barbakow fanno il resto, regalandoci un film di emozioni che farà appello a tutti i nostri sensi.

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Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani: una sequenza del film

Lo spettatore si ritroverà catapultato in un estenuante rompicapo, lo stesso che, seppur in misura diversa, affligge i personaggi del film: il nichilista Nyles e i più reattivi Sarah e Roy, determinati la prima a rompere il loop e il secondo a vendicarsi di chi lo ha trascinato in quella folle scenografia, cristallizzata in un domani che sarà per sempre oggi. Tutti e tre bloccati in una dimensione che tutto sommato finisce per rappresentare la comfort zone di Nyles, una bolla dimensionale dove nulla può andare storto e in cui puoi decidere persino di schiantarti contro un camion in corsa senza conseguenze se non quella di risvegliarti a Palm Springs, il giorno delle nozze di Tala e Abe.

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Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani: Cristin Milioti in una scena

Andy Samberg, J.K. Simmons e Cristin Milioti non potevano rivelarsi interpreti migliori dello spirito impertinente del film, rendendolo unico nel suo genere: cinico e sfacciato, eppure così infinitamente malinconico nel surreale campeggiare di dinosauri all'orizzonte, nel rammarico di Roy di non poter vedere crescere i propri figli e nella consapevolezza che "oggi sarà ieri e domani sarà ancora oggi". Lì, a bordo piscina, in un soleggiato 9 novembre qualunque, a scoprire che a volte per ritrovarsi basta solo tornare indietro...

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Conclusioni

Al termine della recensione di Palm Springs non possiamo non ribadire la portata innovativa di una commedia che sa reinventare l’espediente narrativo del loop temporale con spregiudicata veemenza. Il film di Max Barbakow sa incantare, vi farà ridere fino alle lacrime e uscire follemente innamorati dei due protagonisti. Per un’ora e mezza il regista saprà rimbalzarvi avanti e indietro nel tempo, in un’ardita e geometrica decostruzione del concetto di linearità temporale. Un mix di rom com e slapstick comedy infarcita di un’arguta riflessione esistenziale sul contemporaneo.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
2.8/5

Perché ci piace

  • La capacità di rinnovare l’espediente narrativo del loop temporale attraverso una commedia folle e spregiudicata.
  • Lo spettatore sarà catapultato dall’inizio alla fine in un’esperienza cinestetica, al fianco di personaggi che degli interpreti straordinari come Andy Samberg, J.K. Simmons e Cristin Milioti sapranno rendere umani, fragili e completamente fuori di testa.
  • Il mix di romanticismo e nichilismo contemporaneo.

Cosa non va

  • Difficile trovare un punto debole, di un’esperienza che forse i più tradizionalisti potrebbero non apprezzare fino in fondo.