Noi siamo tutto: l’amore ai tempi della malattia

In sala dal 21 settembre Noi siamo tutto, film tratto dall'omonimo romanzo di Nicola Yoon, in cui una ragazza affetta da un grave deficit immunitario è costretta a vivere chiusa in casa: la sua voglia di vivere non le impedisce però di scoprire il mondo esterno e l'amore.

Noi siamo tutto: Amandla Stenberg e Nick Robinson in una scena del film
Noi siamo tutto: Amandla Stenberg e Nick Robinson in una scena del film

L'amore tragico appassiona da sempre il pubblico: basti pensare al teatro greco, alle favole dei fratelli Grimm e all'opera di Shakespeare, che delle relazioni travagliate è il re, potendo contare su coppie immortali come Romeo e Giulietta, Otello e Desdemona e i coniugi Macbeth. Il cinema non è da meno e, oltre ad aver portato sul grande schermo plurime versioni dei drammi appena citati, ha creato i suoi miti, come i protagonisti di Love Story o quelli di Dirty Dancing, che "nessuno può mettere in un angolo".

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Da un decennio però al cinema "va un casino", come direbbe l'Hansel di Owen Wilson in Zoolander, l'amore adolescenziale segnato dalla malattia. Spesso ispirati a best seller internazionali, il mago del genere è Nicholas Sparks, questi film hanno degli elementi chiave irrinunciabili: due protagonisti giovani e carini, almeno un genitore che si oppone alla loro relazione, il trattare la malattia prima con ironia e leggerezza per arrivare poi all'immancabile finale strappa lacrime. Il titolo di riferimento recente di questo filone è Colpa delle stelle, divenuto film di culto grazie anche agli attori protagonisti, Ansel Elgort e Shailene Woodley, diventati entrambi celebri grazie alla saga di Divergent.

Noi siamo tutto: Amandla Stenberg e Nick Robinson in un momento del film
Noi siamo tutto: Amandla Stenberg e Nick Robinson in un momento del film

Esattamente a un anno di distanza da Io prima di te, altro grande successo di pubblico grazie a due attori molto amati dai giovanissimi, ovvero Emilia Clarke, alias la madre dei draghi in Il trono di spade, e Sam Claflin, ormai veterano delle commedie romantiche e apprezzato nella saga di Hunger Games per il ruolo di Finnick, arriva nelle sale italiane il 21 settembre Noi siamo tutto (in originale Everything Everyrhing), tratto dall'omonimo romanzo di Nicola Yoon.

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Una storia d'amore originale

Noi siamo tutto: Amandla Stenberg in un'immagine del film
Noi siamo tutto: Amandla Stenberg in un'immagine del film

Protagonisti di Noi siamo tutto sono Maddy, Amandla Stenberg (vista anche lei nella saga di Hunger Games, una vera fucina di talenti, in cui ha interpretato Rue), e Olly, Nick Robinson (uno dei ragazzi di Jurassic World e ottimo interprete nella terza stagione di Boardwalk Empire - L'impero del crimine): lei è affetta da SCID, una grave forma di deficienza immunitaria che la costringe a vivere costantemente dentro casa, in un ambiente sterile, perché anche un semplice raffreddore potrebbe ucciderla, lui è il nuovo vicino di casa, in apparenza scontroso ma in realtà desideroso di comunicare con quella ragazza misteriosa che vede sempre affacciata all'enorme finestra della sua stanza.

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Noi siamo tutto: Nick Robinson in una scena del film
Noi siamo tutto: Nick Robinson in una scena del film

Noi siamo tutto è strutturato come una fiaba moderna: Maddy sembra Raperonzolo, chiusa nella sua torre di vetro, in grado di comunicare con il mondo esterno grazie a internet, che si sostituisce allo specchio magico di La bella e la bestia, mentre Olly è il ragazzo tormentato che però conserva il suo buon cuore, un po' come gli ultimi eroi dei classici Disney. Questo rapporto fatto di contrasti forti, dentro e fuori, bianco e nero (Maddy e la sua casa sono immersi nel bianco, Olly invece è sempre vestito con abiti scuri), offre un'interessante riflessione sull'evoluzione dei rapporti tra giovanissimi, grazie alla maggiore possibilità di comunicare: là dove una malattia così invalidante in passato avrebbe segnato per sempre la vita di una persona, i cellulari e internet permettono oggi di aprirsi una finestra sul mondo esterno, instaurando delle relazioni profonde anche senza vedersi dal vivo.

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Noi siamo tutto: Amandla Stenberg e Nick Robinson in un'immagine del film
Noi siamo tutto: Amandla Stenberg e Nick Robinson in un'immagine del film

Invece di rimanere nel campo della possibilità e dell'astrazione, il film nella sua parte centrale abbraccia i colori, cercando il contatto fisico dei protagonisti: a un certo punto Maddy, nonostante sia consapevole che potrebbe esserle fatale, decide di rischiare e di toccare Olly, di sentire il suo profumo, di aprirsi al mondo esterno. Un giorno vissuto a pieno diventa improvvisamente il sogno da raggiungere, invece di vivere una vita protetta ma a cui mancherebbe per sempre una parte fondamentale dell'esperienza umana. La grande voglia di vivere dei protagonisti (anche Olly, con la sua situazione familiare complicata, è alla ricerca di affetti dal tocco delicato e ha ancora molto da scoprire ed esplorare) è l'elemento più coinvolgente e trascinante del film, anche grazie a due interpreti di bella presenza e talento, in grado di portare per mano lo spettatore dentro la loro intimità, facendolo tifare per loro.

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Un colpo di scena folle

Noi siamo tutto: Amandla Stenberg e Anika Noni Rose in una scena del film
Noi siamo tutto: Amandla Stenberg e Anika Noni Rose in una scena del film

Purtroppo però, nel terzo atto, il film spreca quanto di buono viene mostrato nelle prime due parti del film: il mondo dei genitori, assenti o troppo presenti, entra prepotentemente in scena, con una rivelazione a effetto tanto superflua quanto fastidiosa, che fa sorgere spontanea la domanda: perché? Nonostante il finale folle, Noi siamo tutto è una voce originale all'interno del genere "amore adolescenziale drammatico", perché, più che puntare sulla lacrima facile, cerca di approfondire un sentimento acerbo e travolgente come quello di aprirsi al mondo attraverso l'amore.

Movieplayer.it

2.5/5