Ormai ci siamo quasi: dopo aver esaminato tutte le categorie tecniche, prepariamoci ora a vivere la cerimonia degli Oscar, in calendario domenica notte a Los Angeles, con la seconda e ultima tornata di previsioni sui possibili e i probabili vincitori di questa lunga Awards Race. Una Awards Race iniziata senza un autentico frontrunner e rimasta molto combattuta almeno fino a gennaio, quando si sono imposti dei grandi favoriti in quasi tutte le categorie; ciò nonostante, domenica potrebbe ancora esserci spazio per qualche sorpresa.
Oscar 2016: tutti i premi! Vincono DiCaprio, Spotlight e Morricone
Adesso, pertanto, andiamo a caccia proprio di queste 'sorprese', analizzando le categorie più importanti degli Oscar e lo "stato dell'arte" alla vigilia della premiazione: i casi in cui la partita è già stata chiusa con largo anticipo, quelli in cui c'è ancora un margine di incertezza e le sfide tuttora molto combattute. Riprendiamo dunque con i nostri pronostici: and the Oscar goes to...
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Miglior Documentario
Apprezzatissimo, premiatissimo e accolto anche da un vasto successo di pubblico, Amy - The Girl Behind the Name, intimo ritratto della compianta Amy Winehouse firmato da Asif Kapadia, appare come il grande favorito per l'Oscar come miglior documentario. Qualora, tuttavia, all'apertura della busta dovesse verificarsi una sorpresa (ricordiamo, del resto, che Amy è candidato insieme a un altro documentario su un'icona della musica, What Happened, Miss Simone?, che potrebbe strappargli diversi voti), a prevalere potrebbe essere lo scioccante Cartel Land, incentrato sul narcotraffico e ricompensato con il Directors Guild Award. Poche speranze, purtroppo, per l'agghiacciante e magnifico The Look of Silence, Premio della Giuria al Festival di Venezia 2014.
Pronostico: Amy (runner-up: Cartel Land)
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Miglior Film d'Animazione
Davvero pochi dubbi in proposito: nonostante la vergognosa esclusione dalla corsa come miglior film (fra le 'macchie' peggiori degli Oscar di quest'anno), il meraviglioso Inside Out è pronto ad aggiudicarsi senza difficoltà il premio come miglior film d'animazione. Il capolavoro di Pete Docter dovrebbe ottenere una valanga di voti ed essere dunque consacrato da una meritatissima statuetta, benché fra gli altri concorrenti ci sia un altro fra i titoli animati più applauditi degli ultimi anni, ovvero il malinconico Anomalisa di Charlie Kaufman.
Pronostico: Inside Out (runner-up: Anomalisa)
Miglior Film Straniero
Se spesso la categoria per il miglior film straniero lascia spazio a incertezze e sorprese, quest'anno il consenso raccolto da Il figlio di Saul è realmente impossibile da ignorare. Stupefacente opera d'esordio di László Nemes, questo dramma ambientato all'interno di un lager nazista, vincitore del Golden Globe, si accinge a far conquistare all'Ungheria il suo secondo Oscar negli annali dei film stranieri (dopo quello vinto nel 1981 con Mephisto). Il più accanito avversario della pellicola di Nemes è un'altra opera prima, Mustang, ritratto della condizione femminile in Turchia da parte della regista Deniz Gamze Ergüven, candidato sotto la bandiera francese ma a nostro avviso non all'altezza de Il figlio di Saul (e confidiamo che l'Academy sia d'accordo).
Pronostico: Il figlio di Saul (runner-up: Mustang)
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Miglior Sceneggiatura Originale
Nessun dubbio sul vincitore di questo premio: opera contraddistinta proprio dalla solidità e dalla ricchezza di una sceneggiatura capace di fondere diversi percorsi narrativi in un amalgama di grande coesione, Il caso Spotlight ha già prenotato da settimane l'Oscar per la sceneggiatura firmata dal regista Tom McCarthy e da Josh Singer. Su un ideale podio delle votazioni dei membri dell'Academy dovrebbero seguire Il ponte delle spie, il cui copione vede anche la firma prestigiosa dei fratelli Coen, e il geniale script di Inside Out, ma nessuno può sperare di sottrarre a McCarthy e Singer il primo posto.
Pronostico: Tom McCarthy e Josh Singer per Il caso Spotlight (runner-up: Matt Charman, Ethan Coen e Joel Coen per Il ponte delle spie)
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Miglior Sceneggiatura Non Originale
Giochi praticamente chiusi pure sul fronte delle sceneggiature adattate, dove La grande scommessa, altro film dalla struttura corale legato all'attualità e con fittissimi dialoghi, sembra aver prenotato l'Oscar per i due co-autori, Adam McKay e Charles Randolph. L'unico upset potrebbe arrivare qualora l'Academy dimostrasse un'intensa passione per Room, uno dei titoli più amati dalla critica nel 2015, assegnando alla scrittrice Emma Donoghue l'Oscar per l'adattamento del suo stesso romanzo, ma l'ipotesi è assai poco probabile: La grande scommessa resta l'assoluto frontrunner.
Pronostico: Adam McKay e Charles Randolph per La grande scommessa (runner-up: Emma Donoghue per Room)
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Miglior Attrice Non Protagonista
Fra le quattro categorie riservate agli interpreti, questa è probabilmente la cinquina caratterizzata dal maggior tasso di suspense sulla vincitrice di domenica notte. In vantaggio sulle altre candidate pare essere la svedese Alicia Vikander, giovane star in ascesa che, grazie alla sua performance da co-protagonista in The Danish Girl (un palese caso di posizionamento sbagliato), ha vinto lo Screen Actors Guild Award; senza contare che, quest'anno, la Vikander ha suscitato entusiasmi anche grazie ad un ruolo completamente differente nello stupendo Ex Machina. Insomma, le chance sono in suo favore, ma non si può sottovalutare la concorrenza di una beniamina dell'Academy, Kate Winslet: l'amatissima attrice inglese, alla sua settima nomination, ha ottenuto il Golden Globe e il BAFTA Award per la sua sapiente interpretazione in Steve Jobs, e la stima di Hollywood nei suoi confronti potrebbe portarle addirittura una seconda statuetta (noi puntiamo però sulla Vikander vincente). Terza incomoda, ma a notevole distanza da Alicia e Kate, la struggente Rooney Mara di Carol, altra interprete chiave ingiustamente dirottata fra le non protagoniste.
Pronostico: Alicia Vikander per The Danish Girl (runner-up: Kate Winslet per Steve Jobs)
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Miglior Attore Non Protagonista
Difficile che l'Academy si lasci sfuggire l'occasione di ricompensare uno dei suoi veterani, Sylvester Stallone (a dispetto di un curriculum in cui non mancano tanti imbarazzanti passi falsi), per un ruolo iconico come quello di Rocky Balboa, che a Stallone era già valso una nomination da protagonista nel lontano 1976 (anno in cui Rocky vinse l'Oscar come miglior film). Il grande successo di Creed - Nato per combattere e l'inevitabile effetto nostalgia dovrebbero garantire a Stallone la statuetta, sebbene il consenso per la sua performance non sia così unanime: bisogna ricordare infatti che Sly è stato snobbato dalle analoghe cinquine sia agli Screen Actors Guild Award che ai BAFTA. Pertanto, non è da escludere l'ipotesi che, a sorpresa, la maggioranza dei membri dell'Academy punti in un'altra direzione: per esempio sul britannico Mark Rylance, talento del palcoscenico e forte della vittoria ai BAFTA Award. L'interpretazione di Rylance di una spia sovietica ne Il ponte delle spie è forse più meritevole di quella di Stallone, ma rischia di risultare troppo "sotto le righe" per essere apprezzata appieno; pertanto, Creed rimane il titolo favorito nei nostri pronostici.
Pronostico: Sylvester Stallone per Creed (runner-up: Mark Rylance per Il ponte delle spie)
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Miglior Attrice
Nessun motivo di suspense: Brie Larson, che negli scorsi mesi ha fatto piazza pulita ai precursors, riceverà l'Oscar come miglior attrice per la sua "madre coraggio" nel dramma indipendente Room, fra i titoli più amati quest'anno dall'Academy. La sua principale concorrente è la giovane irlandese Saoirse Ronan, protagonista del dramma sentimentale Brooklyn: a livello commerciale Brooklyn ha registrato il triplo degli incassi di Room, ma la vittoria "in trasferta" della Larson ai BAFTA Award ha chiuso definitivamente la partita. Una discreta percentuale di voti, comunque, dovrebbero raccoglierla anche le splendide Cate Blanchett (alla sua settima nomination) per Carol e Charlotte Rampling (premiatissima in Europa e dalle associazioni dei critici) per 45 anni.
Pronostico: Brie Larson per Room (runner-up: Saoirse Ronan per Brooklyn)
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Miglior Attore
Non c'è alcun bisogno di dilungarsi su questa categoria: alla sua quinta candidatura in qualità di interprete, Leonardo DiCaprio si porterà a casa il tanto agognato Oscar come miglior attore grazie a Revenant - Redivivo (non certo fra le sue performance migliori, comunque), ottenendo prevedibilmente una delle più fragorose standing ovation della serata, ma soprattutto ponendo fine ad anni di battute sul suo mancato Oscar (battute che, ammettiamolo, ormai avevano raggiunto il livello di saturazione). Peccato per l'ottimo Michael Fassbender, a nostro avviso più meritevole di DiCaprio per il suo complesso ritratto di Steve Jobs in uno dei film capolavoro del 2015, mentre l'Eddie Redmayne di The Danish Girl avrebbe avuto ben più chance se non avesse già conquistato l'Oscar appena un anno fa.
Pronostico: Leonardo DiCaprio per Revenant (runner-up: Michael Fassbender per Steve Jobs)
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Miglior Regista
Il primo fu John Ford, con una storica doppietta messa a segno fra il 1940 e il 1941, e neppure un decennio più tardi toccò a Joseph L. Mankiewicz, premiato nel 1949 e poi di nuovo nel 1950. Ora, il messicano Alejandro González Iñárritu diventerà la terza persona a vincere due Oscar consecutivi per la miglior regia: un'impresa a portata di mano grazie allo strepitoso successo di Revenant, pellicola strabiliante a livello tecnico e visivo, che ha già fatto vincere a Iñárritu il Golden Globe, il Directors Guild Award e il BAFTA Award. Fino a qualche settimana fa era lecito presumere che George Miller avesse discrete chance di strappare la statuetta a Iñárritu per Mad Max: Fury Road, ma la pioggia di consensi e di nomination, nonché la vittoria ai Producers Guild Award, ci induce a credere che Adam McKay potrebbe essere il secondo classificato di questa categoria per la regia dinamica e ben calibrata de La grande scommessa (ma un Oscar, precisiamolo, sarebbe davvero troppa grazia!).
Pronostico: Alejandro González Iñárritu per Revenant (runner-up: Adam McKay per La grande scommessa)
Miglior Film
E arriviamo così al premio più ambito e atteso della serata: quello per il miglior film del 2015. Al principio della Awards Season, e almeno fino a Natale, sembrava che Il caso Spotlight avrebbe mantenuto la posizione di frontrunner, ma a partire dal trionfo ai Golden Globe e dalla valanga di nomination agli Oscar (dodici in tutto) è stato chiaro che il titolo da battere era invece Revenant, l'epico kolossal d'avventura e di vendetta di Alejandro González Iñárritu, che fra l'altro si è rivelato un clamoroso campione d'incassi al box office internazionale. Con tre statuette (regia, attore e fotografia) praticamente nel cassetto e ottime chance di conquistarsi uno o due altri premi tecnici, domenica notte Revenant sarà, secondo il nostro pronostico, il vincitore dell'Oscar come miglior film.
L'unico margine di dubbio è dovuto al sistema preferenziale di votazione in questa categoria, che potrebbe nuocere alle pellicole che hanno polarizzato le opinioni tra fan e detrattori (Revenant incluso) e giovare al contrario a quelle applaudite in maniera più unanime (come Il caso Spotlight e La grande scommessa); e la vittoria de La grande scommessa ai Producers Guild Award è l'indice di un consenso fortissimo per la black comedy di Adam McKay, che presenta stretti richiami all'attualità. Ciò nonostante, e pur tenendo conto che un sorpasso da parte de La grande scommessa non è un'ipotesi così assurda, prepariamoci a un trionfo per Revenant... e a un nuovo record per il grande libro degli Oscar: con Revenant vincente, Iñárritu diventerebbe il primo regista nella storia ad aver diretto due pellicole premiate con l'Oscar come miglior film in due edizioni consecutive!
Pronostico: Revenant (runner-up: La grande scommessa)
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