Sul suo personaggio si è detto di tutto: grazie alle poche immagini del trailer di No Time to Die, nelle sale italiane dal 30 settembre, Lyutsifer Safin ha scatenato la fantasia dei fan della saga di 007. Il volto sfigurato, i richiami alla cultura giapponese (su tutti la maschera del teatro Nō) hanno fatto pensare a una nuova versione del Dr. No, l'avversario più celebre di Bond, che affronta Sean Connery nel primo film del franchise, Agente 007 - Licenza di uccidere.
Il premio Oscar Rami Malek, che lo interpreta, non si è fatto sfuggire nulla in questi anni: per sapere di più sul suo passato bisogna andare al cinema. Una cosa però è chiara: è un nemico da temere, anche perché è sempre un passo avanti a tutti. Il suo destino è legato a quello di Madeleine Swann (Leà Seydoux), vero amore del Bond interpretato da Daniel Craig, che con No Time to Die dice addio al 007.
Abbiamo parlato di Lyutsifer Safin e del suo rapporto con James Bond proprio con l'attore Rami Malek, che grazie alle riprese di Bohemian Rhapsody e di No Time to Die si è innamorato di Londra, che è diventata la sua seconda casa.
LA video intervista a Rami Malek
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In questo film interpreti un villain, ma un villain può essere l'eroe della sua storia. Secondo te cosa rende tale un villain?
Ho passato più di un anno a cercare di capirlo! E poi ho deciso di smettere di chiedermelo. Non penso che Safian sia un personaggio che si crede un eroe o un villain: è più pragmatico. Ha un chiodo fisso: come posso infliggere più durezza e brutalità possibile a Bond e nel mentre raggiungere i miei obiettivi? Eroe o villain è irrilevante per lui.
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Conosci il teatro Nō? Il teatro giapponese? Cosa mi puoi dire di quella maschera Nō?
Il regista, Cary Fukunaga, ha origini giapponesi. Quindi penso che sia una delle sue fonti d'ispirazione. L'ha inserita nel film in diversi modi. Per quanto riguarda Safin, volevamo renderlo un enigma. Ci è venuta l'idea di bilanciare la filosofia orientale con quella occidentale. Quindi abbiamo affiancato quella maschera ai costumi e unito tutto insieme.
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Puoi dirmi se vedremo almeno un funerale, un matrimonio o un baby shower?
Forse in quel film con Julia Roberts, com'è che si chiama? In cui ci sono tutti. No. Non ci sono in questo, no.
Hai detto di aver baciato James Bond. Com'è stato baciare James Bond? Meglio che cercare di ucciderlo?
È stato divertente. È bello poter avere un momento di leggerezza nel mezzo del caos delle riprese. A volte un momento come quello fa scaricare la tensione a tutti. È stato fantastico poter collaborare in quel modo. Di solito non c'è abbastanza tempo per fare delle prove fuori dal set per provare a reimmaginare la scena originale, tornando alla radice. Spesso dobbiamo rigirale le scene, ma se avessimo speso un po' più di tempo a sistemare tutto quel giorno, avremmo fatto risparmiare a tutti tempo ed energie.
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Rami Malek: un americano a Londra
Hai interpretato Freddie Mercury, ora sei nella saga di Bond: sei diventato un'icona inglese, ma sei americano. Come ci sei riuscito?
Non lo so. Mi sono innamorato dell'Inghilterra. Ho passato molto tempo qui a preparare Bohemian Rhapsody: è in quel momento che ho cominciato a innamorarmi di Londra. Da quel momento ho fatto avanti e indietro diverse volte per dei meeting, abbiamo girato il film qui e dopo sono rimasto. E poi abbiamo girato Bond. È diventata la mia seconda casa e forse un giorno sarà la prima. Mi piace la vicinanza con l'Italia, Parigi, Roma, Firenze, Venezia, con la Sicilia. Tutte.